Risparmi, nel salvadanaio degli italiani ci sono 6mila miliardi di euro

Economia
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Introduzione

Salgono i risparmi degli italiani, che complessivamente mettono insieme un salvadanaio che sfiora i seimila miliardi. Per Unimpresa, che ha elaborato i dati più recenti relativi al primo trimestre del 2024, è la dimostrazione che l'inflazione e la corsa dei prezzi non hanno intaccato la capacità di accumulo delle famiglie.

Quello che devi sapere

Cambio di comportamenti dei risparmiatori

  • Anche se la tendenza a mettere da parte resta identica da decenni, a cambiare, e di molto, sono i comportamenti dei risparmiatori: se fino a qualche anno fa la liquidità e i depositi rappresentavano l'opzione preferita, nel 2024 continua a prevalere un netto ritorno verso strumenti finanziari più redditizi.

Per approfondire: Giornata del risparmio: alcuni consigli per spendere meno per le bollette luce e gas

Cresce la diversificazione

  • Gli investimenti in azioni hanno largamente staccato, in termini percentuali, tutte le altre categorie: a marzo 2024, i risparmi in Borsa valevano il 29,1% contro il 27,3% della liquidità e il 19,6% delle polizze assicurative. Un cambiamento di rotta che riflette una rinnovata fiducia nei mercati, sebbene rimanga forte la preferenza per strumenti a basso rischio e a lungo termine, come polizze assicurative e fondi comuni. Più in generale, emerge un quadro di maggiore diversificazione, soprattutto per proteggersi in un "contesto macroeconomico incerto ma con opportunità di guadagno”

I dati del report

  • Secondo il rapporto del centro studi dell'associazione, cha ha rielaborato dati statistici della Banca d'Italia, nel primo trimestre del 2024 i risparmi e gli investimenti degli italiani ammontano a 5.732,7 miliardi di euro, ovvero 270,9 miliardi in più dello stesso periodo del 2023. Se cala la liquidità, cioè i biglietti e i depositi (1.564,2 miliardi, -2,30% rispetto al 2023), aumentano invece gli investimenti in titoli e azioni. I titoli salgono del 52% sul 2023, a 458,9 miliardi, guadagnando ben 157 miliardi. Raddoppiano i titoli a breve termine (33,3 miliardi nel 2024 rispetto ai 15 miliardi del 2023, ovvero +121,52%), di cui 31,3 miliardi di titoli pubblici (+120,94%). E raddoppiano anche gli altri emittenti stranieri (2 miliardi nel 2024 rispetto a 0,9 miliardi del 2023). Minore la crescita dei titoli a medio-lungo termine: 425,6 miliardi contro i 286,9 miliardi del 2023 (+48,36%). I prestiti restano stabili a 9,3 miliardi

Piacciono azioni e polizze

  • Le azioni ammontano a 1.666,2 miliardi nel 2024, in aumento del 2,40% dall'anno scorso. Tra queste, le azioni di imprese e banche italiane salgono a 1.541 miliardi (+1,97%), e quelle di emittenti stranieri a 125,2 miliardi (+8,02%). I derivati e le stock option crescono a 9 miliardi (+15,49%), i fondi comuni a 740,5 miliardi (+6,95%). Guadagnano terreno anche le polizze assicurative che toccano i 1.122,9 miliardi (+3,69%)

Unimpresa: “Intervenire sulla struttura fiscale”

  • Per il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora, i dati sul risparmio e sugli investimenti degli italiani dimostrano come "la ricchezza privata rappresenti una componente fondamentale per l'economia del Paese". Il risparmio può essere il vero motore della stabilità e dello sviluppo, ma deve avere la giusta attenzione dalle politiche pubbliche, soprattutto sul fronte del fisco: "È necessario intervenire sulla struttura fiscale che grava su questi asset, differenziando tra investimenti di natura speculativa e quelli di lungo termine", spiega

La giornata del risparmio

  • Proprio pochi giorni fa è stata celebrata la 100esima giornata mondiale del risparmio, organizzata dal'Acri, l'associazione delle fondazioni bancarie e casse di risparmio. È stata l'occasione per celebrare questo "bene individuale e collettivo" tutelato dall'articolo 47 della Costituzione come ha ricordato il Capo dello Stato Sergio Mattarella. Il presidente della Repubblica ha sottolineato come il 50% della popolazione, secondo i dati della Banca d'Italia non è in grado di risparmiare

Le parole di Patuelli e Panetta

  • Per il presidente dell'Abi Antonio Patuelli, la tassazione "spinge tante volte i risparmiatori italiani ad investire all'estero". E se le banche hanno evitato una nuova tassa in Manovra (che ha previsto un posticipo delle deduzioni per 4 miliardi), quelle attuali sugli istituti di credito e sul risparmio dei clienti restano: l'imposta ordinaria del 26% che si aggiunge alla pressione fiscale sulle società quando in esse viene investito, oltre all'imposta di bollo. Sulla necessità di attrarre questi risparmi in Italia ha insistito anche il governatore della Banca d'Italia Fabio Panetta: "il flusso annuo di risparmio privato supera oggi i 400 miliardi, un quinto del reddito nazionale. Solo parte di esso, tuttavia, finanzia gli investimenti in Italia"

Il commento di Giorgetti

  • Una situazione che va invertita per il nostro Paese che comunque può contare oramai su "banche ben capitalizzate e redditizie" in grado si sostenere le imprese. Invogliare i risparmiatori italiani a investire nel nostro Paese in Europa e viceversa tuttavia, ha ricordato il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, "sarà possibile solo se sapremo realizzare un 'ecosistema' regolamentare e amministrativo che faciliti l'accesso delle imprese al mercato dei capitali, così favorendo anche l'accesso dei risparmiatori a strumenti di investimento diversificati per rischio, rendimento e orizzonte temporale".

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