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Chiara Ferragni, scontro tra soci nell’assemblea di Fenice. A verbale accuse sul bilancio

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©IPA/Fotogramma
Pandoro gate, Chiara Ferragni rinviata a giudizio per truffa
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Pandoro gate, Chiara Ferragni rinviata a giudizio per truffa
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L’assemblea del 10 marzo ha approvato il bilancio 2023 e varato un aumento di capitale da 6,4 milioni: voto a favore dell’imprenditrice e del socio Paolo Barletta. Contrario Pasquale Morgese, i cui delegati hanno contestato diversi punti parlando di “conti non veritieri”. L’amministratore unico Calabi replica: “Agito con la massima diligenza”

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Lo scorso 10 marzo si è riunita l’assemblea dei soci di Fenice, la società titolare dei marchi che fanno capo a Chiara Ferragni. L’agenzia di stampa Radiocor ha rivelato i verbali notarili della riunione dei soci da cui trapelano divisioni e punti di vista differenti sulla strada da percorre dopo le difficoltà degli ultimi mesi legate al crollo degli affari dopo il pandoro-gate. L’assemblea ha approvato i conti in rosso del 2023 e ha varato un aumento di capitale da 6,4 milioni, con il via libera di Ferragni (che attraverso la holding Sisterhood detiene il 32,5% del capitale) e Paolo Barletta (che con la sua Alchimia gestisce il 40%). È invece arrivato il voto contrario di Pasquale Morgese (che ha il 27,5%).

Le cifre

L’amministratore unico di Fenice, Claudio Calabi, ha presieduto l’assemblea e ha esordito riportando le cifre: “Il bilancio al 31 dicembre 2023 tiene conto di tutte le passività, potenziali ed effettive, sorte nel corso del 2024, alla luce dei principi di prudenza e completezza, nel rispetto dei principi contabili". Si rileva una “perdita di 6,9 milioni e patrimonio netto negativo di 2,9 milioni”. Dalla situazione patrimoniale 1 gennaio - 31 dicembre 2024 risulta un’ulteriore perdita di 3,3 milioni e quindi all’ordine del giorno c’è l’aumento di capitale per garantire il proseguimento dell’attività. 

L’attacco di Morgese

L’avvocato Filippo Garbagnati, rappresentante dell’imprenditore Morgese, prende la parola per contestare la carenza di documenti e “l’assenza del bilancio della partecipata Fenice Retail” cioè quella dei negozi monomarca. Garbagnati “si riserva di esercitare i propri diritti anche in via giudiziale” ma nonostante la richiesta di bloccare l’assemblea per l’approvazione del bilancio si va avanti. In particolare il delegato di Morgese parla di “svalutazioni molto rilevanti nel bilancio 2023 dei crediti della controllata” Fenice Retail e chiede conto dell’ulteriore credito erogato. Calabi spiega che “si è cercato di trovare la soluzione migliore per traghettare la controllata verso una liquidazione in bonus, lavorando con massima attenzione e prudenza”. Ma i rappresentanti di Morgese insistono sulle operazioni e sull’eccesso di prudenza nel predisporre il bilancio che “non risulta assolutamente veritiero né corroborato da un’adeguata documentazione e manifesta un fabbisogno sensibilmente superiore rispetto alle effettive necessità della società”, anche “al fine di coprire l’operato del precedente organo amministrativo”, cioè Ferragni e Barletta che hanno gestito l’azienda fino a novembre 2024, quando è subentrato Calabi.  

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La replica di Calabi

L’amministratore unico risponde “che alla data di assunzione del suo incarico ha sempre operato esclusivamente nell’interesse della società a tutela dei soci e dei creditori” lavorando con “massima diligenza, massima buona fede, principio di correttezza e rispetto dei principi contabili”. Aggiunge che “alcuni soci hanno posto in essere attività di controllo molto invasive” avendo “totale contezza dell’andamento della gestione e della consistenza patrimoniale”. Quindi ritiene che quanto affermato dai delegati di Morgese siano dichiarazioni “strumentali e pretestuose giacché mosse da interessi in conflitto con quelli della società”.

Cosa succede ora

A questo punto Garbagnati si “dichiara non soddisfatto delle risposte ricevute” e ribadisce “di riservarsi di esercitare i propri diritti anche in via giudiziale”. E quindi si va verso il bilancio impugnato e un’azione di responsabilità contro gli ex amministratori. Dopo due ore e venti minuti l’assemblea si chiude con l’approvazione a maggioranza del bilancio e dell’aumento di capitale (in cui Morgese si schiera contro). La vicenda probabilmente si risolverà in tribunale.

Ferragni ribadisce: "Pronta a ricapitalizzare Fenice"

Intanto oggi Chiara Ferragni ha ribadito che è pronta ad arrivare alla maggioranza di Fenice ed è disposta anche a ricapitalizzare per intero la società. Come già emerso l'imprenditrice aveva dato la disponibilità a coprire anche la parte non sottoscritta da Morgese.

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