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Caro bollette, promesse del governo e possibili aiuti. E le risorse?

Economia
Simone Spina

Simone Spina

Caro bollette, nodo risorse su misure promesse da governo
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Caro bollette, nodo risorse su misure promesse da governo
00:01:35 min

Per ridurre l'impatto degli aumenti di luce e gas ci sarà un intervento. Il ventaglio di misure è teoricamente ampio ma dipende dai soldi a disposizione. Per replicare gli aiuti che ci sono stati nel 2022-2023 servirebbero 54,7 miliardi

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Di cosa vorrà fare il governo contro il caro bollette se ne parlerà probabilmente in Consiglio dei ministri lunedì 17 . Per il momento si possono formulare solo ipotesi, perché la promessa di un “intervento”, annunciato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in Senato, non fornisce molti indizi.

Aumenti a doppia cifra in vista

Pur essendo lontano dai picchi del 2022, il costo del gas all’ingrosso negli ultimi tempi è aumentato, tanto che si stimano pesanti incrementi di spesa. Per l’elettricità (che in Italia è la più cara d’Europa), Nomisma si aspetta un rialzo del 31 per cento annuo nel 2025 per le famiglie e del 28 per cento per le aziende. 

Le frecce all'arco

Come potrebbe, dunque, muoversi Palazzo Chigi? Si potrebbero replicare le misure varate nel recente passato. Che sono: riduzione dell’Iva al 5 per cento sul gas, azzeramento degli oneri di sistema, (cioè tutte quelle voci non legate direttamente ai consumi) ma anche il rafforzamento del bonus alle famiglie più disagiate e i rimborsi alle aziende sottoforma di crediti d’imposta.

Mercato e speculazione

Ovviamente tutto dipende dalle risorse a disposizione, perché aiuti del genere possono costare tantissimo. Per avere un’idea basti pensare che  nel biennio 2022-2023 per tutte queste misure si sono spesi 54,7 miliardi di euro.

Anche Bruxelles si muove

Giorgetti ha parlato di manovre speculative dietro i rincari del gas ma l’Unione Europea non sarebbe intenzionata a reintrodurre un tetto al prezzo delle quotazioni in Borsa. Bruxelles starebbe, invece, studiando come incentivare un altro strumento: il cosiddetto disaccoppiamento, in pratica far pagare meno la corrente prodotta con energia rinnovabile.

Da tutelato a libero, il costo del passaggio

Intanto, il ministro dell’Economia ha invitato a una “riflessione” sul passaggio delle famiglie dal mercato tutelato, con tariffe stabilite dallo Stato, a quello libero. In molti casi il traghettamento è risultato più oneroso. Ma anche in questo caso non è chiaro cosa abbia in mente il governo. Un ritorno al passato appare però improbabile, visto che col Pnrr ci siamo impegnati ad ampliare la concorrenza.  

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