Introduzione
Il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha emesso questo strumento come il primo titolo dedicato ai piccoli risparmiatori della famiglia Btp Valore con opzione di rimborso anticipato del capitale. Si tratta di un incentivo in più ai risparmiatori, al fine di invogliarli a sottoscrivere un'emissione più lunga, dopo i maxi-collocamenti dello scorso anno dei Btp valore la cui durata era stata via via allungata
Quello che devi sapere
La durata del Btp più
- In particolare questo nuovo Btp Più avrà una durata totale di otto anni, e prevede cedole fisse pagate ogni tre mesi sulla base di un meccanismo 'step up' in due fasi di quattro anni ciascuna. Si tratta dello stesso metodo visto in precedenza, che prevede un tasso cedolare più elevato nella seconda fase: il fine, come detto, è quello di incentivare a tenere il debito a scadenza.
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La cifra minima da investire
- La sottoscrizione del Btp Più è riservata ai piccoli risparmiatori, ed è possibile farlo attraverso l'home banking o rivolgendosi alla banca o all'ufficio postale. L’acquisto deve avvenire in lotti minimi da mille euro. Inoltre la tassazione è agevolata al 12,5%, con una esenzione dalle imposte di successione e con concorso all'esclusione dal calcolo Isee fino a 50mila euro investiti in titoli di Stato. Si tratta di caratteristiche tutte volte a richiamare una buona domanda da parte dei risparmiatori, in un 2025 che per i mercati delle obbligazioni è partito in modo contrastato.
I tassi minimi garantiti
- Venerdì 14 febbraio verranno comunicati i tassi minimi garantiti nei primi quattro anni e nei successivi quattro anni (così come il codice ISIN che identifica il titolo): i tassi dipenderanno sia dalla domanda sia dalle condizioni di mercato.
Il rimborso anticipato
- Questa nuova emissione prevede poi una ulteriore novità: si tratta della facoltà per gli investitori di richiedere il rimborso anticipato del capitale alla fine del quarto anno. Questo sistema permetterà di recuperare interamente l'ammontare investito o la quota che si desidera svincolare, rispettando sempre i lotti minimi di mille euro. Per farlo è necessario dare una comunicazione alla banca o all'ufficio postale, e si potrà fare nel corso della apposita finestra temporale che sarà resa nota dal Ministero dell'Economia e delle Finanze a gennaio 2029 e già indicata nella scheda informativa del Titolo.
Chi potrà chiedere il rimborso
- La facoltà di rimborso anticipato è prevista solamente per chi ha acquistato il titolo in questo periodo iniziale di collocamento, mantenendolo ininterrottamente fino alla data di esercizio della facoltà del rimborso anticipato. Il capitale sottoscritto è comunque garantito alla scadenza finale degli otto anni per gli investitori che non avranno esercitato tale facoltà. In ogni caso, il titolo potrà essere sempre ceduto interamente o in parte prima della sua scadenza, senza vincoli, alle condizioni di mercato.
La situazione sul mercato internazionale
- Intanto la situazione sul mercato internazionale dei titoli rimane tesa: i rendimenti dei decennali degli Stati Uniti hanno sfiorato il 5%, spinti anche dalle incertezze per i programmi di bilancio e dazi, con effetti inflazionistici, della presidenza Trump. E a dicembre la Bce ha chiuso del tutto i reinvestimenti dei titoli che aveva acquistato con il programma pandemico Pepp. Con emissioni programmate dal Tesoro a medio e lungo termine fino a 350 miliardi di euro, la Banca centrale europea nel 2025 metterà sul mercato 26 miliardi di Btp comprati con il Pepp e 41 con il vecchio programma App. Un totale di 67 miliardi per cui sarà necessario trovare compratori, nonostante sia in aumento la quota di sottoscrittori esteri e il Tesoro abbia appena fatto un pieno di domanda fra gli investitori istituzionali con il Btp green.
Il debito pubblico italiano
- Infine, per la prima volta, il debito pubblico italiano ha superato la soglia psicologica dei 3mila miliardi di euro. Una situazione che però sembra non aver smosso l’andamento dei mercati, apparentemente più concentrati sulle politiche di bilancio del governo. Anche per questo lo spread si mantiene stabile, intorno ai valori del 2021, nonostante l’Italia sia tra i Paesi a maggior debito che nel 2023 è costato alle casse dello Stato 78 miliardi di interessi.
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