Bollette dell’acqua, le città italiane in cui si spende di più. Il report

Economia
©IPA/Fotogramma

Introduzione

Il centro studi Ircaf ha effettuato per il 2024 un’indagine sulla spesa annua delle famiglie per la bolletta dell’acqua. Il valore medio per una famiglia media di tre persone con un consumo di 150 metri cubi è di circa 400 euro. Per la precisione 393, in aumento rispetto ai 378,7 del 2023. Per una famiglia tipo composta da un’unica persona la spesa è di 172 euro, con un consumo di 56 metri cubi

Quello che devi sapere

Il report di Ircaf

  • Ircaf aveva già eseguito queste ricerche negli anni 2011, 2017, 2021 e 2023. Nel corso delle ultime due rilevazioni sono stati analizzati anche aspetti della qualità tecnica e contrattuale, così come definite da Arera per il territorio nazionale, delle gestioni dei bacini di utenza in cui sono inserite le 111 città prese in considerazione. Il report si chiama La nuova sfida della qualità, tariffe, investimenti e cambiamenti climatici. Quali politiche strutturali sostenibili nel territorio?

Per approfondire: 

Bollette luce e gas, dal 2025 nuove regole sulla comunicazione degli aumenti. Cosa cambia

Da cosa è composta la spesa annuale

  • Scomponendo la spesa annuale si possono notare le diverse voci che costituiscono il costo del servizio idrico. L’acquedotto è la voce che pesa di più: 40,6%. Segue il processo di depurazione, con il 26%, e la fognatura, che pesa per l’11,7%. Ci sono poi altre voci di costo e l’Iva al 10%

Per approfondire:

Su Insider: Acqua, il problema maggiore restano gli sprechi. La situazione in Italia

Frosinone è la città più cara

  • I 393 euro citati sopra, comunque, rappresentano il costo medio. In alcune province si arriva infatti a spendere di più: un esempio è Frosinone – la più cara in assoluto – dove la bolletta per gli stessi consumi di tre persone supera quota 700 e tocca i 705,4 euro, segnando un aumento del 79% rispetto alla media nazionale

Le macro aree: al Centro l’acqua è più costosa

  • In generale, se si considerano le macro aree, l’acqua si paga di più nel Centro Italia dove la spesa media per 3 persone è di 519 euro mentre il servizio più conveniente è nel Nord-Ovest con 335 euro. Anche nel Sud e Isole la spesa è inferiore del 10% rispetto alla media nazionale

Le città più care

  • Altre città care sono Pisa, che segna +62% rispetto alla media nazionale con 637,8 euro, Siena con 626 e Grosseto con 625. Fra le 10 più costose, quella che lo è meno è Latina, con 557 euro 

Quelle con le tariffe migliori

  • La teriffe migliori si registra al Nord Italia e in alcune città del Mezzogiorno. La più conveniente è Cosenza, dove una famiglia di tre persone spende 140 euro l’anno (-64% sulla media nazionale). Da notare la differenza con Frosinone, del 403%. Seguono Campobasso e Isernia con 190 euro (-51%). Molto bene anche Milano con 225,3 euro, Monza e Brianza a 243 euro ma anche Avellino (253 euro) e Catania con 263 euro

Com'è andata rispetto all'anno scorso

  • Rispetto alla precedente indagine, a livello nazionale viene rilevato dall'istituto di ricerca un aumento medio nell’ordine del 3,77%. Risulta più marcato nel Nord Italia: un +7,3%. Ne Sud e Isole c'è invece un calo di quattro decimi di punto. Negli anni fra il 2011 e il 2024, gli aumenti applicati dai gestori superano di qualche multiplo il tasso d’inflazione perché la spesa è passata dai 216 euro del 2011 agli attuali 393 euro con un +81,5%

A cosa punta il report

  • Lo scopo dell’indagine, spiega Ircaf, è informare cittadini e operatori del settore sull’evoluzione della spesa della famiglia tipo; rappresentare ed esaminare l’evoluzione della qualità tecnica e della qualità contrattuale corrispondenti al servizio fornito utilizzando uno strumento semplice e cioè un giudizio (da ottimo a pessimo ); rappresentare l’andamento della spesa della famiglia tipo associandola ad una rappresentazione della qualità del servizio sia tecnica che contrattuale

Il quadro al Nord, al Centro e al Sud

  • Facendo un paragone tra costo del servizio e la qualità tecnica viene premiato il Nord Ovest: qui la spesa media è inferiore alla media nazionale e si evidenziano una maggiore qualità tecnica e strutturale. Un po’ meno bene fa il Nord Est, ma soprattutto da migliorare è il servizio del Centro Italia: qui la qualità tecnica del servizio è inferiore alla media ma si spende molto di più rispetto alla media nazionale. Mancano informazioni altrettanto precise per altre aree del Paee, come il Sud e le Isole: gli Egato, gli Enti di governo dell’ambito territoriale ottimale che devono raccogliere questi dati, non sono ancora operativi

Per approfondire: 

Bollette luce e gas, nuove regole su contratti al telefono e modifiche. Le novità dal 2025