Prezzo benzina e diesel, aumenti record da agosto. Protestano associazioni consumatori

Economia
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Introduzione

Tornano a risalire i prezzi dei carburanti alla pompa e arrivano ai massimi dall'agosto scorso. La benzina in self è a 1,82 euro a litro e il gasolio a 1,72 euro in media nazionale. Sulle autostrade il prezzo sale a a 1,9 euro al litro per la verde self e a 1,82 per il gasolio self. Le associazioni Codacons e Federconsumatori parlano di una "escalation senza sosta che rischia di avere effetti a cascata per consumatori e imprese e di frenare la crescita dell'economia nazionale". Ma il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, replica che il governo è riuscito "a contenere i prezzi dei carburanti e a evitare impatti inflattivi" a fronte di uno "scenario internazionale sempre più negativo, in cui l'energia è strumento di conflitti armati e di guerre commerciali, con la conseguente crescita delle quotazioni del petrolio che all'inizio di quest'anno ha superato gli 81 dollari al barile".

Quello che devi sapere

Urso: "Siano segnalate le anomalie"

  • Urso ha poi rivendicato – nel corso del question time alla Camera – che il governo è riuscito a contenere il tasso di inflazione: “In Italia è stabile, fermo all'1,3%, il più basso tasso di inflazione tra i grandi Paesi europei". Piuttosto, dice il ministro, le associazioni dei consumatori "segnalino ai loro iscritti le anomalie di prezzo praticate dai singoli distributori contribuendo così alla trasparenza e alla corretta informazione invece di diffondere errate rappresentazioni che di fatto giustificano proprio chi ne approfitta". Urso ha poi detto che "in casi isolati e ben documentati alcuni distributori hanno praticato prezzi della benzina servito superiori al prezzo medio al litro", che "i casi di prezzi particolarmente elevati sono l'eccezione e che quando emergono anomalie come queste il ministero interviene tempestivamente. Nel caso specifico abbiamo trasmesso i dati alla Guardia di finanza che è chiamata a svolgere le verifiche necessarie".

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14 distributori su 19mila

  • Il ministro ha poi detto che al 13 gennaio per il self risultano solo 14 distributori su oltre 19mila a praticare prezzi superiori a 2,20 euro al litro, quindi meno di un distributore ogni mille. Inoltre, appena due distributori della rete autostradale su 20mila hanno registrato prezzi superiori a 2,40 euro al litro

Codacons: "Un pieno costa in media due euro in più"

  • Nel rendere note le quotazioni, Staffetta Quotidiana ha indicato che il prezzo nei distributori di carburanti cresce mentre sono scese le quotazioni dei prodotti raffinati. Rispetto a fine dicembre, un pieno costa agli automobilisti italiani in media oltre 2 euro in più, ha calcolato il Codacons. Che ricorda le "ripercussioni sui prezzi al dettaglio dei beni trasportati, considerato che in Italia l'88% della merce viaggia su gomma. Il Mimit, anziché attaccare le associazioni come il Codacons che segnalano i rincari, farebbe bene a intervenire"

I rincari individuati da Federconsumatori

  • Federconsumatori calcola "un rincaro, rispetto a inizio gennaio, del +1% per la benzina e del +2,5% per il diesel" che va ad aggiungersi "a quelli delle bollette di luce e gas, che secondo le prime stime potranno raggiungere aumenti tra il 20% e il 30%". Per questo l'associazione sollecita un intervento del governo ricordando che "la questione delle accise è ancora sul tavolo delle commissioni competenti, che dovrebbero discuterne la prossima settimana"

Ne risente l'export agroalimentare

  • L’aumento del prezzo del carburante, tra l’altro, pesa anche sull’export agroalimentare, dato che quasi il 40% dei cibi e delle bevande Made in Italy spediti all’estero viaggia su strada. Ad affermarlo è un’analisi Coldiretti su dati Istat, diffusa in occasione degli ultimi rincari delle medie nazionali delle quotazioni praticate alla pompa di benzina e diesel. Un aggravio che va a colpire le imprese dell’intera filiera dopo un 2024 in cui le esportazioni hanno fatto segnare il record di sempre, per un valore stimato intorno ai 70 miliardi di euro

I costi di trasporto

  • Gli aumenti dei prezzi dei carburanti rischiano di peggiorare ulteriormente – sottolinea Coldiretti – una situazione che vede già i costi del trasporto di cibi e bevande incidere per circa il doppio rispetto alla media generale di tutti gli altri prodotti che viaggiano su strada e via mare. In valore il trasporto stradale è pari a circa 140 euro a tonnellata, due volte quello del trasporto ferroviario (67 euro/ton) sempre secondo l’analisi del Centro Studi Divulga su dati Banca d’Italia

Il ruolo della logistica e la carenza infrastutturale in Italia

  • Un problema legato anche al gap infrastrutturale che penalizza oggi l’Italia rispetto agli altri Paesi Europei proprio a partire dall’agroalimentare, per il quale la logistica risulta cruciale anche a causa dell’alta deperibilità dei prodotti e dell’elevata capillarità del tessuto produttivo agricolo. Basti dire – ricorda Coldiretti – che per il settore ortofrutticolo i costi dei trasporti arrivano ad incidere attorno a un terzo del totale. Ritardi che pesano sui bilanci delle imprese agroalimentari italiane per 9 miliardi di euro all’anno di “export perduto”, pari al 10% della perdita complessiva stimata per il Paese, secondo Divulga

Il Pnrr

  • Per poter ridimensionare lo squilibrio logistico del nostro Paese è importante – secondo Coldiretti – sfruttare le opportunità offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) per riequilibrare un modello nazionale eccessivamente sbilanciato, con un contributo ancora troppo limitato delle altre modalità di spostamento delle merci, rete ferroviaria in primis. Progettualità che, assieme ad ulteriori strategie che potranno essere messe in campo, vanno nella direzione di uno sviluppo sinergico delle diverse alternative in un’ottica di intermodalità valorizzando anche i vantaggi offerti dalla digitalizzazione.

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