Taglio cuneo fiscale, ipotesi per superare scalone dopo 35.000 euro: le novità

Economia
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Introduzione

Secondo le anticipazioni del Sole 24 Ore, è in vista un restyling per fasce di reddito sulla misura che il Mef vuole far diventare strutturale. Allo studio l’idea di un decalage che introdurrebbe il beneficio anche per i titolari di buste paga fra 35mila e 40mila euro, con benefici decrescenti all'aumentare del reddito imponibile. La novità andrebbe a interessare circa 1,14 milioni di dipendenti. Il Documento programmatico di bilancio aiuterà a fare chiarezza anche sull’Irpef a tre aliquote. Per le coperture sarà determinante capire quanto incasserà lo Stato dal concordato preventivo biennale.

Quello che devi sapere

La novità sul cuneo

  • La manovra avrà come fulcro, anche il prossimo anno, il taglio del cuneo fiscale che il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti si è già impegnato a rendere strutturale. Il governo punta a un restyling per fasce di reddito che permetterà di superare allo stesso tempo due tipi di problema: lo scalone che si crea immediatamente sopra l'attuale soglia di 35.000 euro e il danno a lungo termine sul montante contributivo evidenziato da Bankitalia.

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Le cifre

  • Secondo alcune anticipazioni riportate da Il Sole 24 Ore, che riporta l'ipotesi allo studio del dipartimento delle Finanze, l'azione sarebbe quindi doppia. Secondo il quotidiano, il taglio rimarrebbe contributivo per i redditi più bassi, fino a 20mila euro secondo le ultime tabelle, per poi trasformarsi in fiscale, con un aumento delle detrazioni per il lavoro dipendente. Fino a 35mila euro, gli effetti sarebbero analoghi a quelli attuali, in media intorno ai 100 euro netti al mese. Poi partirebbe un decalage, piuttosto rapido per ragioni di risorse, che introdurrebbe il beneficio anche per i titolari di buste paga fra 35mila e 40mila euro, con benefici decrescenti all'aumentare del reddito imponibile. La novità, sottolinea il Sole in base alle statistiche fiscali delle Finanze, interesserebbe circa 1,14 milioni di dipendenti

Il decalage

  • Come spiega il quotidiano economico, si tratterebbe di un decalage piuttosto rapido, che però andrebbe comunque a migliorare la situazione attuale, con lo scalino che si apre a quota 35.001 euro di reddito lordo, causando un forte disincentivo a guadagnare di più per i lavoratori dipendenti di quella fascia

Landini: “Bene cuneo ma serve vera riforma fiscale”

  • La conferma nella prossima manovra della misura sul cuneo fiscale è una buona cosa ma "va anche detto con chiarezza che confermare questo impianto non vuol dire aumentare i salari perché stiamo parlando di soldi che sono già stati dati", ha commentato il segretario della Cgil Maurizio Landini. Per aumentare gli stipendi, ha detto, "Ci sono altri due temi che il governo non sta affrontando. Uno è aumentare i salari con il rinnovo dei contratti nazionali di lavoro e questo riguarda il governo come datore di lavoro. E bisogna pensare a una riforma fiscale seria perché in realtà in questi anni la tassazione sul lavoro dipendente sui pensionati è aumentata”

Il Documento programmatico di bilancio

  • Martedì prossimo si avrà un quadro più chiaro (anche a livello di coperture per la manovra) con il Documento programmatico di bilancio (Dpb) che verrà inviato alla Commissione Ue e che conterrà lo schema delle principali misure in arrivo e l’indicazione dei loro effetti finanziari

L’Irpef a tre aliquote

  • Le tabelle aiuteranno a capire anche che cosa aspettarsi sull’altra misura in via di trasformazione strutturale, ovvero l’Irpef a tre aliquote: la sua proroga è sicura (costerà circa 4,3 miliardi) ma resta valida l’idea di un abbassamento, dal 35% al 33%, della seconda aliquota che chiederebbe altri 2,5 miliardi di coperture

Il concordato preventivo

  • Dipenderà tutto dal quadro finale delle coperture. E in questo sarà determinante capire quanto potrà incassare lo Stato dal concordato preventivo biennale. Per spingere le adesioni all’intesa con il Fisco, spiega Il Sole 24 Ore, l’amministrazione finanziaria ha già fatto i calcoli preventivi dell’adesione alla sanatoria sul 2018-22 riservata a chi aderirà tra i 2,7 milioni di autonomi soggetti agli Isa. Il collegamento diretto fra il gettito del concordato e la manovra esclude qualsiasi ipotesi di una proroga del termine di adesione, fissato al 31 ottobre.

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