I cittadini avrebbero dovuto recarsi alle urne domenica 8 dicembre per il turno di ballottaggio tra la leader liberale ed europeista Elena Lasconi e il candidato di destra Calin Georgescu, che tra i suoi obiettivi punta anche a porre fine al sostegno rumeno all'Ucraina contro l'invasione della Russia. “Il processo elettorale per l'elezione del presidente rumeno sarà interamente ripetuto e il governo fisserà una nuova data e un nuovo calendario per i passi necessari”, ha detto la Corte
La Corte costituzionale della Romania ha annullato le elezioni presidenziali. Dopo i risultati del primo turno, che hanno visto trionfare il candidato di estrema destra Calin Georgescu, ora l'intero processo per l'elezione del nuovo presidente rumeno dovrà essere ripetuto. I cittadini avrebbero dovuto recarsi alle urne domenica 8 dicembre per il turno di ballottaggio tra la leader liberale ed europeista Elena Lasconi e Georgescu, sullo sfondo di possibili ingerenze russe. Tra gli obiettivi della sua campagna, il candidato di destra punta anche a porre fine al sostegno rumeno all'Ucraina contro l'invasione della Russia. Ora, il governo romeno sarà incaricato di stabilire una nuova data. “Il processo elettorale per l'elezione del presidente romeno sarà interamente ripetuto e il governo fisserà una nuova data e un nuovo calendario per i passi necessari”, ha detto la Corte.
L'annullamento delle elezioni presidenziali
Come si legge nella nota della Corte costituzionale, l'annullamento del processo elettorale arriva "al fine di garantire la correttezza e la legalità" dello stesso. Due giorni fa, il presidente della Romania, Klaus Iohannis, aveva declassificato cinque documenti di istituzioni e agenzie d'intelligence romene, in cui si evidenziava che il risultato di Georgescu "non era un esito naturale", ma frutto di una campagna orchestrata da un "attore statale". Il candidato di estrema destra avrebbe beneficiato di una campagna su TikTok simile ad operazioni condotte dalla Russia in Ucraina e Moldavia. Circa 25mila account TikTok, presumibilmente usati per aumentare la popolarità di Georgescu "sono diventati molto attivi due settimane prima della data delle elezioni", come si legge nei documenti. Circa 800 di questi account hanno avuto un'attività estremamente bassa fino all'11 novembre. Da quella data in poi, "l'intera rete è stata attivata a pieno regime". I documenti riferiscono anche di un account TikTok che avrebbe effettuato pagamenti per 381mila in un solo mese, a partire dal 24 ottobre, a utenti che promuovevano Georgescu. Inoltre, le agenzie di intelligence hanno segnalato oltre 85mila attacchi informatici che miravano a sfruttare le vulnerabilità del sistema.
La decisione della Corte
La legge prevede che, in caso di annullamento delle elezioni, devono essere riconvocate la seconda domenica dopo la data della decisione, in questo caso il 22 dicembre. Dal momento che la Corte ha chiesto la ripetizione dell'intero processo elettorale dovrebbe essere ripetuta anche la campagna elettorale. Lunedì scorso la Corte aveva espresso all'unanimità parere negativo sulla richiesta di annullamento del voto, dopo che aveva chiesto all'Ufficio elettorale il riconteggio dei voti del primo turno delle elezioni, in seguito al ricorso del candidato alla presidenza Cristian Terhes, che aveva preso l'1% delle preferenze. Terhes aveva denunciato una frode, sostenendo che i voti per un candidato che aveva gettato la spugna, ma il cui nome compariva sulla scheda, erano stati riassegnati a Lasconi.
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In Romania la destra avanza
Nonostante la vittoria del Partito socialdemocratico (Psd) alle elezioni legislative tenutesi qualche giorno fa, le forze di estrema destra hanno registrato un buon risultato: tutte insieme superano il 31%, il triplo rispetto alle precedenti elezioni del 2020. Per diversi analisti, l'esito delle elezioni legislative rappresenta una riconferma dell'orientamento ideologico della Romania, con una virata a estrema destra, dopo la vittoria a sorpresa una settimana fa di Georgescu al primo turno delle presidenziali.