Introduzione
Arriva l'atteso riordino delle accise: il diesel sarà più caro e la benzina più economica. Un "riallineamento" che il governo Meloni aveva anticipato nel Piano strutturale di bilancio a settembre e che è stato ora approvato in via definitiva nel quindicesimo decreto di attuazione della riforma fiscale.
Nel Consiglio dei ministri del 13 marzo hanno visto il via libera anche altri provvedimenti fiscali: dalla proroga dell'adesione al concordato preventivo biennale, che slitta dal 31 luglio al 30 settembre escludendo chi adotta il regime forfettario, al testo unico in materia di riscossione e, in prima lettura, un correttivo che introduce diverse misure di semplificazione in materia di adempimenti e versamenti
Quello che devi sapere
Cosa succede a diesel e benzina
- La riforma delle accise, nello specifico, spiega il viceministro all'Economia Maurizio Leo, "introduce importanti meccanismi di semplificazione per gli operatori, a garanzia dell'erario. Un intervento che migliora l'efficienza del sistema tributario, riducendo oneri burocratici e rafforzando la fiducia tra Stato e contribuenti". Le accise del gasolio e della benzina oggi sono pari rispettivamente a circa 62 e 73 centesimi al litro. Con il riallineamento, il diesel dovrebbe aumentare di 1-2 centesimi mentre la benzina vedrebbe un calo della stessa misura.
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Le stime del Codacons con i possibili nuovi prezzi
- Un aumento delle accise di 1 centesimo di euro per il gasolio equivale ad una maggiore spesa da 0,61 euro su un pieno da 50 litri, se si tiene conto anche dell'Iva applicata sulle accise. In un anno la maggiore spesa, considerando una media di due pieni al mese, sarà quindi pari a 14,64 euro ad autovettura, con un aggravio complessivo da 243 milioni di euro annui sulla totalità delle auto diesel circolanti in Italia. In 5 anni la misura costerebbe in totale circa 1,21 miliardi di euro ai proprietari di autovetture alimentate a gasolio.
- Di contro, una riduzione di 1 centesimo per le accise sulla verde, comporterebbe un risparmio complessivo per gli automobilisti che possiedono auto a benzina da 249,7 milioni di euro annui, -1,25 miliardi in 5 anni, secondo i calcoli del Codacons che ha stimato l'impatto della misura.
- Se invece l'aumento delle accise fosse di 1,5 centesimi, prefigura ancora l'associazione dei consumatori, la maggiore spesa per un pieno di diesel, considerata anche l'Iva, sarebbe di 0,915 euro, 21,96 euro all'anno nell'ipotesi di due pieni al mese, con un aggravio complessivo da 364,5 milioni di euro annui sulle famiglie che possiedono autovetture diesel, +1,82 miliardi in 5 anni.
- Una identica riduzione da 1,5 centesimi sulla benzina comporterebbe un risparmio da 374,5 milioni di euro annui per la platea di automobilisti con vetture alimentate a verde, -1,87 miliardi di euro in 5 anni.
Risorse al trasporto pubblico locale
- Le maggiori risorse incassate dallo Stato saranno destinate al trasporto pubblico locale, come già annunciato dal governo e indicato anche nei pareri di Camera e Senato. Tra l'altro, l'intervento sulle accise rientra anche tra gli impegni del Pnrr.
Le altre misure
- Nello stesso decreto si disciplina anche la parte fiscale per la produzione del vino dealcolato, "consentendo alle imprese italiane di investire ed operare in nuovi mercati", ha detto il viceministro Leo. Oltre ad una serie di misure di semplificazione in materia di adempimenti e versamenti, "viene rivisto il concordato preventivo biennale, estendendo l'adesione all'istituto entro il 30 settembre (in precedenza era il 31 luglio) e, tenuto conto della sperimentalità del concordato, vengono esclusi i soggetti che adottano il regime forfetario", ha chiarito Leo. In materia di contenzioso è invece prevista la possibilità di poter usufruire della conciliazione giudiziale per tutti i ricorsi pendenti in Cassazione. Prima di questo correttivo, la conciliazione era dedicata solo ai ricorsi pendenti in Cassazione dopo il 5 gennaio 2024, oggi invece viene esteso a tutti: "Un modo per snellire il carico processuale, ottenere in anticipo maggiori risorse e raggiungere l'obiettivo Pnrr in materia".
Leo: "Nostro sistema più equo"
- "Con questi provvedimenti il governo conferma il proprio impegno nel percorso di ammodernamento del nostro sistema fiscale perseguendo gli obiettivi di certezza del diritto e di competitività della nostra Nazione. Rendiamo il nostro sistema più equo, moderno ed efficiente, per rispondere alle esigenze di cittadini e imprese", ha detto il viceministro dell'Economia.
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