Fed, previsto taglio di 25 punti sui tassi d'interesse: cosa cambia

Economia

Con la riunione di oggi, la Federal Open Market Committee aggiornerà le sue previsioni economiche rispetto a quelle di settembre. La maggioranza degli osservatori dà per certo un taglio dei tassi che porterebbe il tasso dei Fed Funds al 4,25-4,50%

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La Fed dovrebbe ridurre il costo del credito a breve termine di 100 punti base, come in questo 2024. Se nel 2025 saranno confermate le indicazioni di tre mesi, i Fed funds targets saranno portati al 4,25-2,50%, dal 4,50-4,75%, come indicavano a settembre i “dots”, i punti che rappresentano le previsioni dei singoli governatori della banca centrale Usa. Le pressioni sui prezzi diminuiscono lentamente e le misure di inflazione sottostante sono ancora relativamente alte. Con la riunione di oggi, la Federal Open Market Committee (FOMC) aggiornerà le sue previsioni economiche rispetto a quelle di settembre, inoltre avrà in mano i risultati completi delle elezioni e maggiori dettagli sulle selezioni di gabinetto delle nuove amministrazioni repubblicane.

Cosa aspettarsi?

La Fed si prepara ad annunciare le sue decisioni sui tassi d'interesse e sulla politica monetaria. La maggioranza degli osservatori dà per certo un taglio dei tassi di 25 punti base, che porterebbe il tasso dei Fed Funds al 4,25-4,50%. Saranno pubblicate anche le previsioni trimestrali del FOMC, incentrate sulle aspettative dei futuri tassi di interesse, sulla crescita del PIL, sull’inflazione e sul tasso di disoccupazione. Nella rilevazione di settembre, i dot-plot indicavano che la maggioranza dei banchieri si aspettava un tasso finale sui Fed Fund al 3,4% alla fine del 2025 ed al 2,9% alla fine del 2026. Tuttavia, con il miglioramento delle previsioni sull'economia, anche le aspettative sui tassi potrebbero essere cambiate: ci si aspetta un rallentamento del ritmo di adeguamento al tasso neutrale e quindi un minor numero di tagli nel 2025.

L’eurozona in rialzo

Le Borse europee proseguono in rialzo, dopo i dati sull'inflazione nell'eurozona e nel Regno Unito. I mercati si concentrano sulla riunione della Fed con l'ulteriore taglio dei tassi e le indicazioni per il 2025. In lieve rialzo i rendimenti dei titoli di Stato mentre l'euro è stabile a 1,0493 sul dollaro. I principali listini sono sostenuti dall'energia (+0,9%), in linea con l'andamento del prezzo del petrolio. Lo spread tra Btp e Bund si attesta a 116 punti, con il tasso del decennale italiano in aumento di tre punti base al 3,41%, e quello tedesco al 2,24% (+2 punti base). Salgono anche i rendimenti della Spagna al 2,94% (+2 punti) e quello della Grecia al 3,09%(+3 punti). Poco mosso il Treasury americano al 4,40%.

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Le osservazioni degli analisti

Secondo l’analista Filippo Diodovich: “Ci si aspetta un cambio di atteggiamento da parte dei membri del FOMC nel processo di riduzione dei tassi ed un taglio da falco in quanto precederà un periodo di stabilità die tassi”, continua Diodovich “A nostro avviso, il presidente della FED, Jerome Powell, utilizzerà proprio le proiezioni economiche per anticipare una possibile pausa a febbraio, e una maggiore cautela per tagliare nuovamente il costo del denaro in vista anche delle prossime politiche economiche del nuovo presidente Donald Trump”. Secondo Blerina Uruçi, analista alla T. Rowe Price: “In merito alle nuove previsioni della Fed, mi aspetto che mostrino una crescita più elevata, un'inflazione più elevata e un tasso di disoccupazione più basso per il 4° trimestre 2024 e il 1° trimestre 2025. Sulla base di questa serie di revisioni da falco, anche l'andamento dei tassi di interesse e il tasso neutrale a lungo termine saranno rivisti al rialzo. Ad esempio, le previsioni di dicembre potrebbero mostrare che per il 2025 saranno appropriati tre tagli, rispetto ai quattro tagli delle previsioni di settembre” continua “Di norma, il FOMC non prende in considerazione le politiche fiscali o di altro tipo fino a quando non diventano leggi, il che significa che le revisioni delle previsioni rifletteranno molto probabilmente le recenti sorprese al rialzo per i dati sulla crescita e sull'inflazione”.

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