Davos 2025, Lagarde: “Trump? Sfida esistenziale. Europa giochi in attacco”

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Terza giornata del Forum economico mondiale. Tra gli ospiti il segretario generale Onu ("Trump ha contribuito al cessate il fuoco a Gaza") e la presidente della Bce. Dombrovskis: "Pronti a rispondere ai dazi Usa"

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Terza giornata del Forum economico mondiale di Davos. Tra gli ospiti il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, che ha sottolineato "la diplomazia robusta" portata avanti da Donald Trump, ancora prima nel suo insediamento, per arrivare a una tregua tra Israele e Hamas a Gaza. 

Intervento anche della presidente della Bce Christine Lagarde, che ha richiamato la necessità "di avere un mercato dei capitali che permetta al denaro di rimanere in Europa". In merito alla sfida dei dazi che Trump intenderebbe lanciare, ha detto, l'Europa "deve giocare in attacco, abbiamo bisogno di una spinta e di un cambio". Sul tema si è espresso anche il commissario Ue all’Economia Valdis Dombrovskis: "Pronti a rispondere ai dazi Usa". 

Dal premier spagnolo Pedro Sánchez un attacco ai Ceo dei social media: "Un piccolo gruppo di tecno miliardari che non sono più soddisfatti di avere quasi tutto il potere economico, vogliono anche quello politico, minando istituzioni democratiche". Tra gli altri presenti il vice-presidente dell'Iran per gli Affari strategici Zarif, il primo ministro dell'Anp Mustafa e la direttrice generale del Fmi Georgieva.

Il 21 gennaio avevano parlato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il vicepremier cinese Ding Xuexiang, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente ucraino Zelensky, che ha lanciato un monito: "Adesso non è nemmeno certo se l'Europa avrà un posto al tavolo quando finirà la guerra in Ucraina. Donald Trump ascolterà l'Europa o negozierà con la Russia e la Cina senza l'Ue? L'Europa deve fare di più, iniziare ad occuparsi di se stessa, perché sia ascoltata nel mondo". Fra gli ospiti di ieri anche il presidente israeliano Isaac Herzog, secondo cui la soluzione dei due Stati "è qualcosa che ho sostenuto in passato, molte volte", "ma direi che ho ricevuto una sveglia dopo il 7 ottobre".


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Anche Vucic vede Zelensky

Le prospettive di una soluzione del conflitto armato in Ucraina, l'attuale situazione geopolitica e a livello regionale e le questioni legate alla sicurezza energetica sono stati i temi di un breve colloquio che il presidente serbo Aleksandar Vucic ha avuto oggi a Davos con il leader ucraino Volodymyr Zelensky. "Ho espresso la speranza di continuare una collaborazione buona e aperta fra i due Paesi con l'obiettivo di una vita migliore per i nostri cittadini e di un appoggio reciproco al comune percorso europeo", ha scritto Vucic su Instagram.

Sanchez vede Zelensky

Il premier spagnolo, Pedro Sanchez, ha incontrato a Davos il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, con il quale ha avuto "un colloquio sull'avvio del processo di adesione dell'Ucraina alla Ue" e al quale ha ribadito "l'appoggio della Spagna a fronte dell'aggressione russa". "I nostri principi sono chiari: non ci può essere un accordo sull'Ucraina senza Ucraina e non può esserci accordo sulla sicurezza europea senza Europa", ha fatto sapere il permier spagnolo

Vucic: "Allargamento basato non sul merito ma sulla simpatia"

Per il presidente serbo Aleksandar Vucic, il processo di allargamento della Ue non si basa sul principio del merito dei vari Paesi candidati, come sostenuto da Bruxelles, ma dipende da quale Paese piace di più agli Stati membri. "A dicembre noi abbiamo presentato i migliori risultati richiesti dalla Ue, relativi all'agenda di riforme e a quella della crescita. Hanno promesso che avrebbero aperto (per la Serbia) il cluster 3 (su competitività e crescita inslusiva). Lo hanno forse aperto? Lo hanno aperto invece per quelli che loro stessi (a Bruxelles) hanno constatato che sono stati peggiori nell'attuazione di tali condizioni. Che dire, non si valuta per il merito ma per chi piace e chi non piace", ha detto Vucic ai giornalisti serbi a Davos, a margine del Forum economico mondiale. Le sue affermazioni si riferivano a quanto sostenuto oggi sempre a Davos dalla commissaria all'allargamento Marta Kos, secondo cui il processo di allargamento si basa sul merito dei vari Paesi candidati.

La minaccia dei dazi di Trump e la risposta europea

A soli tre giorni dal suo insediamento, il presidente americano Donald Trump ha già messo bene in chiaro che chiunque proverà a ostacolare il suo piano per "rendere l'America di nuovo grande" la pagherà cara. Il tycoon si è rivolto soprattutto ai Paesi europei, proprio nei giorni del Forum economico di Davos, dove lui stesso interverrà domani. "Ci trattano molto, molto male e se non correggeranno gli squilibri commerciali dovranno pagare i dazi", ha avvertito durante un evento alla Casa Bianca per il lancio di Stargate, la joint-venture da 500 miliardi di dollari per costruire l'infrastruttura necessaria all'intelligenza artificiale. "Non c'è solo la Cina che si approfitta di noi. Con l'Unione europea abbiamo un deficit di 350 miliardi di dollari", ha sottolineato. La reazione dei leader europei non si è fatta attendere. La presidente della Bce Christine Lagarde ha detto di "non essere sorpresa" e messo in guardia sulla necessità che l'Europa "si prepari". Il commissario Ue per l'Economia Valdis Dombrovskis ha assicurato che l'Ue "è pronta a difendere i suoi interessi". Mentre per l'inviato in Svizzera del presidente francese Emmanuel Macron, il ministro Laurent Saint-Martin, "l'elezione di Trump può essere un'opportunità, ma se saranno imposte tariffe ci adegueremo".

Ministro Economia tedesco: "Ue non si lasci dividere da Trump"

"L'Europa deve diventare più forte e non lasciarsi dividere" di fronte all'offensiva lanciata dal presidente Usa Donald Trump, ha detto il ministro dell'Economia tedesco Robert Habeck a Davos. "Le cose in Europa sono troppo complicate, il mercato dei capitali deve aprirsi di più agli investimenti" e gli Stati devono accompagnare l'industria con "incentivi fiscali e agevolazioni". Con l'avanzata di Musk e dei colossi High Tech, secondo Habeck è il momento per l'Europa di investire davvero anche nel campo digitale.

Presidente lettone: "Discutere aumenta spesa per difesa al 5% Pil". VIDEO


Georgieva: "Con AI Pil globale può salire dello 0,8%"

Grazie all'Intelligenza artificiale il Pil globale potrebbe crescere di un ulteriore 0,8%. Ma "quando pensiamo a come si possono tradurre queste potenzialità, persiste un divario molto rilevante tra economie avanzate e quelle meno sviluppate. E noi vogliamo colmare questo divario", ha affermato la direttrice del Fondo monetario internazionale, Kristalina Georgieva in un panel dei lavori del World Economic Forum. 

L'alleanza per l'acqua

Un'alleanza per l'acqua, con 15-20 aziende player europee e globali del settore idrico che mettono insieme le forze e spingono per una regìa unica per un settore sempre più critico e strategico e al centro dell'agenda della Ue. Questa l'idea principale portata avanti dall'amministratore delegato di Acea, Fabrizio Palermo, al Forum economico mondiale di Davos, nel panel con la Commissaria europea per l'Ambiente, la resilienza idrica e l'economiacircolare Jessika Roswall. In primis - ha detto l'ad di Acea - "è necessario stabilire una governance centralizzata con una visione complessiva e una forte concentrazione di competenze a livello europeo e nazionale". Bisogna poi "investire per salvaguardare le fonti di distribuzione e creare ecosistemi che le proteggano", con attenzione alla manutenzione delle infrastrutture e l'avvio di un "nuovo ciclo di investimenti per modernizzare e mantenere efficacemente questi sistemi".

Ancora proteste di Greenpeace a Davos

Dopo le proteste di ieri, gli attivisti di Greenpeace hanno "confiscato" simbolicamente alcuni jet privati in un aeroporto nei pressi di Davos. "Ventisette attivisti di Greenpeace provenienti da tutta Europa si sono assunti il compito che finora i governi hanno trascurato. Hanno assunto il ruolo di esattori delle tasse e hanno 'confiscato' alcuni jet privati all'aeroporto dell'Engadina a Samedan per ristabilire il pagamento delle tasse in sospeso. Hanno attaccato enormi palle di metallo con braccialetti gonfiabili alla caviglia dei jet privati parcheggiati", si legge in una nota di Greenpeace. 

protesta di greenpeace

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Siglato trattato di libero scambio tra Kosovo e Paesi AELS

A Davos è stato siglato un accordo di libero scambio tra il Kosovo e i Paesi AELS: Svizzera, Islanda, Liechtenstein e Norvegia.

i rappresentanti dei paesi del trattato

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Davos, l'appello per il clima di Al Gore

L'ex vicepresidente Usa Al Gore ha dipinto un quadro apocalittico per il futuro del mondo a causa della crisi climatica. “La combinazione di caldo e umidità sta rendendo sempre più parti della Terra fisiologicamente invivibili per gli esseri umani. Aree relativamente piccole sono nella categoria delle invivibili al momento, ma stanno crescendo e se non iniziamo a ridurre le emissioni in 50 anni zone molto densamente popolate diventeranno fisiologicamente invivibili, con un enorme aumento di migrazioni climatiche verso i confini internazionali. Lo vediamo già nell’Africa sudoccidentale. La Namibia è colpita da una fortissima siccità e stanno uccidendo animali, elefanti compresi, per sfamare gli affamati”, ha detto a Davos.

Il panel con il ministro siriano per gli Affari Esteri e Tony Blair

Sánchez: "I big dei social media vogliono potere politico. Minano democrazia"

Pedro Sánchez ha definito i Ceo di Big Tech e social media "un piccolo gruppo di tecno miliardari che non sono più soddisfatti di avere quasi tutto il potere economico, vogliono anche quello politico, minando le nostre istituzioni democratiche, e non lo nascondono". Per il premier spagnolo le reti sociali "stanno diventando strumenti che sostituiscono i voti con i likes", si sono trasformate in "un campo di battaglia minato, con manipolazioni, censura" e questo "è stato fatto in maniera sistematica". 

Lagarde: "Contro Trump Europa giochi in attacco sulle sfide economiche"

La presidente della Bce Christine Lagarde ha parlato anche della nuova "offensiva" lanciata da Trump: "L'Europa si trova di fronte a una sfida esistenziale" e "deve agire non muovendosi solo in difesa ma, per rubare un termine sportivo, andando all'attacco e facendo uso degli asset e dei punti di forza di cui dispone". Come? Per Lagarde è il momento di "mettere in campo grandi investimenti utilizzando la grande capacità di risparmio dei cittadini europei che ora viene spesso indirizzata verso i mercati extra-europei". Secondo Lagarde "in Europa abbiamo i talenti, i soldi e le idee. Ma in termini di azione, di fare quel che è necessario, abbiamo bisogno di una spinta e di un cambio".

Lagarde: "Ue pretenda svolta sull'Unione dei capitali entro 2025"

La presidente della Bce Christine Lagarde è tornata a parlare della necessità di unione europea dei capitali a Davos. "Credo che ora ci sia un ampio consenso in vari Paesi e nella maggior parte dei partiti, eccezion fatta per quelli che difendono il loro terreno elettorale, sull'importanza di avere un mercato dei capitali che permetta al denaro di rimanere in Europa. Ma ora è il momento di agire", ha detto a un panel. E ancora: "Sono molto contenta che ieri la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyer abbia parlato espressamente del suo impegno per l'unione del mercato dei capitali, ma ora è importante che torni in commissione e dica alla commissaria incaricata quali sono i piani e le priorità e che vuole risultati concreti entro la fine dell'anno".

Davos, Svizzera pronta a tornare a tassi interesse negativi

La Banca nazionale svizzera ha ancora spazio per tagliare i tassi d'interesse e potrebbe anche scendere sotto zero se l'inflazione è troppo debole. A dirlo, a Davos, è il presidente della banca centrale Martin Schlegel a Davos. "Al momento i tassi sono a 0,5%, questo significa che abbiamo ancora dello spazio", ha detto Schlegel in un'intervista alla Reuters a margine del Forum. "In Svizzera - ha aggiunto - tassi negativi non piacciono a nessuno. Neanche alla Snb. Ma se dobbiamo farlo, lo faremmo di nuovo" dopo aver mantenuto tassi negativi dal 2014 fino alla fiammata inflazionistica post-Covid.

Sánchez: "Let's make social media great again"

Il premier spagnolo Pedro Sánchez ha definito uno "strumento di oppressione" i social media. Poi ha proposto una serie di riforme delle piattaforme social. "In primo luogo, propongo di mettere fine all'anonimità sui social media. La mia seconda proposta è costringere all'apertura della 'scatola nera' dei social media, gli algoritmi, una volta per tutte. Poi di rendere personalmente responsabili i Ceo dei social media del mancato rispetto delle leggi e delle norme nelle loro piattaforme, proprio come accade per altri settori", ha detto Sánchez. Parole che faranno discutere, con un'amministrazione Trump forte del sostegno di gran parte delle grandi piattaforme social e con gran parte dei leader europei poco propensi a prendere iniziative contro Big Tech. Riprendendo lo slogan di Donald Trump, Sánchez ha proclamato: "Let's make social media great again".

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Zelensky: "Forze peacekeeping in Ucraina includano gli Usa"

"Qualsiasi forza di peacekeeping in Ucraina deve includere gli Stati Uniti".  Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un'intervista a Bloomberg da Davos, in cui ha evidenziato come gli alleati europei non abbiano abbastanza soldati da rappresentare un deterrente realistico per Vladimir Putin. Zelensky preme su Donald Trump e Xi Jinping affinché usino la loro influenza per aiutare a mettere fine alla guerra in Ucraina.

"Oltre la crisi: sbloccare il potenziale europeo", il panel con Christine Lagarde


Palermo(Acea): "Gestire risorse idriche attraverso rete internazionale"

Una "regìa unica" sulla gestione dell'acqua: è quello che ha chiesto l'amministratore delegato di Acea, Fabrizio Palermo, intervenendo oggi nel panel 'Water at the Tipping Point' a Davos. La gestione della risorsa idrica attraverso una combinazione di strategie, coordinate da una regia unica a livello europeo e nazionale, è stata discussa oggi e "il fatto che abbiamo messo l'acqua al centro dell'agenda di Davos e ne abbiamo parlato insieme a Jessica Roswall, Commissario europeo per l'Ambiente e l'acqua, rappresenta un primo passo verso questa direzione", ha detto Palermo. "Parlando di acqua, credo che il termine chiave sia 'resilienza'. Oggi sono molti gli eventi che impattano in maniera importante sulla risorsa idrica, con costi che si aggirano sui 300 miliardi di dollari ogni anno. Eppure l'acqua è ancora spesso sottovalutata. In Europa, ad esempio, esiste una grande disparità nelle tariffe, che vanno da 10 euro per metro cubo a soli due euro ma in ogni caso queste tariffe non sono sufficienti per finanziare gli investimenti necessari. L'acqua ha un impatto significativo sul Pil, influenzando agricoltura, industria, energia e persino l'intelligenza artificiale, eppure c'è poca disponibilità a pagarla adeguatamente".

Il Re del Lesotho in cerca di investitori a Davos per transizione verde

Il re del Lesotho, Letsie III, si trova al World Economic Forum di Davos con la missione di trovare investitori internazionali per la transizione verde della sua nazione africana, senza sbocco sul mare e totalmente dipendente dal Sudafrica economicamente. Re Letsie ha viaggiato in tutto il mondo per promuovere un fondo di investimento privato, il "His Majesty King Letsie III Just Energy Transition Fund ", che ha l'obiettivo di stimolare gli investimenti privati in progetti di energia solare e idroelettrica in Lesotho e, un giorno, di esportare energia rinnovabile in Sudafrica. "Vedo... il nostro potenziale di produzione di energia rinnovabile come qualcosa che può essere un fattore di trasformazione nello sviluppo della nostra economia", ha detto re Letsie durante un intervista con Afp. Il Lesotho dispone di luce solare, vento e acqua e ha stretto una partnership con aziende cinesi per la produzione di energia solare. Ma il piccolo Paese montano è anche in prima linea nel cambiamento climatico: l'anno scorso la siccità ha distrutto raccolti e bestiame, costringendo il governo a dichiarare lo stato di emergenza nazionale.

Mel B delle Spice Girls a Davos contro la violenza sulle donne

L'ex membro delle Spice Girls Mel B (Melanie Brown) ha preso parte a un panel contro la violenza sulle donne: "Sono una sopravvissuta alla violenza domestica. Succede a moltissime di noi. Cerco di parlare sulla base della mia esperienza a nome di tutte le donne che non possono farlo".

Il principe Al Walid interessato a TikTok se Musk la acquistasse

A Davos si parla anche del futuro di TikTok. La Kingdom Holding Company (Khc), la società di investimento del principe saudita Alwaleed bin Talal, sarebbe interessata a investire nell'app "se Musk o altri facessero un'offerta", ha detto il Ceo di KHC, Talal al-Maiman, ad Al Arabiya Business a margine del World Economic Forum. 

Ramaphosa a Davos

Molti i bilaterali diplomatici che si tengono a margine di Davos, come quello tra il presidente sudafricano Ramaphosa (intervenuto ieri al Forum) e la presidente della Confederazione Svizzera Karin Keller-Sutter.

ramaphosa e keller-sutter

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Mosca: "Zelensky a Davos sfacciato, ha dato lezioni all'Europa"

La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha accusato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky di avere "parlato in modo sfacciato" dando "lezioni all'Europa" nel suo intervento di ieri al World Economic Forum di Davos. Nel suo discorso, Zelensky ha affermato che "l'Europa deve fare di più, iniziare ad occuparsi di se stessa per essere ascoltata nel mondo", ipotizzando che sulla fine del conflitto in Ucraina il presidente americano Donald Trump possa negoziare "con la Russia e la Cina senza la Ue". Il presidente ucraino, ha scritto Zakharova sul suo canale Telegram, "non solo ha dato lezioni all'Europa su come dovrebbe agire sotto Trump, ma l'ha apertamente intimidita con la prospettiva dell'oblio e di uno status di seconda classe". "Non citerò altri discorsi del filosofo di Kiev - ha aggiunto la portavoce russa - ma noterò che la maggioranza dei partecipanti difficilmente era d'accordo con un tono simile all'incontro di Davos. I modi spensierati di questo aspirante politico hanno mostrato chiaramente fino a che punto è arrivato l'attuale regime di Kiev, in bancarotta e avendo perso la fiducia nel proprio futuro".

Zarif (Iran): "Speriamo che Trump scelga la razionalità"

L'Iran "non è una minaccia alla sicurezza" e "se avessimo voluto dotarci di un'arma nucleare lo avremmo già fatto da lungo tempo", ha detto il vice-presidente iraniano per gli Affari strategici, Mohammad Javad Zarif, al Forum economico mondiale. Alla domanda se ci siano possibilità di un accordo con il neo-presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Zarif ha risposto "c'è sempre speranza che le persone scelgano la razionalità. Spero che questa volta il 'Trump 2' sia più serio, concentrato e realistico". Zarif ha poi ironizzato sul paradosso che, in base agli stessi calcoli degli Usa, l'Iran avrebbe acquisito maggiore capacità nucleare oggi, rispetto a quando gli Usa si sono ritirati dagli accordi sul nucleare iraniano. Una decisione di Washington che "in termini di dissuasione ha fallito. Ha imposto pesanti costi economici al popolo iraniano".

Davos, l'intervento del vicepresidente dell'Iran per gli Affari strategici Zarif

Guterres: "Marcia indietro su clima è paradossale, egoistico e autolesionistico"

Guterres ha commentato anche l'annunciato dietrofront degli Stati Uniti dagli accordi sul clima di Parigi. "Numerose istituzioni finanziarie e industrie stanno facendo marcia indietro sugli impegni climatici. Voglio dire forte e chiaro che questo è miope e paradossale, egoistico ma anche autolesionistico. Siete dal lato sbagliato della storia", ha detto a Davos. E ancora: "Siete sul lato sbagliato della scienza, e siete sul lato sbagliato dei consumatori che vogliono più sostenibilità, non meno. La nostra dipendenza dai combustibili fossili è un Frankenstein che non risparmia nulla e nessuno. Vediamo chiari segnali che questo mostro è divenuto padrone, con il livello del mare in rialzo, ondate di calore, inondazioni, tempeste, siccità e incendi. Ed è solo un'anticipazione del film dell'orrore in arrivo".

Guterres: "Trump ha contribuito al cessate il fuoco a Gaza"

Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres da Davos riconosce il ruolo svolto da Donald Trump, ancora prima del suo insediamento, nel portare avanti una "diplomazia robusta" che ha contribuito alla tregua tra Israele e Hamas a Gaza. Tuttavia - ha detto Guterres - "quello che non è ancora chiaro è il futuro dei rapporti fra Israele e i palestinesi" e se la prossima fase è "un cessate il fuoco permanente", l'altra possibilità "è che Israele, sentendosi rafforzato dai suoi successi militari, pensi che sia il momento di annettere la Cisgiordania e lasciare Gaza in un limbo senza una chiara forma di governo". Questa - ha detto Guterres - "sarebbe una totale violazione del diritto internazionale" e "significherebbe che non avremo mai una vera e stabile pacificazione in Medio Oriente". Più nell'immediato, secondo Guterres "la prossima mossa spetta all'Iran: la mia speranza è che gli iraniani capiscano che è importante una volta per tutte chiarire che rinunceranno ad avere armi nucleari".

Leader opposizione bielorussa: "Chiedo ad alleati di non riconoscere prossime elezioni". VIDEO

Da Davos, ai microfoni di Sky TG24, la leader dell'opposizione bielorussa Svetlana Tichanovskaja chiede agli alleati di "non riconoscere l'esito delle prossime elezioni". Il Paese va al voto il 26 gennaio 2025: se vincesse, per il dittatore Lukashenko - vicinissimo a Putin - sarebbe il settimo mandato consecutivo. 

Il presidente di Panama: "Il Canale resta nostro, non ci facciamo distrarre"

A Davos si continua a parlare anche della minaccia di Donald Trump di "riprendersi" il Canale di Panama. Torna sul tema il diretto interessato, il presidente panamense José Raul Mulino. Il Canale, ha detto durante una tavola rotonda, non è stato "un regalo" degli Stati Uniti: "Appartiene a Panama e continuerà ad appartenere a Panama". Mulino "non si farà distrarre da questo tipo di dichiarazioni".

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Ancora proteste di Greenpeace

Intanto, anche oggi, gli attivisti di Greenpeace protestano a Davos. In foto: membri di Greenpeace davanti a un jet privato.

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L'intervento di Guterres a Davos

Antonio Guterres a Davos

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Sánchez: "Spagna si impegna ad aumentare spesa per la difesa"

In merito al commento fatto da Trump nello Studio Ovale sugli scarsi investimenti della Spagna nel settore della Difesa, Pedro Sánchez ha replicato affermando che il governo di Madrid ha lavorato duramente per aumentare tale cifra: "State tranquilli, la Spagna è molto impegnata a raggiungere questo obiettivo del 2% del Pil per la spesa per la difesa, ma lasciatemi anche dire che, negli ultimi 10 anni, abbiamo aumentato del 70% la nostra spesa totale per la difesa. Se prendiamo queste cifre in termini assoluti, quello che possiamo dire è che la Spagna è il decimo maggiore contributore alla Nato", ha detto a Cnbc.

Sánchez: "Guerra dazi Usa-Ue? Non conviene a nessuno"

Il primo ministro spagnolo Sánchez ha parlato del rischio di una guerra commerciale tra Usa ed Europa a causa di Trump: "Credo che non sia nell'interesse di nessuno dei due. Una guerra commerciale è una specie di gioco serio, e credo che dobbiamo concentrarci su come rafforzare le nostre relazioni transatlantiche, che oggi sono più importanti che mai", ha detto in un'intervista a Cnbc a margine del Forum.

Il premier spagnolo Pedro Sánchez a Davos

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Knot: "Ragionevoli le attese di taglio tassi nei meeting Bce"

Le aspettative dei mercati per le decisioni della Bce nelle prossime due riunioni di politica monetaria a gennaio e a marzo, quando ci si attendono due tagli dei tassi da un quarto di punto ciascuno, sono ragionevoli. Così la pensa il governatore della banca centrale olandese e membro del Consiglio Bce, Klaas Knot, che intervistato da Bloomberg TV, Davos, ha detto: "Sono piuttosto a mio agio con le aspettative di mercato per i prossimi due incontri. Non sono invece ancora convinto che dobbiamo entrare in una modalità espansiva". Analisti e trader prevedono che il tasso sui depositi scenda verso il 2% entro metà anno, un livello considerato né restrittivo né espansivo per la crescita economica, e si attendono tagli di 25 punti base a ogni riunione fino all'estate.

Villeroy: "Tassi Bce vanno verso il 2% entro l'estate"

"Noi siamo stati i primi a tagliare i tassi e ora siamo la banca centrale con i tassi più bassi al 3%. Nei prossimi trimestri, il compito sarà semplice: saremo vigili, ma fiduciosi, anche se siamo ancora piuttosto lontani dal tasso neutrale, che si aggira attorno al 2%. Pertanto, il raggiungimento del 2% entro l'estate prossima è plausibile. Il decoupling dalla Fed non rappresenta un problema. Siamo banche centrali indipendenti". Lo ha detto il governatore della Banca di Francia e membro del Consiglio Bce, Francois Villeroy de Galhau, a una tavola rotonda sul percorso futuro dei tassi al World Economic Forum a Davos. "È troppo presto per dire se le politiche di Trump ridaranno fiato all'inflazione - ha detto Villeroy - potremmo aspettarci alcuni effetti inflazionistici negli Stati Uniti. In Europa, invece, non vedo effetti significativi, per cui mi aspetto che il processo di disinflazione prosegua e che la vittoria sull'inflazione sia definitiva".

Dombrovskis: "Pronti a rispondere ai dazi Usa"

Se l'amministrazione Trump metterà in pratica la minaccia di nuovi dazi contro i prodotti europei, "la Ue è pronta a difendere i suoi interessi. Siamo pronti a rispondere in modo proporzionato se sarà necessario, come abbiamo fatto durante la prima amministrazione Trump". Lo ha detto il Commissario Ue per l'Economia Valdis Dombrovskis durante un'intervista alla Cnbc a margine del Forum economico mondiale. "Gli Usa sono un importante partner strategico, ma è chiaro che siamo pronti a difendere i nostri valori e i nostri interessi se necessario".

Lagarde: "Una ripresa dell'inflazione Usa è un problema loro"

Una ripresa dell'inflazione negli Stati Uniti, da molti anticipata in risposta alle politiche attese dall'amministrazione Usa, non preoccupa la Bce. "Se negli Stati Uniti si dovesse riaccendere l'inflazione sarebbe principalmente un problema per loro", ha detto Lagarde. "Per quanto ci riguarda, quando guardo all'inflazione penso di aver visto tutto il ciclo: dai tassi in territorio negativo a un'inflazione al 10,4%, e ora al 2,4%. Siamo fiduciosi che il target sia raggiungibile nel 2025. Siamo certi che la disinflazione continuerà e non siamo troppo preoccupati per un'eventuale esportazione di inflazione verso l'Europa. Tuttavia, ci saranno fenomeni interessanti da monitorare, come l'andamento dell'euro-dollaro" che probabilmente risentirà delle politiche della Casa Bianca.

Lagarde: "Tagli dei tassi graduali, ma dipenderà dai dati"

"Il ritmo dei tagli dei tassi dipenderà dai dati ma movimenti graduali sono quelli che al momento mi vengono in mente", ha detto Lagarde, aggiungendo di non credere che la Bce sia in ritardo sui tempi. "Al momento siamo ben posizionati per raggiungere il nostro target in modo sostenibile" nel corso del 2025. Alla domanda se sia possibile un taglio di 50 punti base, Lagarde ha spiegato che non c'è riluttanza a considerare un taglio più grande dei 25 punti ma "siamo partiti presto e con mosse graduali" e l'idea è di continuare su questa strada anche se la Bce è pronta a fare quello che è necessario se ce ne fosse bisogno.

Lagarde: "Ue deve prepararsi ai dazi Usa"

La minaccia di nuovi dazi all'Unione europea da parte di Trump "non mi sorprende" e "qui in Europa dobbiamo prepararci e sapere come rispondere". Lo ha detto la presidente della Bce alla Cnbc a margine del Forum economico mondiale di Davos. Alla domanda se l'Ue abbia la forza per assorbire l'impatto di nuove barriere commerciali, Lagarde ha risposto che i Paesi Ue hanno un ampio potenziale da sfruttare sviluppando ulteriormente il mercato interno. Lagarde ha notato che l'obiettivo di Trump non è del tutto chiaro e che l'idea di sostituire l'import dall'Europa con produzione interna americana "è discutibile". In ogni caso "il dialogo deve continuare".

Una fitta presenza di ministri e imprenditori indiani a Davos

L'India è presente al Forum economico di Davos con una fitta rappresentanza di ministri, governatori e imprenditori. Dopo che il ministro al Food Processing Chirag Paswan ha inaugurato il padiglione istituzionale, il ministro alle ferrovie Ashwini Vaishnav ha incontrato una delegazione di responsabili delle ferrovie svizzere e discusso con loro sui temi della sicurezza. Chandrababu Naidu, il chief minister, dello stato dell'Andhra Pradesh e uno degli alleati chiave del terzo governo Modi, incontrerà oggi Bill Gates, oltre ai tycoon di Unilever, Dp World Group, Petronas, PepsiCo e AstraZeneca. Revanth Reddy, il governatore del Telangana ha annunciato di avere siglato accordi per investimenti nei settori dei veicoli elettrici, semiconduttori, farmaceutico e infrastrutturale e un impegno con la CtrlS per la realizzazione di un Data center per l'Ia che creerà 3.600 nuovi posti di lavoro.

Wef , David Beckham è uno dei vincitori del Crystal Award

Il 31° Crystal Award di quest'anno va a tre leader culturali che stanno guidando il cambiamento e plasmando la società in meglio. Il video della premiazione

Cosa è successo ieri a Davos

Durante la seconda giornata del Forum economico mondiale è intervenuto il presidente israeliano Herzog: "Siamo ancora in guerra, ma c'è un'opportunità per il cambiamento". La presidente della commissione europea Ursula von der Leyen, parlando delle sfide che attendono l'Ue, chiede "un cambio di passo". Trump? "Pronti a negoziare con lui su commercio". Zelensky: "L'Europa avrà un ruolo nei negoziati per la guerra in Ucraina o Trump farà con Russia e Cina?". Scholz: "Inaccettabile il sostegno di Musk all'estrema destra".

Appello 370 milionari: “Distribuire ricchezza”

Il 63% dei milionari dei Paesi del G20 ritiene che l'influenza di un ristretto numero di super ricchi sulla presidenza Trump rappresenti una minaccia per la stabilità globale. È quanto riporta un sondaggio condotto da Survation per conto di Patriotic Millionaires International a corredo, di una lettera aperta "We must draw the line" sottoscritta da più di 370 tra miliardari e milionari di 22 Paesi che chiedono ai leader presenti a Davos di porre un freno all'enorme concentrazione di ricchezza che compromette la qualità delle nostre democrazie e la tenuta della coesione sociale. Tra i firmatari dell'appello in collaborazione con Oxfam, Millionaires for Humanity, taxmenow e pubblicato all'indomani dell'insediamento del nuovo presidente Usa - ci sono Abigail Disney, Marlene Engelhorn, Brian Eno e Richard Curtis. Tra le evidenze del sondaggio, che ha interpellato 2.902 milionari dei Paesi del G20 risulta che due terzi degli intervistati ritengono che i super-ricchi abbiano interferito in modo improprio nelle elezioni Usa; oltre il 70% concorda sul fatto che i super ricchi influenzino in modo sproporzionato l'opinione pubblica; 7 su 10 ritengono che il potere di influenza dei super-ricchi stia portando ad un calo di fiducia dei cittadini verso la democrazia, le istituzioni; il 70% è favorevole ad un aumento delle tasse sui super-ricchi, per ridurre le disuguaglianze e aumentare gli investimenti nei servizi pubblici.

Gli appuntamenti di oggi

Tra gli appuntamenti più importanti di oggi al World economic forum, ci sono alle ore 9 il commissario Ue Valdis Dombrovskis, alle 10.15 l’intervento del governatore Banca di Francia Villeroy de Galhau; alle 11.30 il segretario generale dell'Onu Guterres; alle 13.15 l'ad di Acea Palermo; alle 13.30 il vice-presidente dell'Iran per gli Affari strategici Javad Zarif; alle 15.45 il premier spagnolo Sanchez; alle 16.15 la presidente della Bce Lagarde; alle 16.15 il primo ministro dell'Anp Mustafa; alle 17.30 la direttrice generale del Fmi Georgieva.

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