Manovra 2025, stretta sui bonus caldaie per evitare la procedura d'infrazione dell'Ue
EconomiaIntroduzione
Tra i 4.562 emendamenti alla prossima Legge di bilancio presentati dai partiti nella V Commissione alla Camera, spuntano proposte di modifica bipartisan per lo stop alle agevolazioni fiscali per l'installazione di impianti di riscaldamento inquinanti.
Quello che devi sapere
Caldaie con combustibili fossili via dall’Ecobonus
- Un emendamento proposto, tra gli altri, dai deputati Roberto Pella, Francesco Cannizzaro (Forza Italia), Lucrezia Mantovani (Fratelli d’Italia) e da alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle punta a rimuovere dall’ecobonus gli impianti di climatizzazione invernali alimentati unicamente tramite combustibili fossili. Secondo la modifica, chi tra il 2025 e il 2027 intende acquistare questo tipo di caldaie a condensazione non potrà beneficiare degli sconti riconosciuti per le spese di riqualificazione energetica degli edifici
Per approfondire:
La rubrica di Carlo Cottarelli: "La spending review di Musk"
Cosa prevede la Direttiva Ue
- A spingere la modifica avanzata dai partiti, di maggioranza e opposizione, è il rischio di una procedura di infrazione che l’Unione europea potrebbe aprire nei confronti dell’Italia sul mancato rispetto della Direttiva “Case Green”. Approvata dal Parlamento Europeo nel marzo scorso, la Direttiva Energy performance of buildings directive (Epbd) fissa l’obbligo di rimuovere a partire dal 2025 gli incentivi destinati all’installazione di caldaie alimentate tramite combustibili fossili. È invece ammessa invece la proroga di sconti per gli apparecchi “ibridi” che sfruttano caldaie a condensazione e pompe di calore
Obiettivo della Direttiva
- La Direttiva “Case Green” punta alla riduzione, entro il 2030, del consumo energetico dell'intero parco immobiliare residenziale. Il percorso dovrebbe abbattere i consumi di almeno il 16% rispetto al 2020. Per l'Italia, si tratta di un traguardo ambizioso, laddove il 70% delle abitazioni presenta la peggiore prestazione energetica
L’indicazione del Ministro
- Per quanto riguarda i bonus edilizi da confermare nella Manovra, già nei mesi scorsi il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin aveva auspicato una potenziamento delle detrazioni su pompe di calore e riscaldamento a pavimento per andare incontro alla direttiva comunitaria
La proroga attuale
- Nonostante le indicazioni, il testo della Legge di bilancio licenziato in ottobre dal Consiglio dei Ministri prevede il rinnovo degli sconti fiscali in scadenza, seppur con una revisione delle aliquote. Come previsto nel provvedimento uscito da Palazzo Chigi, chi nel 2025 sostiene delle spese per l’acquisto e l'installazione di una nuova caldaia può avvalersi ancora del bonus ristrutturazioni o dell’ecobonus
Ecobonus
- Per le caldaie, fino al 31 dicembre di quest'anno l’ecobonus permette di avere la detrazione al 65% per l’acquisto di caldaie a condensazione che siano almeno di classe energetica A entro un massimale di spesa di 30mila euro, inclusa l'installazione di sistemi di termoregolazione evoluti. Nel 2025 tuttavia lo sconto massimo scenderà al 50% per la prima casa e al 36% per gli altri immobili, un calo che proseguirà anche negli anni successivi quando lo sconto sulla prima casa non andrà oltre il 36%, mentre si fermerà al 30% per le altre tipologie
Bonus ristrutturazioni e sismabonus
- Dopo le voci su un ridimensionamento, il bonus ristrutturazione resterà al 50%, ma solo per la prima casa e con un tetto di spesa pari a 96mila euro. Per tutti gli altri immobili, dal prossimo anno l’agevolazione calerà al 36% così come il tetto di spesa coperto (48mila euro). Sulla scia dell’ecobonus, l’incentivo sulle ristrutturazioni proseguirà la sua discesa ancora nel 2026-27. Un'ulteriore agevolazione destinata a mutare aspetto dal prossimo anno è il sismabonus indirizzato ad opere di potenziamento strutturale su abitazioni e immobili adibiiti per attività produttive localizzati in zone sismiche. Dall’aliquota attuale che ammette detrazioni fino all'85%, l’incentivo si ridurrà al 50% per la prima casa e al 36% per altre tipologie
La richiesta di modifiche
- Nei giorni scorsi alcune associazioni di categoria e ambientaliste tra i quali Arse, Coordinamento Free, Greenpeace, Kyoto Club, Legambiente e Wwf Italia hanno chiesto, in una lettera indirizzata ai ministri dell’Economia, dell’Ambiente e degli Affari Europei, un cambio di passo per scongiurare il rischio di una procedura di infrazione Ue
Gas rinnovabili
- Da Bruxelles non sono arrivate finora indicazioni in merito al mantenimento di incentivi alle caldaie che possono essere alimentate tramite gas rinnovabili
Altre modifiche ai bonus edilizi
- Sul fronte dei bonus edilizi, il ventaglio delle modifiche proposte dai partiti tocca diversi settori. Da Forza Italia, per esempio, è arrivata una proposta per prorogare il bonus ristrutturazioni e il sismabonus al 50% sulle prime case per altri due anni, fino al 2027. Ma sull'eventuale via libera, pesa il nodo delle coperture. Settimana prossima la Commissione procederà alla scrematura degli emendamenti segnalati, che dovrebbero essere circa 600, che poi passeranno al voto
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