Il bonus matrimonio 2025 non esiste, da dove viene l'equivoco e perché

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Ciclicamente si torna a parlare di un'agevolazione simile, ma l'ultima proposta in tal senso avanzata dalla politica è del 2022. Quell'anno la Lega aveva pensato a un contributo fino a 20mila euro per le coppie under 35 e con Isee fino a 23mila euro. Alla fine l'idea era però stata accantonata

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Anche per il 2025 non è scattato alcun bonus matrimonio. L’ultima volta che se ne è parlato in politica è stato nel 2022. Quell’anno la Lega aveva presentato una proposta di legge alla Camera, ipotizzando un contributo fino a un massimo di 20 mila euro (in 5 quote annuali da 4mila euro), pensato in prima battuta unicamente per le giovani coppie under 35 - con Isee fino a 23mila euro - che decidevano di sposarsi in chiesa. L’obiettivo era risollevare la sorte dei matrimoni religiosi, numericamente in calo rispetto al passato. In mezzo a forti polemiche, si era poi pensato di allargarlo anche alle nozze non religiose, ma alla fine il bonus non aveva comunque visto la luce. Anzi: era stato proprio Palazzo Chigi a far subito chiarezza, precisando che – nell’ambito di un quadro finanziario complesso – l’esecutivo preferiva lavorare per sostenere la famiglia “con misure concrete e realizzabili”. Esistono quindi altre agevolazioni statali per il matrimonio?

Il congedo matrimoniale dell'Inps

Al di là del congedo matrimoniale previsto dai vari contratti collettivi nazionali di lavoro (che generalmente è di 15 giorni), l’unico appoggio pubblico al momento è l’assegno per congedo matrimoniale dell’Inps. Si tratta di una prestazione previdenziale riconosciuta ai soli operai non occupati che abbiano prestato la propria opera alle dipendenze di aziende industriali, artigiane e cooperative, soggette al contributo CUAF, per almeno 15 giorni nei 90 giorni precedenti la data del matrimonio (civile, concordatario o unione civile). Il suo valore è pari a sette giorni di retribuzione, calcolato sulla base della retribuzione percepita nell’ultimo periodo di paga. Va chiesto direttamente all’Inps entro un anno dalle nozze.

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