Introduzione
L’esecutivo sta cercando di allineare i moduli standard per l’edilizia alle novità del Salva casa. Il punto è semplificarli e fornire alcuni chiarimenti in merito all’applicazione del decreto voluto dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Una commissione di esperti sta lavorando alla revisione di Cila, Scia e ai permessi di costruire.
Quello che devi sapere
Gli obiettivi e le tempistiche della commissione
- Come spiega Il Sole 24 Ore, della commissione di esperti che stanno rivedendo Cila e Scia fanno parte rappresentanti di professioni e associazioni di imprese. Questo organismo sta collaborando con il ministero delle Pa e con quello delle Infrastrutture: punta a portare i vari modelli revisionati all’approvazione della Conferenza unificata fra governo, Regioni ed enti locali. Questo passaggio dovrebbe avvenire fra non pochi giorni. Il più complesso è il lavoro sulla Scia, che dovrebbe essere in chiusura
Per approfondire:
Salva Casa, ora è legge: sanare gli abusi è più facile. Cosa prevede la norma
Scia e stato legittimo
- Nello specifico, prosegue Il Sole, sono in corso valutazioni sulla Scia e sullo stato legittimo. Le norme del Salva casa prevedono infatti che lo stato legittimo dell’immobile sia legato all’ultimo titolo, “a condizione che l’amministrazione competente, in sede di rilascio del medesimo, abbia verificato la legittimità dei titoli pregressi”. Si sta cercando di capire se la Scia rientri in questa definizione. Da ricordare che la Scia è la Segnalazione certificata di inizio attività
Modelli fermi al 2017
- Il passaggio successivo è il recepimento da parte delle Regioni. L’accordo precedente risale al 4 maggio del 2017. I modelli sono perciò abbastanza datati: la nuova modulistica potrebbe essere la spinta necessaria per risolvere alcuni problemi applicativi legati al Salva casa
Gli altri aspetti da modificare
- Si sta discutendo molto anche sulle asseverazioni dei professionisti per le varianti antecedenti al 1977, che da ora potranno essere regolarizzate proprio in base al Salva casa. Tuttavia - secondo le regole attuali - se è impossibile accertare la data di realizzazione delle opere è tenuto ad attestarla il tecnico incaricato. Si tratta di un altro nodo da sciogliere, perché pochi tecnici si prenderebbero questa responsabilità: la revisione dei modelli dovrà intervenire anche su questo aspetto. Infine si sta cercando di capire cosa fare sull’agibilità sanante e sui sopralluoghi dei tecnici delle Pa che – appunto – dichiarano sanabili difformità di un immobile dichiarato abitabile dal comune
Cosa prevede il Salva Casa
- Il Salva Casa prevede diverse modifiche, che coprono molti ambiti: dai requisiti per l'abitabilità alla sanatoria sui vincoli ante 2006 fino agli interventi di edilizia libera e al silenzio assenso per le istanze presentate. Si interviene anche sulle dimensioni minime per le case, che diminuiscono: la superficie minima per una persona scende da 28 a 20 metri quadrati, e per due persone da 38 a 28 metri quadrati. Anche le altezze minime interne sono ridotte da 2,70 a 2,40 metri
Il criterio di edilizia libera
- Viene inserito inoltre il criterio di edilizia libera per vetrate panoramiche amovibili, tende e altre opere di protezione dal sole e dagli agenti atmosferici che potranno essere realizzate in tutti i porticati. È stato inoltre semplificato l'accertamento di conformità e sono stati prorogati i termini di demolizione da 90 a 240 i giorni. C'è anche una semplificazione per gli immobili nelle zone devastate dalla catastrofe del Vajont, nel 1963
Il superamento del requisito di doppia conformità
- Fra le novità principali c’è il superamento del requisito di doppia conformità: prima dell’introduzione di questa norma, infatti, per accedere all’accertamento di conformità e ottenere la sanatoria degli interventi abusivi era necessario rispettare la disciplina urbanistica ed edilizia in vigore durante la realizzazione dello stesso intervento e anche nel momento in cui si presentava la domanda. Se uno dei due casi non risultava conforme, non si poteva sanare l’abuso edilizio
Come è statao votato il provvedimento
- In agosto, il governo aveva posto la questione di fiducia anche al Senato (dopo la Camera) e il provvedimento aveva ottenuto 106 voti a favore, contrari in 68. Una sola astensione
Superbonus
- Intanto, sempre sul fronte casa, la legge di Bilancio prevede che i crediti del Superbonus si potranno spalmare in 10 rate annuali anche per le spese relative al 2023 (unico rimasto finora escluso). "Per le spese sostenute dal primo gennaio 2023 al 31 dicembre 2023 relativamente agli interventi di cui al presente articolo, la detrazione può essere ripartita, su opzione del contribuente, in dieci quote annuali di pari importo a partire dal periodo d'imposta 2023", si legge.
- L'opzione "è irrevocabile" ed è esercitata tramite una dichiarazione dei redditi integrativa di quella presentata per il periodo di imposta 2023 che dovrà essere presentata entro il termine stabilito per la dichiarazione dei redditi relativa al periodo d'imposta 2024.
- "Se dalla predetta dichiarazione integrativa emerge una maggiore imposta dovuta, quest'ultima è versata, senza applicazione di sanzioni e interessi, entro il termine per il versamento del saldo delle imposte sui redditi relative al periodo d'imposta 2024".
- Sempre in materia di Superbonus, la detrazione al 65% valida ancora per le spese sostenute nel 2025 spetta solo a chi entro il 15 ottobre 2024 ha già presentato la Cila, la delibera assembleare in caso di condominii e l'istanza per l'acquisizione del titolo abilitativo, se gli interventi comportano la demolizione e la ricostruzione degli edifici
Per approfondire:
Superbonus 70%, come funzionano e a chi spettano i contributi a fondo perduto per il 2024
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