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Davos 2025, Herzog: "Sempre sostenuto i 2 Stati ma dopo il 7 ottobre è diverso"

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Il presidente israeliano è intervenuto durante la seconda giornata del Forum economico mondiale: "Siamo ancora in guerra, ma c'è un'opportunità per il cambiamento". La presidente della commissione europea Ursula von der Leyen, parlando delle sfide che attendono l'Ue, chiede "un cambio di passo". Trump? "Pronti a negoziare con lui su commercio". Zelensky: "L'Europa avrà un ruolo nei negoziati per la guerra in Ucraina o Trump farà con Russia e Cina?". Scholz: "Inaccettabile il sostegno di Musk all'estrema destra"

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Si è chiusa la seconda giornata del Forum economico mondiale di Davos. La presidente della Commissione europea von der Leyen, nel suo intervento: "Inizia una nuova era di competizione geostrategica". E avverte: "L'Ue deve cambiare passo". Trump? "Siamo pronti a negoziare con lui su commercio". Sulla guerra in Ucraina: "Sostegno europeo a Kiev continua".


A Davos è arrivato anche il vicepremier cinese Ding Xuexiang, che guardando allo spettro di una nuova guerra dei dazi internazionale ha detto: "Farebbe male a tutti, il protezionismo non porta da nessuna parte". Tra gli interventi anche quelli del cancelliere tedesco Olaf Scholz e del presidente ucraino Zelensky, che ha lanciato un monito: "Adesso non è nemmeno certo se l'Europa avrà un posto al tavolo quando finirà la guerra in Ucraina. Donald Trump ascolterà l'Europa o negozierà con la Russia e la Cina senza l'Ue? L'Europa deve fare di più, iniziare ad occuparsi di se stessa, perché sia ascoltata nel mondo". 


Fra gli ospiti di oggi a Davos anche il presidente israeliano Isaac Herzog, secondo cui la soluzione dei due Stati "è qualcosa che ho sostenuto in passato, molte volte", "ma direi che ho ricevuto una sveglia dopo il 7 ottobre".


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Zelensky a Davos: "L'Europa sia protagonista, non aspetti di vedere che farà Trump". VIDEO

Zelensky a Davos: l'Europa sia protagonista, non aspetti di vedere che farà Trump
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Zelensky a Davos: l'Europa sia protagonista, non aspetti di vedere che farà Trump
00:01:47 min

Vucic: "Visita Meloni chance per rafforzare rapporti con Italia"

L'imminente visita in Serbia della premier Giorgia Meloni, che a fine mese sarà a Belgrado unitamente a diversi ministri e a una folta delegazione di imprenditori per un vertice intergovernativo con l'Italia, sarà un'ottima occasione per rafforzare la collaborazione fra i due Paesi. Lo ha detto  il presidente serbo Aleksandar Vucic. Parlando ai giornalisti a Davos, a margine del Forum economico mondiale, Vucic ha spiegato che dall'Italia è attesa una "enorme delegazione" di imprenditori che ad attenderli troveranno ugualmente un gran numero di loro colleghi serbi. "Credo che sarà una occasione straordinaria per contatti B2B, e per intensificare ulteriormente la nostra collaborazione con l'Italia", ha detto il presidente citato dai media a Belgrado. A questo riguardo Vucic ha ricordato come l'Italia abbia aperto a Belgrado uffici di rappresentanza delle tre maggiori istituzioni finanziarie (Sace, Simest e Cassa Depositi e Prestiti, ndr), a sostegno di nuovi progetti e iniziative comuni. "Quando comincerà la produzione della nuova Panda elettrica, credo che l'Italia lentamente comincerà a risalire posizioni. L'Italia è il terzo partner economico e commerciale della Serbia, dopo Germania e Cina, e un tempo era il primo", ha aggiunto Vucic.

Herzog: "Siamo ancora in guerra ma c'è opportunità cambiamento"

"Siamo ancora in guerra, ma c'è un'opportunità per il cambiamento. Il cessate il fuoco è iniziato domenica ed è stato un momento molto significativo, una grande benedizione, perché stiamo lavorando per riportare a casa gli ostaggi",  ha detto il presidente israeliano Isaac Herzog intervenendo al World Economic Forum a Davos. Tuttavia, ha sottolineato Herzog, la situazione rimane critica perché l'Iran continua a sponsorizzare il terrorismo utilizzando le formazioni terroristiche nella regione, dagli Houthi ad Hamas. "I proxy sono tutti sostenuti dall'Iran, comandati, controllati e addestrati da Teheran. L'impero del male continua a spendere milioni e lavora ancora oggi per seminare terrore, correndo verso la bomba nucleare". "Non dobbiamo cadere in un falso ottimismo - ha aggiunto - ma restare lucidi. Esiste una reale opportunità per cambiare il corso del Medio Oriente in meglio, ma i rischi restano enormi finché questo regime in Iran continuerà i suoi sforzi, e l'Iran in nessun caso deve arrivare ad avere l'atomica". In ogni caso, la chiave per aprire la porta del cambiamento è la liberazione degli ostaggi. "Ne abbiamo ancora molti prigionieri di Hezbollah che sono sottoposti a torture barbariche", ha concluso Herzog.

Herzog: "Sempre sostenuto 2 Stati ma dopo il 7 ottobre è diverso"

Fra gli ospiti di oggi a Davos anche il presidente israeliano Isaac Herzog, secondo cui la soluzione dei due Stati "è qualcosa che ho sostenuto in passato, molte volte", "ma direi che ho ricevuto una sveglia dopo il 7 ottobre". "Voglio sentire i miei vicini dire quanto si oppongono, si rammaricano, condannano e non accettano in alcun modo la terribile tragedia dell'attacco terroristico del 7 ottobre, e che questo non può essere lo strumento per arrivare" alla soluzione dei due Stati, ha aggiunto.

Zelensky: "Trump ascolterà l'Europa?". VIDEO

Davos, Zelensky: Europa non dipenda su forniture energetiche
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Davos, Zelensky: Europa non dipenda su forniture energetiche
00:00:25 min

Ramaphosa: "G20, progresso e crescita solo grazie a cooperazione"

"Il G20 ha un ruolo fondamentale nell'architettura economica mondiale. Per la prima volta il suo vertice si terrà sul continente africano, a novembre a Johannesburg, quindi sarà un appuntamento cruciale. È qui che l'umanità ha forgiato la sua capacità di cooperazione tra esseri umani, per la sua sopravvivenza e il successivo progresso dell'umanità", ha detto poi il presidente del Sudafrica, Cyril Ramaphosa, intervenendo al Forum economico di Davos, anche in qualità di presidente di turno del G20. "La cooperazione è lo zoccolo duro della crescita e del progresso di tutta l'umanità. A maggior ragione di fonte alle sfide del XXI secolo quali cambiamenti climatici, migrazioni, pandemie, povertà, intelligenza", ha sottolineato Ramaphosa. "Di fronte al crescente rischio di isolazionismo, nazionalismi e protezionismi, è davvero fondamentale attivare queste forme di collaborazione per agire insieme con urgenza e arginare la distruzione del nostro pianeta. Per costruire un mondo più inclusivo, sostenibile e giusto", ha concluso il presidente sudafricano.

Zelensky: "La Russia produce il doppio delle armi dell'Ue"

Secondo Zelensky, "la Russia ha più di 30 fabbriche nel settore militare, l'Europa ne ha 45, ma Vladimir Putin produce quasi due volte in più dell'Europa. Quindi capite che sta puntando tutto, sta investendo tutto in questo settore, ma l'Europa non sta investendo a sufficienza ed è un dato di fatto".

Ok Ecofin a Psb e raccomandazione su deficit Italia

Intanto a Bruxelles il Consiglio Ue Ecofin "ha adottato decisioni su 21 piani strutturali di bilancio a medio termine basati sulle raccomandazioni della Commissione dello scorso novembre" tra i quali figura anche il Piano strutturale dell'Italia, ha detto il commissario Ue all'Economia Valdis Dombrovskis. "Il consiglio ha anche adottato decisioni per gli otto stati membri sottoposti alla procedura di fissazione eccessiva: sono Belgio, Francia, Ungheria, Italia, Malta, Polonia, Slovacchia e Romania". Nel dettaglio il Consiglio Ue ha adottato le raccomandazioni affinché sette Paesi correggano la loro situazione di disavanzo eccessivo. Oltre all'Italia si parla di Belgio, Francia, Malta, Polonia, Slovacchia e Romania. Le raccomandazioni contengono il percorso correttivo e relative scadenze concordato da ciascuno Stato in linea agli obiettivi dei piani fiscali strutturali a medio termine. Il Consiglio raccomanda così all'Italia di porre fine alla situazione di disavanzo eccessivo entro il 2026 (come da impegni assunti da Roma, ndr). L'Italia, si chiede poi da Bruxelles, dovrebbe garantire che il tasso di crescita nominale della spesa netta non superi l'1,3% nel 2025 e l'1,6% nel 2026. La raccomandazione sul deficit eccessivo dell'Ungheria verrà adottata dal Consiglio a febbraio, assieme a quella sul Piano strutturale di bilancio a medio termine del Paese.

Zelensky: "Ho detto a Trump che siamo suoi partner"

"Intorno a Donald Trump sono in molti, trasmettono messaggi di disinformazione o a favore della Russia. Per noi è molto importante che l'Europa faccia sentire la sua voce affinché ci siano più voci intorno a Trump, in modo che capisca chiaramente i dettagli e i rischi che possono esserci in futuro e molto velocemente", ha detto Zelensky  al World Economic Forum di Davos. "Noi vogliamo chiudere il conflitto quest'anno, ho detto a Trump che siamo suoi partner, ma deve essere una pace giusta".

Zelensky: "Non è nemmeno certo se l'Europa avrà un posto al tavolo quando finirà guerra in Ucraina"

"Adesso non è nemmeno certo se l'Europa avrà un posto al tavolo quando finirà la guerra in Ucraina. Donald Trump ascolterà l'Europa o negozierà con la Russia e la Cina senza l'Ue? L'Europa deve fare di più", ha detto Zelensky.

zelensky

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Zelensky: "In Europa aumentare spesa per la sicurezza"

Il presidente ucraino Zelensky: "L'Europa deve iniziare a prendersi cura di se stessa così che il mondo non possa più ignorarla. C'è bisogno di una politica di difesa comune. Bisogna spendere di più per la sicurezza. Se serve il 5%, che sia il 5%".

Zelensky a Davos


Scholz: "Inaccettabile sostegno di Musk all'estrema destra"

"In Germania abbiamo libertà d'espressione. Ma Musk è un miliardario, quello che non accettiamo è il suo sostegno all'estrema destra", ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz  in risposta a una domanda della stampa sulle foto che ritraggono Musk con un 'braccio teso' e alle iniziative di Musk a favore dell'Afd. 

olaf scholz

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Ermotti (Ubs): "Da Trump un freno alla discesa dei tassi"

I dazi e in generale le politiche annunciate da Donald Trump rischiano di fermare il calo dei tassi d'interesse. A ribadire l'allarme è Sergio Ermotti, ceo di Ubs, avvertendo che "i dazi probabilmente non faciliteranno una discesa dell'inflazione. E dunque non credo che i tassi scenderanno così velocemente come si crede": infatti "l'inflazione si sta rivelando molto più ostinata di quello che pensavamo" e "la verità è che dovremo vedere come i dazi giocheranno un ruolo". Ermotti, parlando alla Cnbc a margine del Forum economico mondiale a Davos, ha aggiunto di non credere che da Trump "vedremo una grande deregolamentazione". Piuttosto "non vedremo un'ulteriore regolamentazione".

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz a Davos

Ceo coinbase: "Da Trump nuove regole e spinta al crypto"

La presidenza di Donald Trump porterà "una nuova regolamentazione" e "una quantità di nuovi investimenti" nei crypto asset. A dirlo è il co-fondatore e Ceo di coinbase Brian Armstrong, durante un panel al Forum economico mondiale sul futuro del mondo crypto. C'è "un effetto importante, è innegabile", ha detto Armstrong a Davos a proposito del balzo delle criptovalute sui mercati con il nuovo massimo storico raggiunto dal bitcoin dovuto al ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Un effetto sui mercati "era più che prevedibile, ha aggiunto, in quanto "il leader del più grande Paese al mondo dice di voler essere il primo presidente delle criptovalute"

Wto: "-6,4% Pil mondiale da divisione del mondo in blocchi"

"Se il commercio globale venisse diviso in blocchi geopolitici, la perdita secondo alcuni calcoli potrebbe essere pari al 6,4% del Pil globale, il che equivale a perdere il valore congiunto dell'economia del Giappone e della Corea del Sud". A dirlo è stata direttrice dell'Organizzazione mondiale del Commercio (Wto), Ngozi Okonjo-Iweala, intervenendo a un panel al World Economic Forum a Davos. Il mondo - ha spiegato - dovrebbe attraversare una fase di "re-globalizzazione per rimediare all'eccessiva dipendenza di certi settori o certe industrie da un numero ristrettissimo di Paesi fornitori". 

Olaf Scholz a Davos

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz dovrebbe iniziare il suo intervento a Davos intorno alle 14. 

L'intervento del vicepremier cinese Ding Xuexiang

L'intervento di Ursula von der Leyen al Forum di Davos

Vicepremier cinese: "Se saltano regole globali si rischiano conseguenze enormi"

Secondo il vicepremier cinese Ding Xuexiang, se saltassero i principi di dialogo e cooperazione globale, dividendo il mondo in blocchi contrapposti, "le conseguenze sarebbero inimmaginabili: sarebbe molto difficile affrontare le sfide comuni, e nello scenario peggiore il mondo rischieremmo di scivolare in uno scontro". Ha parlato di "una situazione in cui nessun Paese sarebbe al riparo dalle conseguenze".

ding

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Vicepremier cinese Ding: "Guerra dei dazi? Fa male a tutti"

A Davos è arrivato anche  vicepremier della Repubblica popolare cinese Ding XueXiang. Il tema dei dazi internazionali, sulla scia dell'insediamento di Trump, continua a tener banco. "Il protezionismo non porta da nessuna parte, le guerre commerciali non hanno vincitori. Dobbiamo promuovere insieme una globalizzazione economica inclusiva e risolvere con la cooperazione il disaccordo. La globalizzazione non è un meccanismo a somma zero dove una parte vince e l'altra perde", ha detto.

Von der Leyen: "Meno aiuti Usa a Kiev? Il sostegno Ue continua"

"Abbiamo sostenuto l'Ucraina fino ad ora con quasi 130 miliardi di euro e continueremo a sostenerla senza alcun dubbio. Qualunque cosa accada, per noi è importante che l'Ucraina resti un Paese indipendente e decida del proprio territorio", ha detto Ursula von der Leyen, a Davos, rispondendo a una domanda del fondatore del World Economic Forum, Klaus Schwab, sulle conseguenze di un possibile impegno ridotto della nuova amministrazione Trump a favore di Kiev. "Non dovremmo mai dimenticare che non si tratta solo della sicurezza dell'Ucraina, ma anche della sicurezza europea", ha sottolineato von der Leyen, ribadendo che l'Ue resterà "al fianco di Kiev fino a quando sarà necessario". "Nessuno più del popolo ucraino vuole la pace. Ma ciò che vogliono è una pace giusta e duratura, non un conflitto congelato che deflagra di nuovo poco dopo", ha aggiunto.

von der leyen

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Von der Leyen: "Pronti a negoziare con Trump su commercio"

"Nessun'altra economia al mondo è così integrata" come quelle Ue-Usa, "c'è molto in gioco per entrambe le parti. La nostra prima priorità sarà impegnarci presto, discutere interessi comuni ed essere pronti a negoziare" con la nuova amministrazione Trump", ha sottolineato von der Leyen.

Von der Leyen: "Accordo Parigi miglior speranza per umanità"

"L'accordo di Parigi continua a essere la migliore speranza di tutta l'umanità. Quindi l'Europa manterrà la rotta e continuerà a lavorare con tutte le nazioni che vogliono proteggere la natura e fermare il riscaldamento globale", ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, a Davos.

Von der Leyen: "Cambiare marcia nel prossimo quarto di secolo"

"Per sostenere la crescita nel prossimo quarto di secolo, l'Europa deve cambiare marcia. Per questo ho chiesto a Draghi una relazione sulla competitività Ue. Su questa base, la prossima settimana la Commissione presenterà la nostra tabella di marcia", ha detto von der Leyen nel suo intervento a Davos. "L'ordine mondiale cooperativo che abbiamo immaginato 25 anni fa non si è trasformato in realtà. Al contrario, siamo siamo entrati in una nuova era di dura competizione geostrategica", ha sottolineato.

La protesta di Greenpeace

Attivisti di Greenpeace con un cartello con scritto: "Tassare i super-ricchi! Finanziare un futuro giusto e verde"

la protesta di green peace

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Usa fra oligarchia e rilancio, a Davos big divisi su Trump

Gli Stati Uniti come oligarchia: un sistema che, dopo che il lancio di un crypto asset prima dell'insediamento di Trump, verrebbe chiamato "cleptocrazia, una repubblica delle banane", se accadesse in un altro Paese, secondo il presidente di Eurasia Ian Bremmer. Oppure gli Usa stanno andando verso una presidenza Trump pronta a trainare il mondo verso il futuro grazie alla rivoluzione tech, superando il vecchio ordine mondiale? Sono le due linee di pensiero emerse al Forum economico mondiale all'indomani dell'Inauguration Day. Le prime dichiarazioni di Trump su dazi, guerre, Cina, annessioni territoriali e riconquista di Panama vengono definite "confusionarie" da Bremmer, "eccitanti" dall'ex segretario alla Difesa americano Graham Allison (ora professore ad Harvard). Secondo Walter Mead, editorialista del Wall Steet Journal e studioso all'Hudson Institute, si tratta invece di "semplicemente Trump".

David Beckham a Davos

A Davos c'è anche David Beckham, tra i vincitori del premio Crystal Award per gli sforzi umanitari e l'impegno nel migliorare le condizioni di vita dei più piccoli in qualità di ambasciatore del Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (UNICEF).

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Davos, politica bielorussa Cichanoŭskaja: “I principi Usa restino gli stessi anche con Trump"

“Per i bielorussi, per gli ucraini e suppongo per tutte le altre nazioni che combattono contro le dittature, gli Stati Uniti sono sempre stati un ruolo di libertà e speranza. Voglio credere che i principi degli Usa restino li stessi”, ha detto la politica bielorussa Svjatlana Cichanoŭskaja commentando l’insediamento di Trump. Cosa potrebbe significare per la guerra un incontro tra il nuovo presidente Usa e Putin? “Vorrei che gli Stati Uniti ribadissero la loro posizione attuale. La Russia deve rispettare l’integrità dell’Ucraina e della Bielorussia. Non vogliamo che la Bielorussia sia data come premio di consolazione a Putin dopo i negoziati”.

Ursula von der Leyen a Davos

La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen insieme alla presidente svizzera Karin Keller-Sutter.

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Davos, Thomson (Onu): "Sul clima andremo avanti anche senza Trump"

Subito dopo il giuramento di Trump, la Casa Bianca ha fatto sapere che gli Usa si ritireranno dall’accordo di Parigi contro il cambiamento climatico. “Noi continueremo per la nostra strada. Il cambiamento climatico è un fatto che non si può negare e dobbiamo affrontarlo. E questo è quello che farà la maggioranza di noi”, dice Peter Thomson, Inviato Speciale delle Nazioni Unite per l'Oceano.

I primi commenti sul ritorno di Trump

Intanto, leader dei media e commentatori politici riuniti hanno commentato il ritorno al potere di Trump, interrogandosi in particolare sull'impatto che la nuova presidenza potrebbe avere sulla politica estera degli Stati Uniti. "Vedo l'agenda trumpiana essenzialmente come un'espressione più completa e vigorosa del potere americano su un ambito geografico molto più limitato", ha dichiarato ad esempio Patrick Foulis, redattore esteri di The Economist, in una session pubblica.

Giovedì Trump in videoconferenza a Davos

L’appuntamento clou di questa edizione del Forum è previsto per giovedì 23, quando il nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump parteciperò in videoconferenza. E se non è ancora chiaro chi, della nuova amministrazione
statunitense, sarà fisicamente presente, alcuni delegati non escludono che nel cantone dei Grigioni possa arrivare Elon Musk.

Ceo italiani ottimisti su Pil globale, meno sull'Italia

Ottimismo per la crescita economica globale nel 2025, con il 58% dei Ceo globali che prevede un'accelerazione nei prossimi 12 mesi contro il 38% di un anno fa, meno diffusa invece la fiducia nella crescita italiana, prospettata solo dal 43% degli italiani. E fra i top manager italiani emerge una clima di sfiducia sulla sostenibilità a 10 anni delle aziende, che richiederà di agire di fronte al cambiamento tecnologico. Sono i dati che emergono dall'Annual Global Ceo Survey di PwC, che ha intervistato 4.701 Ceo in 109 Paesi e territori, di cui 122 italiani, in occasione del Forum di Davos.

Oxfam: in Italia 71 miliardari e 5,7 milioni in povertà

Secondo il quadro tratteggiato da Oxfam nel rapporto Diseguaglianza: povertà ingiusta e ricchezza immeritata pubblicato ieri in occasione del Forum, nel 2024 la ricchezza dei Paperoni italiani è aumentata di 61,1 miliardi di euro - a 166 milioni al giorno - raggiungendo un valore complessivo di 272,5 miliardi detenuto da 71 individui. Tutto ciò a fronte di un "quadro di grande preoccupazione" per la povertà assoluta, che nel 2023 era rimasta stabile rispetto all'anno precedente ma vedeva oltre 2,2 milioni di famiglie, per un totale di 5,7 milioni di persone, vivere in condizioni di povertà assoluta. Il 5% più ricco delle famiglie, è titolare del 47,7% della ricchezza nazionale.

Davos 2025, il programma di oggi

Ecco il programma della seconda giornata del Forum di Davos: 


  • Intervento di Ursula von der Leyen (10:50–11:20)
  • Intervento di Ding Xuexiang, vicepremier Repubblica cinese (11:20–11:50)
  • Intervento del cancelliere Olaf Scholz (14:00–14:30)
  • Intervento Zelensky in cui risponderà anche alle domande della stampa (14:30-15:00)
  • Intervento di Ramaphosa, presidente Sudafrica (15:45-16:15) 
  • Intervento di Isaac Herzog, presidente Israele (17:00–17:30)
  • Intervento Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, primo ministro Qatar (17:30–18:00)

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