Ecofin, Giorgetti: "Su difesa Italia c'è, ma no finanziamento a scapito sanità e servizi"
Economia
Il ministro dell'Economia a Bruxelles: quando "le esigenze di finanziamento saranno chiaramente definite l'Italia farà la sua parte". Poi ha aggiunto: "Dobbiamo chiarire portata e durata della clausola di salvaguardia e distinguere tra bisogni immediati legati all'Ucraina e la sicurezza a lungo termine". Roma propone un fondo di garanzia che ottimizzi le risorse nazionali ed europee con l'obiettivo di convogliare in modo più efficace i capitali privati. La presidenza polacca accoglie l'iniziativa "con favore"
L'Italia "non può concepire il finanziamento della difesa a scapito della spesa sanitaria e dei servizi pubblici". A dirlo è il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, che - riferisce il Mef in una nota - alla colazione dell'Ecofin a Bruxelles ha definito questa ipotesi "inaccettabile". Quando "le esigenze di finanziamento saranno chiaramente definite - ha aggiunto - l'Italia farà la sua parte, prima però occorre definire ciò che è necessario". Giorgetti ha quindi proposto la creazione di "un fondo di garanzia che ottimizzi l'utilizzo delle risorse nazionali ed europee con l'obiettivo di convogliare in modo più efficace i capitali privati". L'ipotesi è piaciuta al ministro delle Finanze polacco Andrzej Domanski, alla presidenza di turno Ue: "La proposta italiana è stata accolta favorevolmente ieri, ora andrà discussa con la Commissione europea ma dal punto di vista della presidenza Ue il messaggio è che ci serve una forte Unione dei mercati dei capitali per finanziare queste nuove necessità". Il ministro delle Finanze francese Éric Lombard dice che sull'uso dell'InvestEu per finanziare la Difesa "il ministro italiano Giorgetti ha fatto una proposta che troviamo molto interessante, perché mira a mobilitare il risparmio privato con una garanzia: ci sarebbe una garanzia di primo grado e della Commissione europea".
Giorgetti: "Distinguere tra bisogni immediati e sicurezza a lungo termine"
Dopo aver sottolineato di non voler sacrificare spesa sanitaria e servizi pubblici, Giorgetti ha spiegato che "per questa ragione ho promosso soluzioni a livello europeo che promuovessero azioni coordinate" per migliorare la difesa. "Dobbiamo anche chiarire la portata e la durata della clausola di salvaguardia - ha aggiunto - poiché la maggior parte degli investimenti nella difesa si estende su molti anni e il loro impatto sui conti pubblici può apparire solo a lungo termine". Necessario poi "distinguere tra i bisogni immediati legati alla guerra in Ucraina e la strategia sulla sicurezza a lungo termine dell'Ue: dobbiamo fare un approfondimento sulla strategia seguito da un piano di attuazione, dobbiamo ragionare sulla possibilità di convertire le industrie esistenti e sviluppare, allo stesso tempo, nuove capacità e capacità tecnologiche".

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Giorgetti: "Proposta italiana su difesa mobilita 200 miliardi"
In sessione pubblica Giorgetti ha dunque avanzato la proposta italiana con un fondo di garanzia per la difesa di circa 16 miliardi di euro: "Potrà mobilitare fino a 200 miliardi di investimenti industriali aggiuntivi, in linea con le migliori pratiche di InvestEu e prima del Fondo europeo per gli investimenti strategici". L'iniziativa, ha spiegato, punta "sul sostegno della base tecnologica al tessuto industriale europeo nei settori strategici della difesa, delle tecnologie dual use, della protezione delle filiere critiche, dei dati e delle infrastrutture essenziali", ha aggiunto il ministro, intervenendo in particolare in merito alla proposta della Commissione in particolare quanto alle modifiche all'InvestEu. "Sosteniamo la proposta del pacchetto Omnibus 2" anche rispetto all'aumento proposto della garanzia. Sono "risorse che potranno essere utilizzate dalla Bei e dalle istituzioni europee per sostenere gli investimenti. Restando su questo tema, per colmare il divario di investimenti dell'Europa nel settore della difesa e della sicurezza - ha spiegato il ministro - Dobbiamo migliorare significativamente le sinergie tra risorse nazionali e livello europeo. Siamo quindi favorevoli al rafforzamento di InvestEu per la difesa, per accrescere la sua capacità di attrazione di investitori privati e per il suo appetito per il rischio. In tal senso abbiamo elaborato la proposta di European Security Industrial Innovative Innovation Initiative anche come quadro innovativo per potenziare scalare il member state compartment di InvestEu".

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Giorgetti: "Su sostenibilità Ue buon equilibrio, ma si può migliorare"
Giorgetti ha poi parlato dela proposta di semplificazione legislativa 'Omnibus' fatta dalla Commissione europea: "Raggiunge un giusto equilibrio tra ambizione e pragmatismo e accoglie anche diverse proposte che l'Italia ha sollecitato". "È importante che al Clean Industria Deal si accompagni una robusta azione di semplificazione burocratica che introduca miglioramenti più proporzionati e pragmatici al quadro normativo della finanza sostenibile - ha proseguito il ministro - Riteniamo tuttavia vi siano ancora margini di miglioramento e siamo fiduciosi che verranno colti tempestivamente nel negoziato in corso". "Sosteniamo un'accelerazione delle negoziazioni sul rinvio delle scadenze di attuazione delle direttive rispettivamente sulla rendicontazione societaria di sostenibilità e sulla due diligence aziendale sulla sostenibilità - ha aggiunto - Riteniamo fondamentale inviare un segnale chiaro agli operatori di mercato che potrebbero avere già avviato investimenti per adeguarsi ai nuovi obblighi normativi". "Rispetto al Meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere apprezziamo la proposta volta ad assicurare maggiore semplificazione ed efficacia. Apprezziamo anche la proposta di posticipare di un anno la piena implementazione del meccanismo di acquisto di certificati, così da assicurare agli operatori un tempo congruo di adattamento per assicurare la sostenibilità del meccanismo. Restano tuttavia alcuni punti da affrontare - ha concluso - Tra gli altri, mi preme sottolineare la necessità di supportare le aziende europee sul lato delle esportazioni e di estendere il regolamento ad alcuni semilavorati e prodotti a valle".
