Comprare casa nel 2025, dai prezzi ai mutui: le previsioni sul mercato immobiliare

Economia
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Introduzione

Il 2025 potrebbe essere un anno con importanti novità per il settore immobiliare. In base a quanto previsto dagli analisti interpellati dal Corriere della Sera, si potrebbero infatti registrare prezzi e transazioni in lieve crescita, anche grazie al migliore accesso ai finanziamenti. Inoltre è possibile assistere a un deciso aumento nella richiesta di case in affitto, mentre dovrebbe permanere a un buon livello la domanda di immobili da investimento. Per il quotidiano si registra dunque "un lieve ottimismo non disgiunto dalla prudenza".

 

Prudenza dettata anche da fattori di segno contrario: la crescita economica prevista per il 2025 è infatti ferma allo 0,8%. Inoltre i possibili ulteriori tagli della Banca centrale europea ai tassi d’interesse avrebbero effetto principalmente sui mutui variabili, che però appaiono destinati ad attrarre soltanto una piccola parte dei potenziali debitori. Mentre quelli a tasso fisso sembrano, in questa fase, piuttosto stabili.

Quello che devi sapere

Il mercato dei mutui

  • In ogni caso, il mercato dei mutui dà segnali di ripresa proprio grazie al calo dei tassi avviato dalla Bce nei mesi scorsi. Invece i prestiti delle banche alle imprese languono a causa della ridotta crescita dell'economia italiana. E a inizio 2025, come ha spiegato il presidente dell'Associazione bancaria iitaliana (Abi) Antonio Patuelli, siamo in "una fase di passaggio nell'incertezza verso tassi più bassi che però vengono contrastati da rigurgiti inflazionistici e da un'incertezza mondiale di carattere economico-finanziario". Un andamento che ha portato i tassi Irs a 10 anni, usato spesso per i mutui, a salire nei primi giorni di gennaio al 2,5% dal 2,23 di fine 2024. Una inversione che bisognerà vedere se sarà confermata nelle prossime settimane.

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La ripresa del mercato delle abitazioni

  • Per il momento, comunque, la ripresa del mercato per l'acquisto delle abitazioni sembra essere in corso. Il tasso medio per i nuovi mutui, secondo i dati forniti dall’Abi, è diminuito a dicembre 2024 al 3,10%, rispetto al 3,23% di novembre e al 4,42% di dicembre 2023. Negli ultimi sei mesi, in base ai dati arrivati dal sindacato bancario Fabi, i prestiti per la casa sono aumentati di 4,4 miliardi di euro, in crescita dell'1% dai 420,8 miliardi di maggio ai 425,1 miliardi di novembre.

Pesa il Pil poco brillante

  • Tra i fattori che potrebbero appesantire il mercato immobiliare, come detto, c’è invece la poca brillantezza del Pil italiano. Sul fronte dei nuovi investimenti, pesa sui prestiti alle imprese mentre in prospettiva c'è incertezza sull'effetto di nuovi dazi da parte dell'amministrazione Trump. Comunque a dicembre, con un Pil debole, il calo dei prestiti bancari verso le aziende si è un po' attenuato. L'Abi ha segnalato un -1% contro il -1,8% di novembre: "Il calo dei volumi di credito è conseguente al rallentamento della crescita economica che contribuisce a deprimere la domanda di prestiti".

Lo spettro dell’inflazione

  • Inoltre ci sono preoccupazioni per una possibile ripresa dell’inflazione, in particolare nei paesi maggiormente esposti ai prezzi dell’energia come l’Italia, dopo le tensioni sulle quotazioni del gas all’inizio del 2025. Il 20 gennaio il valore dell'indice Igi (Italian gas index) era pari a 50,16 euro al MWh, in rialzo rispetto al 19 gennaio attestatosi a 48,50 euro al MWh. 

Le previsioni degli analisti

  • Gli analisti interpellati dal Corriere della Sera, comunque, si aspettano un mercato in ripresa. L’incremento delle transazioni potrebbe arrivare alla doppia cifra e prezzi saranno in salita ovunque e la ripartenza potrebbe essere spinta anche dall’usato. Quest’ultima crescita, in particolare, potrebbe essere dovuto alla carenza sul mercato di abitazioni nuove o ristrutturate almeno dal punto di vista energetico. Inoltre, per quanto riguarda le locazioni residenziali, potrebbe esserci un aumenti dei contratti fino al 3% accompagnato da una crescita degli affitti del 5%. A spingere verso l’alto i prezzi è soprattutto la carenza di offerta. Mentre il mercato degli immobili per il non residenziale potrebbe registrare una lieve contrazione sia nelle vendite che nelle locazioni.

Affitti e mutui

  • Inoltre, secondo un recente rapporto redatto da Nomisma, la domanda degli affitti è in parte obbligata perché chi vorrebbe comprare talvolta non ha la possibilità di avere accesso ai mutui. E per gli esperti questa dinamica nel 2025 non dovrebbe cambiare in modo significativo. Guardando al medio periodo, infine, nel prossimo triennio l’erogazione di mutui dovrebbe crescere sensibilmente nel 2025 per poi contrarsi nei due anni successivi. 

Dove costeranno di più le case

  • Infine è interessante osservare le previsioni per quanto concerne le grandi città monitorate. In particolare a Milano dovrebbe registrarsi la peggiore performance sulla crescita dei prezzi degli immobili, che dovrebbe fermarsi all’1,4%. 
  • A Roma invece l’aumento dovrebbe essere del 3,9%, 
  • mentre a guidare la classifica saranno Padova (+7,6%) e Firenze (+7,3%).

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