Trattativa Ita-Lufthansa, dalle tempistiche al ruolo di Bruxelles. Cosa sappiamo del piano
EconomiaIntroduzione
Si lavora per risolvere lo stallo che si è creato sulla negoziazione tra Ita e Lufthansa. Bruxelles ha fatto sapere di avere fiducia nel fatto che si troverà un accordo fra le parti. Una volta ricevuto il plico di documenti, la squadra antitrust di Margrethe Vestager lo analizzerà con l'obiettivo di un via libera finale entro novembre, allo scadere del primo esecutivo di Ursula von der Leyen. La scadenza è alle 23:59 di oggi, ma secondo fonti tedesche un'intesa potrebbe arrivare già stamattina, per poi procedere con la finalizzazione dei documenti nelle ore successive e in tempo per la deadline. Una valutazione ottimistica, basata sul fatto che la compagnia teutonica ha deciso di non insistere sulle sue richieste iniziali di abbassare il prezzo per la seconda tranche di Ita con l'obiettivo di superare lo stallo venutosi a creare quasi una settimana fa. "I 2/3 dei nodi sono stati risolti, rimane da negoziare il restante terzo", spiegano le fonti. Intanto i sindacati tornano a esprimere "forte preoccupazione" e chiedono al Mef, azionista unico della newco, una convocazione urgente per avere un quadro della situazione attuale. Ecco cosa sappiamo del piano delle due aziende.
Quello che devi sapere
Il nodo principale
- Il dossier è in mano al direttore generale del Dipartimento dell'Economia del Mef, che ha la delega alle partecipate, Marcello Sala. Il nodo è il prezzo. Secondo quanto trapela, tra le ipotesi ci sarebbe anche quella di un ricorso all’arbitrato per stabilire il prezzo finale d’acquisto nel tentativo di far arrivare a Bruxelles nei prossimi giorni (non si sa se già oggi, lunedì) l'attesa documentazione sui contratti commerciali che Ita e Lufthansa hanno firmato con le compagnie rivali per garantire la concorrenza. Contratti che non sono stati controfirmati dal Mef dopo la richiesta dei tedeschi dello sconto
Per approfondire:
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Lo sconto richiesto da Lufthansa
- Nei giorni scorsi Lufthansa, facendo leva su alcune clausole contrattuali, ha chiesto uno sconto di alcuni milioni sulla seconda tranche da versare all’azionista, pari ad altri 325 milioni di euro per rilevare un ulteriore 49% di Ita, dopo il primo aumento di capitale riservato, sempre di 325 milioni, per acquisire la prima quota del 41% della compagnia azzurra
Le motivazioni di Lufthansa e il no del Mef
- Lufthansa ha motivato la richiesta con il costo di alcuni investimenti fatti dopo l'accordo di alleanza del 2023 e con il valore della compagnia italiana che, secondo gli aspiranti partner tedeschi, si sarebbe svalutata. Richiesta bocciata dal Mef, che chiede che gli impegni vengano rispettati
Perché i tedeschi puntano a ricevere la firma presto
- Secondo quanto riportato da Repubblica, Lufthansa vuole ottenere la firma ministeriale già oggi e sta cercando di convincere il Mef. I tedeschi avrebbero detto che non firmare - prosegue il quotidiano romano - significherebbe "segare il ramo dell’albero su cui siamo seduti entrambi, noi che compriamo Ita e voi che la vendete". Fra i timori della compagnia tedesca c’è l’eventualità che Ryanair – sua concorrente – presenti un ricorso alla Corte di Giustizia dell’Unione europea contro il via libera alla fusione con Ita
Forse verso uno sconto contenuto
- L’Italia, dal canto suo, non è a favore dello sconto richiesto. Potrebbe quindi farsi strada l’ipotesi di uno sconto contenuto, per venire incontro a entrambe le parti
Le preoccupazioni dei sindacati
- Nel frattempo i sindacati sono preoccupati che la trattativa possa finire fuori pista e che a pagarne le conseguenze siano proprio i dipendenti di Ita Airways. Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ta e Anpac chiedono in "tempi brevissimi" un incontro "chiarificatore" al Mef, invitandolo a sottoscrivere il documento sugli impegni. "Questa mancata firma rischia di pregiudicare il buon esito dell'operazione e se questo accadesse, sarebbe un fatto estremamente grave perché sarebbero proprio le lavoratrici e i lavoratori a ritrovarsi davanti ad uno scenario a rischio", avverte la Uiltrasporti
La richiesta di un coinvolgimento e di informazioni chiare
- La Filt Cgil denuncia che "finora come organizzazioni sindacali non siamo mai stati interpellati dal Mef e chiediamo di essere coinvolti per avere informazioni chiare". Gli stessi sindacati chiedono anche l’avvio di un confronto con Alitalia Sai in amministrazione straordinaria dopo che la compagnia ha dato il via alla procedura di licenziamento per 2.059 dipendenti. Serve un "esame congiunto" sulla procedura di riduzione del personale, secondo la prassi, spiegano. I 2.059 dipendenti potranno contare sull'assegno di cassa integrazione fino al 31 dicembre 2024 e poi dopo il licenziamento sulla Naspi; potrebbe intervenire anche il Fondo di solidarietà per il trasporto aereo
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