Figli a casa con i genitori, manovra taglia i bonus fiscali per chi ha più di 30 anni

Economia
©IPA/Fotogramma

Introduzione

Con la legge di bilancio 2025 vengono riconsiderate le detrazioni per i figli a carico. Il nuovo limite di età è 30 anni: se più grandi, i figli non saranno più detraibili anche se non lavoratori. Nell’ottica del governo questa è una misura per spingere i ragazzi e le ragazze a lasciare casa e costruirsi una vita indipendente. I soldi così risparmiati, ha detto la premier Giorgia Meloni, verranno usati per finanziare il bonus sui nuovi nati. 

Quello che devi sapere

La misura nel dettaglio

  • Il viceministro delle Finanze Maurizio Leo ha spiegato il funzionamento della misura nel corso della conferenza stampa sul ddl di bilancio e il decreto fiscale: “La detrazione da 950 euro spetta per i figli a carico di età compresa tra 21 e 30 anni e di età superiore a 30 anni con disabilità accertata". La nuova norma limiterà ai soli genitori di under 30 la possibilità di avere la detrazione fiscale per i figli a carico (ad eccezione dei disabili, a cui viene riconosciuto anche l'assegno unico universale senza limiti di età).

Per approfondireManovra, stretta sulle detrazioni: come cambia il tetto a seconda del reddito

Quando un figlio viene considerato a carico

  • Al momento attuale le detrazioni per i figli sotto i 21 anni sono state assorbite dall'assegno unico, mentre continuano ad esistere per tutti i figli a carico che abbiano compiuto 21 anni, senza limite di età. Si considerano a carico i figli di età pari o inferiore a 24 anni e titolari di un reddito di massimo 4.000 euro; o di età superiore ai 24 anni e titolari di un reddito massimo di poco meno di 3.000 euro

Quanti giovani vivono ancora con i genitori

  • Secondo quanto evidenziato dall’Istat, in Italia le persone fra i 18 e i 34 anni che vivono ancora con i genitori sono 6 milioni e 500mila

Il potenziale impatto sui singoli

  • Con questa misura si stima al momento un risparmio a regime per le casse pubbliche di 319,5 milioni di euro all’anno. L’esecutivo non ha indicato a quanto ammonterebbe l’impatto sui singoli contribuenti: Il Sole 24 Ore sottolinea però che stando alle statistiche delle Finanze nell’anno d’imposta 2022 il beneficio fiscale annuo per i familiari a carico (non solo i figli) è stato intorno ai 470 euro 

La revisione degli sconti fiscali prevista in manovra

  • La misura, in ogni caso, si inserisce all’interno di una più ampia sistemazione delle detrazioni. La manovra prevede infatti un ricalcolo delle tax espenditures, cioè le spese fiscali. Il tetto per tutte le detrazioni per la fascia di reddito tra i 75mila e i 100mila euro viene fissato a 14mila euro: questa cifra vale però solo a patto di avere più di due figli a carico o un figlio portatore di handicap

Cosa succede se non si hanno figli

  • Se non si hanno figli, per effetto del meccanismo di quoziente familiare introdotto, la cifra va moltiplicata per un coefficiente dello 0,5 e dunque dimezzata a 7mila euro. Se si ha un figlio a carico il coefficiente da applicare è lo 0,7 dunque la somma sale a 9.800 euro e a 11.900 se si hanno due figli a carico

Cosa succede per i redditi superiori a 100mila euro

  • Stesso meccanismo per i redditi superiori a 100mila euro: la cifra massima detraibile di 8mila euro resta invariata per chi ha più di due figli o un figlio portatore di handicap. Per un individuo con un reddito oltre i 100mila euro senza figli la spesa massima detraibile è della metà, ovvero 4mila euro che salgono a 5.600 (coefficiente 0,7) se si ha un figlio a carico la cifra detraibile e di 6.800 euro se si hanno due figli

Stop alle detrazioni familiari all'estero per lavoratori extra Ue

  • Stop anche alle detrazioni per moglie e figlio a carico, se questi risiedono all'estero, per i lavoratori extra Ue. Lo prevede un comma dell'articolo 2 della manovra messo in evidenza da Repubblica. La lettera b) del comma 10 della legge di bilancio prevede, infatti, che le detrazioni previste per i familiari a carico dal Testo unico delle imposte sul reddito "non spettano ai contribuenti che non sono cittadini italiani o di uno Stato membro dell'Unione europea o di uno Stato aderente all'accordo sullo Spazio economico europeo in relazione ai familiari residenti all'estero"

Le stime di risparmio del governo

  • La relazione tecnica stima un gettito per la misura di 102,6 milioni di euro nel 2025, 136 nel 2026 e 126,4 dal 2027. La stima degli effetti finanziari della norma - si spiega nella relazione - è stata effettuata, mediante l'utilizzo del modello di microsimulazione Irpef, in base alle dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche presentate nel 2023. Non essendo la cittadinanza del contribuente indicata in dichiarazione, ai fini della stima, è stato preso in considerazione lo Stato di nascita. Escludendo gli effetti già contenuti nella disposizione che limita la detrazione per figli a carico ai figli di età inferiore ai 30 anni, e riducendo prudenzialmente del 50% gli importi ottenuti per tener conto dell'assenza di informazioni sulla cittadinanza, si stima, a regime, un recupero di gettito annuo di competenza di circa +114,0 milioni di euro per l'Irpef e, rispettivamente, di circa +8,9 e +3,5 milioni di euro per addizionale regionale e addizionale comunale.

Per approfondireDalle pensioni minime al bonus stipendi, gli aumenti previsti dalla Manovra 2025