Bollette luce e gas, domani il decreto in Cdm: le ipotesi sulle misure allo studio
EconomiaIntroduzione
Il governo continua a lavorare sulle misure volte a mitigare l’effetto del caro energia, che sta colpendo sia le famiglie sia le imprese. Ieri si è tenuto a Palazzo Chigi un vertice tecnico, durato circa mezz’ora, per fare un punto sul decreto che dovrebbe arrivare in Consiglio dei ministri domani mattina.
L’incontro, secondo quanto riferito da fonti, è stato "tecnico e interlocutorio”: il tentativo allo studio dell’esecutivo sarebbe quello di concentrare il più possibile le risorse nel breve periodo e rendere le misure più efficaci per affrontare l'emergenza. Parallelamente si starebbe lavorando anche su iniziative di medio e lungo periodo per rendere più efficiente il sistema nel suo complesso.
Quello che devi sapere
Ipotesi estensione bonus sociale
- Al fine di rendere più consistente l'aiuto ai più vulnerabili, nell’esecutivo starebbe finora prevalendo l'idea di estendere la platea del bonus sociale fino a 20mila euro di Isee. In questo caso, comunque, sarebbero fissati dei paletti per garantire un intervento mirato a chi ne ha realmente bisogno. Il tutto sempre rimanendo nel perimetro di risorse che si aggirerebbero, in totale, intorno ai tre miliardi di euro.
Per approfondire: L'Ue svela il Clean Industrial Deal. Il piano mobiliterà 100 miliardi di euro
Le linee guida di Meloni
- Le linee guida da seguire sono state indicate dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni lunedì sera quando, dopo aver ritenuto "non soddisfacente" la bozza del decreto bollette predisposta dai ministeri dell'Economia e dell'Ambiente, ha chiesto di "approfondire" ulteriori misure e deciso per questo di rinviare di qualche giorno la riunione programmata inizialmente per martedì. La premier ha infatti avvertito che la risposta deve essere "più efficace”, con una particolare attenzione ai soggetti più vulnerabili.
I ministri coinvolti
- Il lavoro svolto negli ultimi giorni è stato aggiornato nella riunione a cui ieri hanno partecipato il sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano, il titolare del ministero dell’Ambiente Gilberto Pichetto e il ministro degli Affari europei e Pnrr Tommaso Foti, oltre a tecnici dei dicasteri e della Ragioneria di Stato. Sviluppi seguiti a distanza dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, che in questi giorni si trova a Cape Town per il G20, collegato in videochiamata. La riunione, come detto, è stata definita soprattutto “tecnica”.
Le risorse per le famiglie
- In ogni caso il punto cruciale delle discussioni non sarebbero le risorse - che, come detto, dovrebbero aggirarsi intorno ai 3 miliardi di euro - ma piuttosto chi saranno i beneficiari dell’intervento. L’esecutivo starebbe infatti cercando di fare in modo che la fetta più grande sia a favore delle famiglie, mettendo quindi sul piatto più degli 1,3-1,5 miliardi previsti in un primo momento. Secondo alcuni si potrebbe arrivare a mobilitare circa 2 miliardi di euro, che consentirebbero di estendere ulteriormente la platea dei beneficiari del bonus sociale, attualmente destinato alle famiglie con massimo 3 figli a carico e Isee fino a 9.530 euro.
La soglia dei 20mila euro
- L'idea iniziale del governo era quella di alzare il tetto a 15mila euro, come fatto già nel 2023, ma ci si starebbe orientando sulla soglia dei 20mila euro, andando così a coinvolgere circa 7 milioni di famiglie. L'obiettivo di concentrare le risorse nel breve periodo farebbe pensare alla possibilità che si opti per limitare gli aiuti a un periodo ristretto di tempo, anche se si stanno limando i calcoli per garantire una copertura temporale più ampia. Si ipotizza anche che possa essere inserito qui il finanziamento del contratto del tpl.
Il nodo delle concessioni idroelettriche
- Non sarebbe invece ancora chiusa la partita sulle concessioni idroelettriche, per le quali il ministro Pichetto ha suggerito una possibile strada: “Noi non abbiamo possibilità di rinnovo con contrattazione, che può essere una delle vie, e non l'unica, rispetto a quelle che sono scelte e competenze regionali, per la riassegnazione". E il ministro Foti non ha chiuso: "Sono in corso colloqui con l'Europa", ma ha ricordato che “prima si scrivono le norme, poi si verifica se sono compatibili con l'ordinamento comunitario, poi si introducono e poi decidono le Regioni perché la competenza è loro".
Le posizioni di imprese e opposizione
- Infine, anche il mondo produttivo sta osservando in attesa delle misure che saranno contenute nel decreto: "In questi anni l'attenzione è stata dirottata sulle esigenze degli energivori", ha detto Confapi, chiedendo nel prossimo decreto misure per le piccole e medie imprese. Le opposizioni intanto continuano il pressing sull'esecutivo: "Il governo dovrebbe fare una politica energetica che attualmente non c'è", ha detto il Pd. "Per la maggioranza le bollette non sono un'urgenza", ha aggiunto il Movimento 5 Stelle.
Per approfondire: Usa, Trump: "L'Ue nata per truffare gli Usa, dazi al 25%". Bruxelles: "Reagiremo subito"