Tavolo Stellantis, la delusione dei sindacati: 200 milioni in manovra per fondo automotive
EconomiaLe sigle sindacali critiche al termine dell'incontro al ministero: "Non è nulla". Prossimo incontro su il 16 dicembre. Stellantis: "Abbiamo un piano per l'Italia, no chiusura stabilimenti" L'azienda annuncia: "Nessuna intenzione di fare licenziamenti collettivi". Poi spiega che la riconversione comporta un maggiore costo dei veicoli elettrici del 40%, "e questo è il principale problema che non abbiamo ancora risolto, la politica fa le leggi, noi le rispettiamo"
Delusione dei sindacati al termine del tavolo Stellantis che si è tenuto oggi al MIMIT alla presenza del ministro Adolfo Urso."Del taglio previsto nella legge di stabilità hanno ripristinato solo 200 milioni di euro per il 2025, rispetto a un taglio di oltre 4,6 miliardi. Non è nulla", ha detto il segretario nazionale della Fiom Cgil, responsabile settore mobilità, Samuele Lodi. "L'incontro è stato lungo ma deludente" ha aggiunto, spiegando che il prossimo tavolo si svolgerà sempre al Mimit il 16 dicembre.
Stellantis: "Abbiamo un piano per l'Italia"
In precedenza, aveva parlato Daniela Poggio, vicepresidente Communication & Public Affairs di Stellantis Italia, che ha rivelato che l'azienda "ha un piano per l'Italia e lotteremo per difendere la nostra leadership". Poi ha ricordato le parole del CEO Carlos Tavares in occasione dell'audizione svoltasi in Parlamento lo scorso 11 ottobre. "Stellantis non intende chiudere nessun stabilimento in Italia, così come non ha nessuna intenzione di fare licenziamenti collettivi". Ha aggiunto poi Giuseppe Manca, responsabile, risorse Umane di Stellantis Italia, illustrando il piano industriale per l'Italia.
Il costo dei veicoli elettrici
"La riconversione comporta un maggiore costo dei veicoli elettrici del 40%, e questo è il principale problema che non abbiamo ancora risolto", prosegue Poggio. "La concorrenza cinese ha il 30% di vantaggio sulla competitività dei costi e la Cina è entrata in una fase di sovraccapacità produttiva (come l'Europa) e oggi è il primo esportatore mondiale".
"Stellantis, con la sua dimensione internazionale, ha potuto mantenere una posizione di forza all'interno del settore per affrontare le difficoltà del presente e le sfide del futuro. E Fiat, primo marchio all'interno del Gruppo, è leader in Brasile, Turchia, Algeria, e in Italia. La transizione verso l'elettrificazione è stata indicata dalle istituzioni europee: la politica fa le leggi, noi le rispettiamo", ha spiegato la vicepresidente della comunicazione dell'azienda.