Lavoro, gli stipendi dei neolaureati italiani sono tra i più bassi d’Europa. I dati

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Introduzione

La retribuzione d'ingresso dei giovani al loro primo impiego in Italia è di circa 30.500 euro, superiore del 5,4% rispetto al 2021. Questo è quello che emerge dallo studio di Mercer, società internazionale di consulenza, che ha presentato l'edizione 2024 della Total remuneration survey,. Ecco quali sono i settori più remunerativi e la situazione nel resto d'Europa.

Quello che devi sapere

La ricerca

  • La "Total Remuneration Survey 2024" di Mercer analizza i trend retributivi per 2.700 ruoli in quasi 700 aziende operanti sul territorio italiano, con un fatturato medio di 969 milioni di euro e circa 1.700 dipendenti.

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I settori più remunerativi

  • Secondo i risultati dello studio, tra i settori più remunerativi al primo impiego figurano Life Science (33 mila euro nel 2024, +8% rispetto alla media italiana) ed Energy (32.167 euro nel 2024, +5% rispetto alla media italiana), mentre Manifatturiero, High tech e Servizi non finanziari presentano valori inferiori (rispettivamente -1%, -1% e -8% rispetto alla media italiana).

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La situazione in Europa

  • La survey offre poi una prospettiva sul panorama europeo. I neolaureati italiani si collocano sempre nella parte bassa della classifica degli stipendi, sopra solo ai colleghi spagnoli (28.500 € nel 2024) e polacchi (16.675 euro nel 2024). In cima alla classifica, Svizzera (86.722 euro nel 2024), Germania (53.300 euro nel 2024) e Austria (51.100 euro nel 2024)

Morelli: “Aziende rivedano strategie per trattenere i talenti"

  • "I risultati mettono in luce come ancora, nel 2024, la retribuzione media dei neo-laureati italiani risulti la più bassa tra le principali economie europee", ha commentato Marco Morelli, l'amministratore delegato di Mercer Italia. "In un mercato del lavoro sempre più globale, la scarsa competitività dei salari italiani influenza le scelte professionali dei giovani, spingendoli a cercare opportunità all'estero per ottenere compensi più elevati. È fondamentale che le aziende considerino l’opportunità di rivedere le loro strategie di Total Reward, non solo per allinearsi agli standard europei, ma anche per trattenere i talenti di cui l’Italia ha bisogno per promuovere l’innovazione e la transizione digitale", ha dichiarato Morelli

Oltre gli stipendi: l’importanza dei percorsi di formazione continua

  • Come sottolinea Morelli, “la partita è più ampia e va oltre il solo aumento retributivo: bisogna offrire percorsi di formazione continua, offerte trasparenti, ambienti di lavoro orientati alla flessibilità e al benessere. Le aziende devono divenire reliable per i giovani, cioè organizzazioni di cui esser fieri e nei cui valori rispecchiarsi"

Gli stipendi dei professional e il confronto con l’Europa

  • Guardando agli step successivi, emerge una fotografia altrettanto significativa per i livelli di carriera più avanzati. I professional in Italia continuano a occupare le posizioni più basse nella classifica europea con uno stipendio medio di 77.647 euro (- 24% rispetto alla media europea di 101.860 euro), superiore solo a quello medio dei colleghi polacchi (65.408 euro)

Gli stipendi degli executive e il confronto con l’Europa

  • Gli executive italiani riescono a raggiungere compensi (285.156 euro medi) più in linea con la media del continente (317.826 euro) distanziandosi solo del -10% e posizionandosi sopra a Polonia (279.120 euro), Spagna (277.333 euro) e Francia (261.511 euro)

Morelli: “Bisogna investire in politiche retributive più equilibrate"

  • "I dati evidenziano un contrasto che è alla base delle criticità strutturali del mercato del lavoro italiano, dove il divario retributivo si riduce solo nelle posizioni apicali. Si tratta di un gap che pone le imprese davanti a una sfida strategica cruciale: puntare a valorizzare il talento lungo tutto il percorso professionale", sottolinea Morelli. "Investire in politiche retributive più equilibrate e in programmi di sviluppo delle competenze è essenziale per costruire un sistema capace di attrarre, motivare, trattenere i migliori talenti e assicurare competitività e crescita sostenibile per le organizzazioni e per il Paese", conclude

L’aumento degli stipendi

  • Questi dati si incrociano con gli aumenti degli stipendi in Italia segnalati da una ricerca sulle dinamiche retributive presentata all'Osservatorio 2024 di Wtw, società di consulenza per il benessere e la crescita delle persone e la gestione dei rischi. L’incremento registrato lo scorso anno è stato del 3,5% che, a fronte dell'inflazione all'1,1%, ha portato la crescita reale al 2,4%. Un dato leggermente inferiore rispetto alle previsioni diffuse in occasione della presentazione della ricerca del 2023, che ipotizzava un +3,8% per il 2024

Dove si registrano le crescite maggiori

  • Secondo la ricerca condotta su un campione dei settori più rappresentativi dell'economia italiana, negli ultimi 12 mesi la componente fissa delle retribuzioni è cresciuta per tutte le categorie contrattuali di oltre il 4%, leggermente al di sotto della rilevazione del 2023 (+5,4%). Cresce in particolare per gli impiegati (+4,8%). Considerando anche la Actual total annual compensation, che comprende anche elementi variabili come i bonus, nel corso degli ultimi 12 mesi l'aumento è risultato pari al 5,1%. Gli incrementi maggiori sono stati registrati soprattutto per i quadri (5,1%) e gli impiegati (5,2%). Anche in questo caso il dato registrato nel 2024 è leggermente inferiore a quello rilevato nel 2023 (+5,9%).

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