La spending review di Musk

“Questa volta l’ha sparata grossa” verrebbe da dire. Solo che chi l’ha sparata grossa è Elon Musk che a spararle grosse ci ha ormai abituato. Anzi, da un certo punto di vista, quelle sparate hanno fatto la sua fortuna, visto che qualche sogno visionario è pure riuscito a realizzarlo. Ciò detto, stavolta ha proprio esagerato quando, rispondendo in un evento pubblico a una domanda di Howard Lutnick co-presidente del transition team di Trump ha sostenuto che dei 6,5 trilioni di dollari di spesa pubblica nel bilancio federale americano, si poteva tagliare “almeno 2 trilioni”. L’affermazione è particolarmente rilevante alla luce della nomina di Musk come co-leader del nuovo Department of Government Efficiency che, pur non essendo formalmente parte del governo federale dovrebbe fornire importanti suggerimenti su come tagliare la spesa pubblica americana. Ora, capite bene che questa posizione di consigliere sulla spesa mi ricorda quello che ho fatto dieci anni fa come Commissario per la Spending Review : potevo dare consigli ma non potevo decidere nulla. Musk sarà in una situazione avvantaggiata vista la sua vicinanza, ormai anche fisica, a Trump . Detto questo, l’obiettivo che ha citato non sta né in cielo né in terra. Vi spiego perché in numeri e ne traggo poi una considerazione più generale sul perché chi ha svolto attività d’impresa non si capacita della difficoltà a tagliare la spesa pubblica. Partiamo dai numeri. La spesa da cui si parte è, secondo le stime del Fondo Monetario Internazionale , anche più alta di quella sopra citata: quasi 7 trilioni di dollari nel 2024. Togliamo la spesa per interessi che ovviamente non si può tagliare. Si scende a 6 trilioni. Risparmiare 2 trilioni su 6 vuol dire tagliare un terzo della spesa. In rapporto al Pil si tratta di sette punti percentuali. Prendiamo il più fanatico dei tagliatori di spesa: Milei. Neanche lui ha fatto tanto: secondo l’FMI la spesa argentina si ridurrà di 5,8% punti di Pil tra il 2023 e 2024, per risalire però di oltre un punto e mezzo nel 2025. Ma il problema non è solo questo. Negli Stati Uniti la spesa per la difesa vale oltre un trilione di dollari e questa Trump non la vorrà certo toccare. La spesa “sociale” è il grosso dei restanti 5 trilioni: 3 trilioni e mezzo. Se vuoi tagliare questa spesa devi ridurre i soldi che vanno alle famiglie americane: non è questione di “efficientamento”. Resta, come importo aggredibile, un trilione e mezzo che anche se lo elimini completamente attraverso misure di efficientamento non ti consente di risparmiare “almeno 2 trilioni” come ha detto Musk. Fra l’altro l’ FMI stima che la spesa più riducibile perché dipende da stanziamenti decisi dal Congresso anno per anno è limitata a poco più di mezzo trilione. C’è poco da efficientare. Mission impossible, direi per Elon Musk. Passo ora alla considerazione generale. Chi fa impresa affronta spesso la necessità di tagliare i costi: si riduce il personale inutile, si tagliano gli acquisti non essenziali, si compra a prezzi più bassi. Insomma si riducono i costi a parità di produzione. Questo è il vero efficientamento e questo è quello che ha in mente Musk quando ricorda di aver tagliato le spese di X senza intaccarne la qualità . Il problema è però che il grosso della spesa pubblica, soprattutto nei Paesi avanzati, non è fatto di spese per il personale o acquisti di beni e servizi, su cui si può efficientare, ma da trasferimenti a fondo perduto . E tagliare i trasferimenti a fondo perduto, non solo è politicamente difficile, ma certo non può essere fatto a parità di servizi per i cittadini: se ricevevo meno soldi dallo stato il servizio loro fornito si riduce. Post scriptum: quanto riportato sopra non deve scoraggiare alcuno dal cercare di eliminare gli sprechi nella spesa pubblica in Italia o altrove. Che si possa risparmiare è ovvio e talvolta può essere necessario farlo anche riducendo i servizi, compresi i trasferimenti, a famiglie e imprese. L’obiettivo della revisione della spesa che condussi dieci anni fa era di risparmiare due punti percentuali di Pil su una spesa al netto degli interessi di circa il 45% del Pil. Cifre di questo genere sono fattibili senza stravolgere la natura dei servizi pubblici. Per andare oltre occorre Milei. Per raggiungere quello che ha promesso Musk occorre tornare al XIX secolo, quando lo stato non offriva servizi sociali. Paradossale per chi ha fondato la propria carriera e immagine sul futuro.