Imu 2024, oggi il termine per pagare la seconda rata. Come fare e come si calcola

Economia
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Introduzione

Scade oggi, lunedì 16 dicembre, il termine per pagare la seconda tranche dell’Imu, l'imposta municipale propria dovuta principalmente da chi possiede una seconda casa o una prima casa di lusso (ma anche aree fabbricabili e terreni agricoli).

 

Si stima un importo medio di 511 euro, con picchi fino a migliaia di euro per le abitazioni di lusso nelle grandi città. Il gettito finale che dovrebbe entrare nelle casse dello Stato è di circa 22 miliardi di euro. Confedilizia sottolinea che dal 2012, anno dell’istituzione dell’Imu da parte del governo Monti, l’imposta abbia pesato su individui, famiglie e imprese per quasi 300 miliardi di euro. Per Giorgio Spaziani Testa, presidente della Confederazione della proprietà edilizia, è un prelievo "oneroso e iniquo" e una "vera e propria patrimoniale diffusa".

Quello che devi sapere

Il conguaglio

  • La prima rata dell’Imu doveva essere pagata entro lo scorso 16 giugno, come stabilito dalla legge n.160 del 2019. In quell’occasione, per i primi sei mesi dell’anno, si erano applicate le aliquote stabilite dai Comuni per il 2023. La seconda rata va a saldo dell'imposta dovuta per l'intero anno, con eventuale conguaglio sulla prima rata corrisposta. È infatti possibile che ci siano state variazioni nelle aliquote da parte dei Comuni.

Per approfondire: Imu 2024, come funziona e a chi spetta l'esenzione sulla prima casa? Cosa sapere

Come pagare l’Imu 2024

  • Sono diversi i modi in cui si può pagare l’Imu. Lo si può fare utilizzando un modello F24 (con i codici tributo) oppure con il bollettino messo a disposizione da Poste Italiane, su cui si trova il numero di conto corrente 1008857615, valido indistintamente per quasi tutti i Comuni del territorio nazionale, intestato a "Pagamento Imu". Attivo anche il servizio PagoPA.

Su Insider: La rubrica di Carlo Cottarelli - Accordo Ue-Mercosur, come dovrebbe schierarsi l’Italia?

Come si calcola l’Imu?

  • L’Imu si calcola partendo dalla base imponibile, che è data dalla rendita catastale dell’immobile per il 5% e poi moltiplicata per un coefficiente che varia a seconda della categoria catastale. Sulla cifra ottenuta si va poi ad applicare l’aliquota del proprio Comune 

Chi non è tenuto a pagare l’Imu

  • In generale, l'Imu non va pagato dai proprietari degli immobili che rientrano in specifiche e prestabilite categorie catastali. Si tratta di:
  1. A/2 abitazioni di tipo civile
  2. A/3 abitazioni di tipo economico
  3. A/4 abitazioni di tipo popolare
  4. A/5 abitazioni di tipo ultrapopolare
  5. A/6 abitazioni di tipo rurale
  6. A/7 abitazioni in villini 

Le stime della Uil per l’Imu sulle case di lusso

  • Secondo i calcoli effettuati dal Servizio Politiche Economiche, Fiscali e Previdenziali della Uil "per l'abitazione principale considerata di lusso (categorie catastali A/1, A/8, A/9), il costo medio complessivo dell'Imu sarà di 2.531 euro (1.266 euro per l'acconto di giugno), con punte di oltre 6.000 euro nelle grandi città"

Le stime sulle seconde case

  • Per quanto riguarda invece le seconde case, nei capoluoghi, la Uil prevede un importo medio che "sarà di 1.022 euro (511 euro per l'acconto di giugno), con punte di oltre 2.000 euro nelle grandi città"

Le pertinenze

  • Ci sono poi le pertinenze delle abitazioni principali di lusso, come cantine, garage, posti auto e tettoie (classificate nelle categorie catastali C2, C6, C7). Anche queste sono soggette a Imu, con la stessa aliquota applicata alle prime case di lusso. Il costo medio annuo per queste pertinenze è di 99 euro (circa 50 euro per l'acconto di giugno)

Confedilizia contro l’imposta: "Danneggia l'economia"

  • Confedilizia torna ad attaccare l’imposta, che "sempre più frequentemente colpisce soggetti che, oltre a non trarre alcun frutto dal loro bene, non hanno più neanche un reddito da lavoro dal quale ricavare le risorse" per pagarla, dice Spaziani Testa. Per la Confederazione occorrerebbe quindi "iniziare a ridurre il peso di un tributo che punisce il risparmio e danneggia l'economia"

Le proposte di Confedilizia per il superamento dell’Imu

  • Come superare il sistema attuale? "Si potrebbe iniziare eliminando l'Imu sulle case date in affitto con i contratti 'a canone concordato', per estendere l'offerta abitativa, e sugli immobili dei piccoli centri, per agevolare la rinascita di borghi e aree interne. Sulla scelta delle priorità si può ragionare, ma anzitutto serve la volontà politica", sottolinea il presidente di Confedilizia.

Per approfondire: Firenze, rimborso dell'Imu a chi rinuncia agli affitti brevi