Introduzione
Il 4 gennaio 2025 inizieranno i saldi invernali in gran parte delle regioni italiane, in conformità con quanto stabilito dalla Conferenza unificata con l’accordo del 24 marzo 2011. Dureranno otto settimane anche non continuative e saranno i comuni a definirne la scansione temporale. Seguono - come ogni anno - i saldi estivi, che si sono tenuti in luglio
Quello che devi sapere
Le comunicazioni di Lazio e Piemonte
- Nelle scorse ore è stata la regione Lazio a comunicare la data di avvio dei saldi, con una nota dell’ assessorato allo Sviluppo economico, al Commercio, all’Artigianato, all’Industria all'Internazionalizzazione guidato da Roberta Agelilli. La stessa data è stata comunicata anche in una nota presente sul sito della regione Piemonte
Per approfondire: Consumi, in calo le vendite al dettaglio. Le imprese: "Stallo allarmante"
Il calendario dei saldi invernali 2025
Il giorno di apertura è uguale in tutte le regioni italiane – fa eccezione la provincia autonoma di Bolzano – mentre quello di chiusura varia a seconda del territorio. Ecco di seguito il calendario completo:
- Abruzzo: 4 gennaio – 4 marzo 2025
- Basilicata: 4 gennaio – 4 marzo 2025
- Provincia di Bolzano: 8 Gennaio – 5 Febbraio 2025
- Calabria: 4 gennaio – 4 marzo 2025
- Campania: 4 gennaio – 4 marzo 2025
- Emilia-Romagna: 4 gennaio – 4 marzo 2025
- Friuli Venezia Giulia: 4 gennaio – 15 marzo 2025
- Liguria: 4 gennaio – 17 febbraio 2025
- Lazio: 4 gennaio – 15 febbraio 2025
- Lombardia: 4 gennaio – 15 marzo 2025
- Marche: 4 gennaio – 1 marzo 2025
- Molise: 4 gennaio – 4 marzo 2025
- Piemonte: 4 gennaio – 1 marzo 2025
- Puglia: 4 gennaio – 28 febbraio 2025
- Sardegna: 4 gennaio – 4 marzo 2025
- Sicilia: 4 gennaio – 15 marzo 2025
- Toscana: 4 gennaio – 4 marzo 2025
- Provincia di Trento: 4 gennaio – 4 marzo 2025
- Umbria: 4 gennaio – 4 marzo 2025
- Valle d’Aosta: 4 gennaio 2025 – 31 marzo 2025
- Veneto: 4 gennaio – 28 febbraio 2025
Gli obblighi cui sono tenuti i commercianti
- Confcommercio sul proprio sito ricorda le regole a cui sono tenuti gli esercenti. Per esempio: il prezzo originale e quello scontato della merce devono sempre essere esposti in modo chiaro e con la relativa percentuale di sconto applicata. Non è invece obbligatorio il cambio dopo l'acquisto, in genere lasciato alla discrezionalità del commerciante. Viene fatta un’eccezione se il prodotto è danneggiato: in questo caso scatta l'obbligo della sostituzione o della restituzione del prezzo. Il negoziante è inoltre tenuto ad accettare il pagamento con carta
Le sanzioni
- Sono le diverse normative regionali a definire nel dettaglio lo svolgimento dei saldi e a stabilire le sanzioni in caso di mancato rispetto delle regole. Le violazioni delle norme nazionali in materia di saldi sono punite ai sensi della Legge 114/1998, Art. 22, commi 3, 6 e 7. Le sanzioni possono andare da 516 a 3.098 euro (1.032 euro se il pagamento è immediato) e cambiano da regione a regione. Queste le violazioni indicate dalla legge: merce in saldo senza cartellino del prezzo (come detto deve essere indicato il prezzo pieno, la percentuale di sconto e il prezzo finale); saldi fuori dal periodo preposto agli sconti; mancata separazione dei prodotti in saldo da quelli a prezzo pieno; indicazioni obbligatorie poco visibili che potrebbero ingannare il consumatore; pubblicità ingannevole per il consumatore inerente la svendita in atto
I periodi specifici per i saldi
- Ogni anno ci sono due fasce temporali dedicate ai saldi, una estiva e una invernale. I saldi estivi iniziano il primo sabato del mese di luglio, mentre quelli invernali il primo giorno feriale antecedente l’Epifania. Le date di inizio e fine possono però variare da regione a regione. Il giorno, come accennato all'inizio, viene infatti stabilito da Regioni e Comuni sulla base della Riforma del commercio (Art. 15 comma 3 D. Lgs. Bersani n. 114 e ss.)
Le norme locali
- Come detto, ogni regione in Italia ha le proprie norme sul tema. Qui si possono leggere, regione per regione
Cosa vuol dire la parola “saldi”
- Il termine indica le due fasi promozionali dell’anno, ma in realtà fa parte del lessico commerciale: indica infatti la differenza tra le entrate e le uscite, oltre a un "saldo" positivo o negativo. I saldi costituiscono quindi al tempo stesso la merce che non è stata venduta in un negozio a fine stagione e la vendita stessa dell'invenduto. Le prime edizioni risalgono al 1939: il 2 giugno di quell'anno, in piena epoca fascista, furono promulgate le prime leggi sulle "vendite straordinarie", comunemente chiamate saldi
Come sono andate a luglio
- Federazione Moda Italia-Confcommercio ha monitorato le proprie imprese associate per capire l'andamento dei saldi estivi 2024. Emerge che le vendite di prodotti di moda (abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori, tessile casa e articoli sportivi) hanno registrato un calo medio del 4,6% nel I semestre 2024 e le promozioni di luglio non sono riusciti a invertire il trend dei consumi, con una perdita media in valore dell’8,1% sullo stesso periodo di luglio del 2023. Il 60% delle imprese che hanno risposto al questionario ha riportato vendite in calo, mentre il restante 40% ha registrato una crescita (15%) o una stabilità (25%)
Per approfondire: Black Friday, origini e significato della tradizionale giornata di sconti