Bonus bollette, Meloni rinvia Cdm e chiede misure più efficaci: le novità allo studio
Economia
Introduzione
I tecnici dei ministeri dell'Economia e dell'Ambiente sono al lavoro su un nuovo decreto bollette per ridurre l’impatto del caro energia su famiglie e imprese. Il provvedimento dovrebbe essere discusso nel prossimo Consiglio dei ministri, convocato per venerdì 28 febbraio. La premier Meloni, secondo quanto trapelato, ha ritenuto "non soddisfacente" la bozza predisposta dalle amministrazioni per affrontare il tema. Ha chiesto, per questo, di "approfondire" ulteriori misure e ha deciso di rinviare il Cdm inizialmente previsto per oggi. L'obiettivo è dare una risposta "più efficace" a famiglie e imprese, con una particolare attenzione ai soggetti più vulnerabili. Ecco cosa sapere sulle possibili novità.
Quello che devi sapere
Sale il tetto Isee
- Come ha dichiarato il ministro Gilberto Pichetto in un’intervista a La Stampa, nel decreto bollette "stiamo valutando tutta una serie di norme, e spetterà alla fine al ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti verificare la loro fattibilità sotto il profilo economico. Posso però dire che interverremo per dare una mano ai fragili. Nella gara delle tutele graduali si sono ritrovati in un fenomeno di mercato: le imprese hanno fatto offerte, anche in negativo, per accaparrarsi milioni di clienti, e ora quei clienti soffrono. Puntiamo a intervenire anche sull'Isee, che dovrebbe salire dagli attuali 9.500 euro a 15 mila", ha sottolineato il ministro.
Per approfondire: Caro energia, governo al lavoro su decreto bollette. Le possibili novità
La platea potenziale
- Un tale innalzamento dell’Isee a quante persone si rivolgerebbe? Se si guarda ai dati rilasciati in questi giorni dall’Inps attraverso l’Osservatorio Isee, sono poco più di 5,8 milioni i nuclei che hanno dichiarato un'Isee fino a 15mila euro attraverso la presentazione della cosiddetta Dsu (Dichiarazione sostitutiva unica) e che quindi potenzialmente potrebbero ricevere il beneficio sempre che siano in possesso delle condizioni previste dalla normativa. Da chiarire, però, come verrà erogato il bonus, se cioè ci saranno assegni ridotti a seconda della fascia Isee.
Per approfondire: Caro bollette, promesse del governo e possibili aiuti. E le risorse?
Cosa dovrebbe esserci nel provvedimento
- Come si apprende da fonti del ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, nella stesura del documento si punta soprattutto a recuperare 600 milioni di euro dalle aste Ets, per sostenere le imprese energivore ma anche le piccole e medie imprese. Fra le misure in via di definizione anche l'annullamento del differenziale tra il costo del gas sul mercato di riferimento europeo (l'indice Ttf della Borsa di Amsterdam) e quello sul mercato all'ingrosso italiano (l'indice Psv). Questa soluzione consentirebbe un ribasso immediato delle bollette, anche di quelle dell'elettricità legate in parte all'andamento del prezzo del metano
Il provvedimento per l’energia idroelettrica
- Il ministro Pichetto lo aveva anticipato: “Potremmo fare qualcosa sull’idroelettrico, ma dobbiamo ancora fare delle verifiche”. Gli energivori ormai da qualche mese chiedono che parte dell’energia idroelettrica prodotta sia ceduta a un prezzo calmierato: questo sarebbe un beneficio che andrebbe alle grandi imprese consumatrici. Il settore però vive una fase di incertezza legata sia alle concessioni che al possibile arrivo di operatori stranieri, che potrebbe modificare il panorama del settore
Le concessioni idroelettriche
- A ciò si aggiunge che le concessioni idroelettriche sono già scadute o scadranno nel 2029 e le aziende elettriche sono pronte a investire 15 miliardi per la riassegnazione, che però deve passare dal beneplacito dell'Unione europea. Gli energivori, a differenza di famiglie e Pmi, hanno già uno strumento per comprare energia a un prezzo scontato, 65 euro a megawattora rispetto ai 133 euro del prezzo di mercato: questo strumento si chiama energy release e la possibilità di fare domanda è stata prorogata al 3 marzo
L’aumento della capacità rinnovabile
- Per l’associazione confindustriale del settore elettrico, il governo potrebbe adottare anche altre misure per favorire l’abbassamento delle bollette, come l’aumento veloce della capacità rinnovabili (eolica e fotovoltaica), che ha costi di produzione più bassi rispetto al termoelettrico a gas e che potrebbe essere ceduta con contratti al gruppo pubblico Gse. Altra iniziativa utile sarebbe favorire il revamping, cioè il rinnovamento e potenziamento degli impianti esistenti, aumentando la produzione senza ulteriore occupazione di suolo
Codacons: "Le misure allo studio del governo non convincono"
- Le misure allo studio del governo e che dovrebbero essere inserite nel decreto contro il caro-bollette non convincono i consumatori, che chiedono "uno sforzo ulteriore per aiutare famiglie e imprese". Il Codacons suggerisce "misure strutturali tese a sterilizzare le speculazioni che ogni inverno si presentano sui mercati internazionali e che portano a repentini rincari delle bollette, e una revisione definitiva della tassazione che pesa sulle tariffe di luce e gas, a partire dagli oneri di sistema che finanziano voci che nulla hanno a che vedere con i consumi energetici degli italiani". Secondo l’associazione dei consumatori, "la prima criticità riguarda la durata dei provvedimenti che, secondo quanto emerso in queste ore, dovrebbero rimanere in vigore solo per sei mesi - spiega il Codacons - Il fenomeno oramai soprannominato 'caro-energia', con le tariffe che subiscono forti rialzi alla crescita della domanda, si ripresenta puntualmente ogni anno, con la conseguenza che misure a tempo determinato non possono rappresentare una soluzione adeguata al problema". Allargare la platea dei beneficiari dei bonus sociali, poi, "può essere utile per aiutare le famiglie più fragili, ma il provvedimento non comporterebbe benefici per l'intera collettività e per le imprese, che continuerebbero a subire gli effetti dei rialzi delle bollette con effetti indiretti sull'inflazione" spiega l'associazione. Dubbi anche sui reali benefici della norma relativa alle aste Ets, in attesa che il governo chiarisca i vantaggi della misura
Lo scenario di Confindustria
- La congiuntura flash di febbraio del Centro studi di Confindustria traccia un avvio d'anno in salita. Lo scenario vede infatti l'industria in affanno, con la produzione in continuo calo e l'automotive in caduta libera. Gli investimenti faticano a ripartire e nel complesso quelli delle imprese non sembrano ancora beneficiare della politica monetaria meno restrittiva. I servizi trainano poco ed il Pil, fermo per tutto il secondo semestre del 2024, è stimato in "lieve crescita". Il taglio dei tassi dà sostegno all'economia, ma l'inflazione ha rialzato la testa, spinta dal caro-energia, condizionando anche i consumi, dove prevale l'incertezza. Confindustria, inoltre, avverte che sulle prospettive future pesa "l'incertezza sui possibili dazi Usa, che rischia di frenare scambi e investimenti"
L’inflazione e la volatilità dei mercati
- Prosegue inoltre senza sosta l'aumento del prezzo del gas in Europa, con l'aumento dell'inflazione sia nell'Eurozona sia in Italia. Potrebbe essere un "indicatore positivo" la corsa dei prezzi di Borsa del 2024 e di inizio 2025, ma c'è "alta incertezza", si legge nel focus del Centro Studi di Confindustria: "La volatilità dei mercati si associa spesso ad alta incertezza, come di recente è avvenuto sulla scia degli annunci di dazi Usa", e "un trend di Borsa positivo ma volatile non sempre si traduce in contemporanea accelerazione del Pil".
Per approfondire: Giornata del risparmio energetico: le buone abitudini da seguire in casa e fuori
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