Qualità della vita, ecco le mete più attraenti per chi espatria all’estero. La classifica
EconomiaIntroduzione
Secondo un’analisi dell'associazione InterNation pubblicata su Il Sole 24 Ore, Panama si colloca al primo posto tra le mete mondiali che offrono i maggiori livelli di benessere economico. Dal 2019, il piccolo Paese del Centro-America ha registrato un balzo, pari al 46%, di arrivi di cittadini europei. Sul podio della classifica salgono anche la Colombia e la Spagna.
Quello che devi sapere
L’analisi
- Lo studio, realizzato dall’associazione che riunisce oltre 5 milioni di persone residenti all’estero, ha preso in esame gli indicatori che determinano la qualità di vita di un Paese come trasporti, ambiente, clima, opzioni di svago, assistenza sanitaria e sicurezza. Ad incidere sulla valutazione è anche la protezione delle finanze “personali”.
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Colombia, freno sicurezza
- Nella classifica, basata su 53 Stati del mondo, la Colombia spicca per il costo della vita che risulta particolarmente vantaggioso per chi arriva dall’estero. A preoccupare è però la percezione sulla sicurezza così come la stabilità politica. Un terzo degli espatriati (32%) giudica negativamente la situazione in cui versa il Paese latinoamericano, il doppio rispetto alla media globale
Top Ten
- In quarta posizione c’è il Vietnam che risulta anche il Paese più attraente dell'Asia, davanti ad altri Stati come Messico, Portogallo, Thailandia e Austria
La classifica Expat Insider
- L’indice trova riscontri con il sondaggio Expat Insider 2024 realizzato sempre da InterNation, dove oltre 12mila individui fuorisede (expat) hanno selezionato le mete preferite. Anche in questo caso, Panama guida la classifica che vede sul podio anche Messico e Indonesia, davanti a Spagna, Colombia, Thailandia, Brasile, Vietnam, Filippine ed Emirati Arabi Uniti. Male la Costa Rica che in un anno ha perso 4 posizioni e scivola dal settimo all’undicesimo posto
I piani del Portogallo
- Per coloro che valutano un trasferimento all’estero nel 2025, il Portogallo figura tra i Paesi che stanno investendo risorse pubbliche per attrarre nuovi residenti. Entro mese è atteso il via libera definitivo del parlamento di Lisbona alla legge di bilancio che stabilisce un’esenzione fiscale al 100% di un anno per tutti gli under 35 anni con reddito fino a 28mila euro, stranieri inclusi. Dal secondo al quarto anno, lo sgravio scenderà a 75%, poi al 50% dal quinto al settimo e al 25% dall’ottavo al decimo anno
Le mete nel Mediterraneo
- Restringendo il campo all’Europa mediterranea, l’analisi di InterNation premia Malta, Cipro e Grecia, Paesi che insieme alla Spagna offrono un equilibrio tra qualità della vita e opportunità imprenditoriali spesso associate ad agevolazioni fiscali
Le destinazioni
- Come rileva il rapporto, nel 2022 e 2023 gli emigrati italiani hanno scelto soprattutto Regno Unito, Germania, Svizzera, Francia, Spagna, Brasile e Stati Uniti. Tra le mete europee, preferite nel 2023 dal 71% dei connazionali, l’Austria registra la crescita maggiore. Fuori dal Vecchio Continente si fanno strada nuove rotte come gli Emirati Arabi Uniti e tornano "vecchie" destinazioni asiatiche quali Giappone e Thailandia
La crescita di italiani all’estero
- Come evidenzia il Rapporto Italiani nel Mondo 2024 di Fondazione Migrantes, cresce la quota di italiani che hanno deciso di espatriare all’estero. Nel 2023 89.500 connazionali si sono iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire), in aumento di oltre 9 punti in un anno
Giovani in fuga
- Secondo il rapporto, circa la metà (45%) degli italiani con la valigia in mano ha tra i 18 e i 34 anni. Significativa è anche la quota di under 50 (23%) e minori (14,7%) segno che la prospettiva del trasferimento all'estero attira anche intere famiglie. Percentuali più basse si registrano per le fasce più anziane della popolazione. L'11% tra chi lo scorso anno ha lasciato il Bel Paese ha tra i 50 e i 64 anni, mentre il restante 5,5% è over 65
Il fattore ricongiungimenti
- Per quanto riguarda gli italiani over 65, alle mete attraenti dal punto di vista fiscale si sommano destinazioni dove è possibile ricongiungersi con figli e nipoti già stabilmente inseriti. Su questo parametro avanzano i trasferimenti in Svizzera, Germania, Paesi Bassi, Austria e Irlanda
Nuove norme
- Di fronte a questo "esodo silenzioso" che ha raggiunto quota 6 milioni (di cui il 70% almeno diplomato), l’Italia prova a correre ai ripari ma le nuove norme rischiano di avere effetti controproducenti. In primo luogo, il decreto 209/2023 restringe le agevolazioni statali destinate a chi sceglie di rientrare nel Paese. Dall’altro, il decreto 213/2023, in vigore dal 1° gennaio di quest’anno, fissa sanzioni pecuniare a chi risiede stabilmente all’estero senza essersi iscritto all’Aire
Il commento dell'esperta
- Per Delfinia Licata, sociologa delle migrazioni presso la Fondazione Migrantes, i rientri sui rimpatri saranno in calo e interesseranno adulti maturi e pensionati. “Ci troviamo di fronte a una mobilità malata rispetto a quella di altre nazioni. Dall’Italia si parte per non tornare e, quando si torna, lo si fa per breve tempo; nè il Paese riesce a essere attrattivo nel lungo periodo per persone di altre nazionalità”, sottolinea.
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