Introduzione
Il nuovo testo del decreto, approvato il 9 dicembre dal Consiglio dei ministri e ancora non pubblicato nella Gazzetta ufficiale, fa slittare anche per il 2025 l'aggiornamento biennale all'inflazione delle multe stradali previsto dal Codice della strada. Dunque dopo lo stop alle multe per i no vax è arrivato anche quello al rincaro delle multe stradali, che non si rivaluteranno neanche l’anno prossimo.
Quello che devi sapere
Niente aumento delle multe
- Il governo avrebbe dovuto varare l'adeguamento entro il 1 dicembre scorso, mossa che avrebbe portato gli importi delle sanzioni a salire attorno al +6% a partire dal prossimo 1 gennaio, con effetti da +3 a +51 euro a multa se si considerano le infrazioni più comuni. L'esecutivo ha quindi deciso un'ulteriore proroga "in considerazione dell'eccezionale situazione economica", come avvenne già nei due anni passati. Il decreto con all’interno questa norma dovrà essere approvato dal Parlamento per la conversione definitiva.
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Lega soddisfatta per lo stop al rincaro
- Fonti della Lega hanno espresso “grande soddisfazione per lo stop al rincaro delle multe stradali anche per il 2025, così come auspicato fortemente dal vicepremier e ministro Matteo Salvini”.
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Associazioni esultano per decisione
- Soddisfazione da parte del Codacons: "Gli automobilisti sono salvi da nuovi rincari, ma non vorremmo che il governo decidesse poi di recuperare nel 2026 tutti i mancati aggiornamenti degli ultimi anni, perché un simile provvedimento rappresenterebbe una maxi-stangata a carico degli italiani”. Assoutenti spiega che “si evita l'aumento del 6% degli importi delle sanzioni stradali, percentuale che sarebbe potuta salire al 17,6% qualora il governo avesse optato per adeguare l'intero periodo di mancato aggiornamento delle sanzioni, che va dal 2020 al 2024”. L’Unione Nazionale Consumatori parla di “ottima notizia, ma non basta. Il rincaro delle multe non si deve sospendere ma annullare. Perlomeno si specifichi che nel 2026 scatterà solo l'aggiornamento biennale relativo al 2024 e al 2025, azzerando tutti i precedenti adeguamenti sospesi e facendo ripartire un nuovo conteggio, altrimenti rischiamo di ritrovarci in un colpo solo il rialzo di 5 anni, visto che la Legge 29 dicembre 2022, n. 197 aveva già sospeso il biennio precedente"
Come funziona l’aggiornamento
- L’aggiornamento biennale delle sanzioni pecuniarie è previsto dall’articolo 195, comma 3, del Codice (decreto legislativo n. 285 del 1992). Si prevede, come detto, che ogni due anni gli importi debbano essere adeguati sulla base dell’intera variazione dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (Foi) registrata dall’Istat. L’aggiornamento è fermo dal 2022, perché poi la legge di Bilancio aveva scongiurato l’incremento negli ultimi due anni, con la sospensione fino alla fine del 2024, motivato con l’eccezionale situazione economica derivante dall’emergenza sanitaria e dalla crisi energetica. Ora è arrivata una nuova proroga anche per il prossimo anno
Quanto pesano le multe per gli enti locali
- Quella delle multe agli automobilisti è una voce importante nei bilanci degli enti locali. Nei primi undici mesi dell’anno (periodo 1 gennaio-5 dicembre 2024) gli incassi derivati dalle multe stradali a favore degli Enti locali ammontano a più di un miliardo e mezzo di euro (1.585.899.750 euro), una cifra resa nota dal Codacons analizzando i proventi dei Comuni relativi proprio alle violazioni stradali.
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Cosa può succedere nel 2026?
- La questione dell’aumento delle multe è quindi al momento rimandata. Potrebbe avvenire dal gennaio 2026 e l’importo sarà tarato sui dati Istat di novembre 2025, che in genere vengono diffusi a metà dicembre. Il timore delle associazioni dei consumatori è un effetto cumulativo. In mancanza di ulteriori proroghe di sospensione, gli scenari che si profilerebbero sono due: un aggiornamento biennale degli anni 2024 e 2025 (come proposto da Unc) oppure una somma a ritroso che tenga conto anche degli adeguamenti sospesi dal 2022. Nel primo caso si stima un aumento intorno al 2,5%. Nell’ipotesi peggiore di cumulo, l’aumento potrebbe sfiorare il 17-18%.
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Ipotesi di aumenti nel 2026
- Facendo due calcoli su un eventuale aumento nel 2026 per l’aggiornamento biennale, nell’ipotesi migliore di un rincaro del 2,5%, questo si tradurrebbe in piccole cifre extra da pagare per le sanzioni più comuni: il divieto di sosta passerebbe da 42 a 43 euro, così come il superamento dei limiti di velocità di non oltre 10 km/h. La multa per il trasporto di bambini senza sistema di ritenuta passerebbe da 83 a 85 euro, stesso aumento per quella per omesso uso delle cinture di sicurezza (ugualmente da 83 a 85 euro). Il passaggio con il rosso del semaforo andrebbe ad aumentare da 167 a 171 euro.
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