Scuola, con la manovra meno Prof nelle scuole

Economia
Simone Spina

Simone Spina

Dal prossimo anno si dovrà rinuncia a 5.660 insegnanti e a 2.174 fra amministrativi, tecnici e ausiliari. Una sforbiciata messa in pratica con un blocco parziale del turn-over, cioé meno assunzioni a fronte di pensionamenti. Il ministero dell'Istruzione garantisce che in futuro i posti persi saranno ripristinati

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Anche la scuola è chiamata a fare sacrifici con la prossima manovra, perché ci saranno quasi 8mila lavoratori in meno nelle aule, nei corridoi e nelle segreterie degli istituti. Una riduzione di personale che riguarderà oltre 5mila insegnanti e più di 2mila tra amministrativi e ausiliari a partire dal prossimo anno scolastico.

Possibili ricadute sull'insegnamento

I tagli, dunque, colpiranno docenti e collaboratori e saranno effettuati riducendo del 25 per cento il turn-over, cioè il ricambio del personale. Preoccupati i sindacati, pronti a scioperare a fine mese, per le ricadute della sforbiciata, che potrebbe avere conseguenze sul potenziamento della didattica.

Prosegue il calo del numero di alunni

C’è da dire che il numero degli studenti è in costante diminuzione da diversi anni e si prevede che, per effetto del calo delle nascite, scenderà ancora in futuro, con 1,4 milioni di alunni in meno nel 2032.

La promessa: i posti persi saranno ripristinati

Il ministero dell’Istruzione ha poi fatto sapere che si tratta di una misura transitoria, lasciando intendere che in futuro i posti persi saranno ripristinati. Se ne saprà di più durante la discussione della manovra in Parlamento ma è chiaro che la stretta fa parte della più ampia cura dimagrante chiesta ai ministeri (spesa -5%) e al freno alle assunzioni (in sostituzione di chi va in pensione) che tocca tutta la pubblica amministrazione.

Nuovi fondi per la Scuola

A fare da contraltare, i soldi assegnati alla Scuola per la stabilizzazione dei professori di sostegno (25 milioni nel 2025 e 75 nel 2026), quelli per l’aumento degli stipendi con i rinnovi contrattali e per estendere ai precari il bonus da 500 euro (Carta del Docente) per l’aggiornamento professionale (60 milioni).

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