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Caro bollette, caccia alle risorse per gli aiuti promessi
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Introduzione
Il settore industriale è in calo, gli investimenti faticano a ripartire e continua a prevalere l’incertezza sui consumi. È questo lo scenario italiano fotografato da Confindustria con il governo che, dal canto suo, si sta muovendo sulle bollette per arginare il caro-energia. Ecco quali sono le misure allo studio che potrebbero arrivare a breve.
Quello che devi sapere
Governo al lavoro
- Il governo sta accelerando sul decreto bollette, annunciato la scorsa settimana dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti: il Mef è al lavoro per portare il provvedimento, presentato insieme al ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, già al prossimo Consiglio dei ministri. Lunedì, a quanto si apprende, i tecnici dei due dicasteri dovrebbero riunirsi per cercare di sciogliere il nodo delle risorse che dovrebbero aggirarsi intorno ai 3 miliardi di euro e di cui la parte da destinare al bonus sociale è la più difficile. Il provvedimento, stando a quanto previsto sinora, dovrebbe essere sul tavolo del Cdm che dovrebbe riunirsi martedì 25 febbraio alle 9.
Per approfondire: Caro bollette, Giorgetti annuncia un provvedimento del governo nelle prossime settimane
Il provvedimento
- Come si apprende da fonti del ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, nella stesura del documento si punta soprattutto a recuperare 600 milioni di euro dalle aste Ets, per sostenere le imprese energivore ma anche le piccole e medie imprese. Fra le misure in via di definizione anche l'annullamento del differenziale tra il costo del gas sul mercato di riferimento europeo (l'indice Ttf della Borsa di Amsterdam) e quello sul mercato all'ingrosso italiano (l'indice Psv). Questa soluzione consentirebbe un ribasso immediato delle bollette, anche di quelle dell'elettricità legate in parte all'andamento del prezzo del metano.
Per approfondire: Bollette, in un anno tariffe della luce più care fino all’80% per un milione di utenti
Codacons: "Le misure allo studio del governo non convincono"
- Le misure allo studio del governo e che dovrebbero essere inserite nel decreto contro il caro-bollette che sarà presentato la prossima settimana non convincono i consumatori, che chiedono "uno sforzo ulteriore per aiutare famiglie e imprese". Il Codacons suggerisce "misure strutturali tese a sterilizzare le speculazioni che ogni inverno si presentano sui mercati internazionali e che portano a repentini rincari delle bollette, e una revisione definitiva della tassazione che pesa sulle tariffe di luce e gas, a partire dagli oneri di sistema che finanziano voci che nulla hanno a che vedere con i consumi energetici degli italiani". "La prima criticità riguarda la durata dei provvedimenti che, secondo quanto emerso in queste ore, dovrebbero rimanere in vigore solo per sei mesi - spiega il Codacons - Il fenomeno oramai soprannominato 'caro-energia', con le tariffe che subiscono forti rialzi alla crescita della domanda, si ripresenta puntualmente ogni anno, con la conseguenza che misure a tempo determinato non possono rappresentare una soluzione adeguata al problema". Allargare la platea dei beneficiari dei bonus sociali, poi, "può essere utile per aiutare le famiglie più fragili, ma il provvedimento non comporterebbe benefici per l'intera collettività e per le imprese, che continuerebbero a subire gli effetti dei rialzi delle bollette con effetti indiretti sull'inflazione" spiega l'associazione. Dubbi anche sui reali benefici della norma relativa alle aste Ets, in attesa che il governo chiarisca i vantaggi della misura
Lo scenario di Confindustria
- La congiuntura flash di febbraio del Centro studi di Confindustria traccia un avvio d'anno in salita. Lo scenario vede infatti l'industria in affanno, con la produzione in continuo calo e l'automotive in caduta libera. Gli investimenti faticano a ripartire e nel complesso quelli delle imprese non sembrano ancora beneficiare della politica monetaria meno restrittiva. I servizi trainano poco ed il Pil, fermo per tutto il secondo semestre del 2024, è stimato in "lieve crescita". Il taglio dei tassi dà sostegno all'economia, ma l'inflazione ha rialzato la testa, spinta dal caro-energia, condizionando anche i consumi, dove prevale l'incertezza. Confindustria, inoltre, avverte che sulle prospettive future pesa "l'incertezza sui possibili dazi Usa, che rischia di frenare scambi e investimenti"
L’inflazione e la volatilità dei mercati
- Prosegue inoltre senza sosta l'aumento del prezzo del gas in Europa. E aumenta l'inflazione sia nell'Eurozona sia in Italia. Potrebbe essere un "indicatore positivo" la corsa dei prezzi di Borsa del 2024 e di inizio 2025, ma c'è "alta incertezza", si legge nel focus del Centro Studi di Confindustria: "La volatilità dei mercati si associa spesso ad alta incertezza, come di recente è avvenuto sulla scia degli annunci di dazi Usa", e "un trend di Borsa positivo ma volatile non sempre si traduce in contemporanea accelerazione del Pil"
L’aumento dei prezzi
- Il trend dei prezzi è in crescita, come confermato dai dati dell'Istat: a gennaio l'inflazione è in accelerazione all'1,5%, dall'1,3% di dicembre. A spingere è soprattutto l'aumento dei prezzi dei beni energetici regolamentati, che includono le bollette (da +12,7% a +27,5%). Il 'carrello della spesa' resta stabile al +1,7%. A livello geografico al top si classificano Bolzano e a Rimini, con un'inflazione al 2,5%, mentre i tassi più contenute sono a Livorno, Brescia, Aosta (a +0,9%) e a Firenze (+0,6%)
Il rischio di stangata per consumatori e imprese
- Numeri che alimentano la preoccupazione dei consumatori, con le associazioni che calcolano una stangata in arrivo intorno ai 500 euro annui per le famiglie. Per le pmi invece, avverte Confesercenti, il rischio è di un aggravio complessivo sulle bollette di 2,6 miliardi
Famiglie principali beneficiarie della Manovra
- Nell'attesa di questa boccata d'ossigeno, le famiglie risultano i "principali beneficiari netti" della Manovra: lo evidenzia un'analisi dell'Ufficio parlamentare di bilancio, secondo la quale alle famiglie vanno 53 miliardi nel 2025-27, soprattutto per gli interventi a favore dei lavoratori dipendenti. Restrittivo invece l'impatto per imprese e autonomi. Le maggiori uscite riguardano difesa, sanità e protezione sociale a fronte di risparmi concentrati nelle funzioni affari economici
Le entrate
- Sul fronte delle entrate la Legge di Bilancio riduce le imposte sul lavoro mentre aumenta temporaneamente quelle sul capitale. Nota dolente per i conti pubblici: la Manovra - rileva l'Upb - aumenta il disavanzo nel 2025-27 in "maniera crescente" e posticipa di un anno, al 2026, il rientro del deficit sotto il 3% del Pil.
Per approfondire: Caro bollette, chi sono i clienti vulnerabili e cosa devono aspettarsi per il 2025
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in questa scheda
- Governo al lavoro
- Il provvedimento
- Codacons: "Le misure allo studio del governo non convincono"
- Lo scenario di Confindustria
- L’inflazione e la volatilità dei mercati
- L’aumento dei prezzi
- Il rischio di stangata per consumatori e imprese
- Famiglie principali beneficiarie della Manovra
- Le entrate
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