Introduzione
Nel campo degli investimenti le proposte nei mercati dei Paesi dell’Europa orientale stanno mostrando tassi di crescita superiori e debiti inferiori rispetto ad altre aree del Vecchio Continente, soprattutto negli ultimi tempi. È il caso per esempio di Polonia, Ungheria e Romania, spiega Il Sole 24 Ore.
Quello che devi sapere
Investire in valuta locale
- Il quotidiano economico ha intervistato Stefano Fiorini, global fixed income fund manager di Generali Asset Management. Secondo la sua opinione, i Paesi dell’Europa centro-orientale e dell’area balcanica “presentano un buon mix di crescita economica, largamente superiore a quella dei Paesi dell’area euro, inferiori stock di debito e rendimenti attraenti. Si possono comprare titoli obbligazionari in valuta forte, euro o dollaro, o titoli in valuta locale”. Gli spread, prosegue, non sono “entusiasmanti” con l’eccezione della Romania. È consigliabile investire in valuta locale – dove presente – perché si presume che l’euro resterà una moneta debole, data la decisione della Bce di continuare a tagliare i tassi. Il rischio insito nel cambio è invece un “ulteriore fattore di rischio da monitorare. In questo contesto, abbiamo una preferenza per le obbligazioni polacche o ungheresi in divisa locale”, continua Fiorini. I tassi di interesse di questi due Paesi dovrebbe “restare ai livelli attuali nei prossimi mesi, o scendere in modo molto graduale”. La già citata riduzione dei tassi di interesse da parte della Bce “dovrebbe aumentare il differenziale dei tassi tra questi Paesi e la zona euro, favorendo le valute dell’Europa centro-orientale”.
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I potenziali rischi
- Il contesto europeo orientale presenta tuttavia alcuni rischi. Ci sono infatti diverse incertezze, dovute in prevalenza alla posizione geografica dei Paesi dell’Est, molto vicini all’Ucraina e al conflitto con la Russia. Secondo Fiorini i rischi “sono relativi alla possibilità di un nuovo rialzo dei tassi di interesse in caso l’inflazione torni ad aumentare e alla possibilità che il profilo di credito di qualche emittente si deteriori”. Da monitorare soprattutto la situazione in Romania, che sta vivendo anche un momento di incertezza politica.
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Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca
- L'Europa dell'Est è una regione che offre diverse possibilità anche nel campo degli Etf (Exchange Traded Funds). Lo fanno, secondo il sito di settore ExtraEft.com, in particolare tre Paesi: Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca. La prima è definita “con un economia dinamica” in particolare per quanto riguarda il settore finanziario, dei beni di consumo e dell’energia. Della seconda vegono elogiati il mercato del lavoro e la posizione geografica. La terza è considerata una delle economie più stabili dell'Europa orientale e tende a esportare molto in più settori, dall’automotive all’ingegneria meccanica
Cosa sono gli Etf
- Come spiega il sito di Borsa Italiana, Gli Etf (acronimo di Exchange Traded Funds) sono fondi o Sicav a basse commissioni di gestione negoziati in Borsa come le normali azioni. Si caratterizzano per il fatto di avere come unico obiettivo quello di replicare fedelmente l’andamento e quindi il rendimento di indici azionari, obbligazionari o di materie prime. Il mercato regolamentato gestito da Borsa Italiana e dedicato a questi strumenti si chiama ETFplus
Caratteristiche degli Etf
- Come accennato, si tratta di strumenti passivi il cui obiettivo di investimento è esclusivamente quello di replicare la performance dell’indice benchmark a cui fanno riferimento consentendo in modo immediato agli investitori di esporsi al mercato di interesse (azionario, obbligazionario, di materie prime ecc) o alla strategia obiettivo (strategie short e leverage, accessibili tramite gli Etf strutturati). Replicando un indice notorio di mercato, consentono agli investitori di essere consapevoli del profilo rischio/rendimento del proprio investimento nonché del portafoglio titoli a cui sono esposti. Hanno inoltre un prezzo che si aggiorna in tempo reale in funzione dell’andamento delle componenti dell’indice di riferimento e, quindi, l’investitore è costantemente a conoscenza della valorizzazione del proprio investimento in Etf. Non hanno scadenza e contemporaneamente sono quotati in Borsa in tempo reale. Hanno inoltre commissioni di gestione abbastanza ridotte, quindi considerati sono economici. Il loro patrimonio è per legge di esclusiva proprietà dei possessori delle quote/azioni, e, di conseguenza, non verrebbe intaccato anche nell’ipotesi di insolvenza delle società che si occupano della gestione, amministrazione e promozione del fondo
Industria ed export
- L’Est Europa ha un legame con l’Italia anche per quanto riguarda l’industria, come è noto: una su su sei fra le imprese nazionali è presente in questa area geografica. Al tempo stesso, i Paesi del Centro-Est Europa assorbono il 10 per cento dell’export italiano di beni. Si tratta anche di zone verso cui l’Italia esporta molto: l’export verso l’Est è molto maggiore rispetto a quello destinato alla Cina (lo supera di tre volte) e nel tempo è quintuplicato.
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