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Superbonus, in arrivo 10mila lettere del Fisco per chi non ha aggiornato rendite catastali

Economia
©IPA/Fotogramma
Con i nuovi limiti alle detrazioni, bonus edilizi depotenziati
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Con i nuovi limiti alle detrazioni, bonus edilizi depotenziati
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Introduzione

L’Agenzia delle Entrate invierà comunicazioni di compliance ai contribuenti che hanno effettuato i lavori del Superbonus e non hanno richiesto l’aggiornamento della rendita catastale. Le prime diecimila riguarderanno le case collabenti, ovvero le abitazione obsolete, oppure con il tetto crollato o parzialmente demolite, che a volte sono addirittura ruderi. Hanno rendita pari a zero: quindi, anche zero tasse. Lo ha spiegato il neo direttore dell’Agenzia Vincenzo Carbone nel corso del telefisco organizzato dal Il Sole 24 Ore.

Quello che devi sapere

Non scattano subito le sanzioni

  • Non si tratta di un procedimento che fa scattare in automatico le sanzioni, ma di un metodo per indurre a regolarizzare eventuali situazioni anomale, prima che scattino eventuali accertamenti più approfonditi.

Per approfondire: Fisco, in arrivo le lettere per aggiornare le rendite catastali dopo i lavori. Gli esempi

Quanti sono gli edifici fatiscenti in Italia

  • In Italia gli immobili fatiscenti sono 620.003. Frosinone è la provincia con il maggior numero, quasi 32mila. Seguono Cosenza (22.974) e Messina (18.537). Il minor numero invece a Trieste, dove se ne contano solo 335. A Roma e dintorni sono 5.709, a Milano 1.764, a Napoli 5.577e infine a Torino 15.890. Spesso sono edifici deteriorati: dal tempo e dalla mancata manutenzione o cura dei proprietari.

Per approfondire: Dall’Ecobonus al bonus mobili, quale agevolazione conviene per cambiare le finestre

Cosa fare quando si ricevono le lettere

  • I contribuenti che riceveranno l'avviso potranno optare fra diverse possibilità di risposta. Prima di tutto potranno correggere la rendita catastale, se riconoscono che non è stata aggiornata dopo i lavori. Oppure potranno fornire documentazione giustificativa, dimostrando che l’immobile non ha subito modifiche tali da richiedere un aggiornamento catastale. O ancora, consultare un tecnico esperto che verifichi la situazione dell’immobile e chiarisca se è necessario o meno un adeguamento. Per agevolare il dialogo con chi riceverà queste lettere, l'Agenzia metterà a disposizione diverse informazioni sul proprio sito - fra cui una pagina Faq - oltre a moduli di risposta e istruzioni dettagliate su come procedere. Chi invece ritiene di avere ragione avrà la possibilità di presentare osservazioni e chiarimenti tramite il servizio online "Consegna documenti e istanze" disponibile nell'area riservata del sito ufficiale dell’Agenzia

Una prima fase

  • Questa è in ogni caso una prima fase, che vuole prima di tutto intervenire sui casi più evidenti. In futuro, le verifiche si estenderanno anche su altri edifici soggetti ad anomalie (sempre di carattere catastale) meno pesanti. Si punta, in questo modo, a rendere il sistema più trasparente ed evitare che immobili ristrutturati con fondi pubblici continuino a risultare non in regola. Al contempo dovrebbe partire una campagna informativa rivolta a cittadini e professionisti, con guide pratiche e strumenti per facilitare la gestione delle pratiche catastali

L'incrocio di dati

  • Alle lettere, come è già stato detto in passato, l'Agenzia è arrivata tramite l'incrocio di dati: nello specifico con il confronto tra "le comunicazioni dell'opzione relativa agli interventi di recupero del patrimonio edilizio, efficienza energetica, rischio sismico, impianti fotovoltaici e colonnine di ricarica", (in altre parole, le cessioni dei crediti legate a tutto l'universo del Superbonus) e "le risultanze della banca dati catastale, per gli immobili per i quali non risulta essere stata presentata, ove prevista" la dichiarazione di variazione catastale. La campagna ha anche l’obiettivo di aggiornare la mappatura del patrimonio immobiliare italiano, per combattere il fenomeno delle "case fantasma", sconosciute al Fisco

I dati di Confedilizia

  • I dati di Confedilizia di quest’estate mostravano un trend a livello nazionale in continuo aumento, che tocca anche grandi città come Roma, Napoli, Palermo. Se nel 2011 gli immobili in rovina erano "solo" 278mila, oggi superano (come detto) le 620mila unità: 342mila in più (+123%). E fotografano anche uno spopolamento di piccoli borghi: un fenomeno che per essere contrastato avrebbe bisogno almeno di un esenzione dell'Imu nei piccoli comuni sotto i 3mila abitanti, che favorisca il recupero di queste aree. "È un aumento davanti al quale non si può rimanere ciechi" afferma Confedilizia, secondo la quale grandissima maggioranza dei ruderi, l’88,7%, appartiene a persone fisiche: "Si tratta quasi solo di case, magari appartenute a genitori o nonni e che poi sono passate a eredi ormai trasferitisi altrove". Questa situazione caratterizza un numero crescente di altre abitazioni che sono a rischio di totale abbandono, spesso già inagibili e inabitabili, ma ancora non categorizzate come unità collabenti al catasto, e su cui, quindi, si paga l’Imu a differenza di quelle collabenti che, ricordiamo, sono esentate dal pagamento dell’imposta

I costi

  • "È facile capire - propone allora Confedilizia - come, soprattutto in alcune aree, sia un problema sociale, è per questo che chiediamo alcune misure poco costose, come, per esempio l’esenzione totale dall’Imu degli immobili situati in comuni sotto i 3mila abitanti, quelli più colpiti dal fenomeno. Costerebbe solo 800 milioni di euro, ma sarebbe un segnale importante per chi vive nelle zone più interessate dal problema. Circa 50 milioni, molto meno, sarebbero necessari per esentare completamente dal pagamento della medesima imposta i proprietari degli immobili inagibili e inabitabili già citati, che oggi hanno solo una riduzione del 50% della base imponibile. Quello proveniente da questa tipologia di case, del resto, è un gettito a scadenza, il destino di queste abitazioni, che tali non sono più, è di diventare unità collabenti".

Per approfondire: Bonus casa 2025, come riqualificare la vecchia abitazione con gli incentivi rimasti