Iscro, ecco come chiedere entro il 31 ottobre il contributo Inps per i lavoratori autonomi
EconomiaIntroduzione
Dopo la fase sperimentale, il contributo Inps per i lavoratori autonomi entra a regime e prevede requisiti meno stringenti: dalla soglia massima di reddito percepito, agli anni di apertura della Partita Iva. Come rileva l’associazione dei freelance (Acta), nel 2023 la misura ha suscitato "scarso" interesse e raggiunto una fetta minima di potenziali beneficiari iscritti alla Gestione Separata: appena 465 persone, pari allo 0,1% della platea totale.
L’indennità, con una copertura di 6 mesi, si conferma meno popolare di altri contributi destinati a forme contrattuali differenti, come la NASpI per i dipendenti e la Dis-Coll per i co.co.co. Ecco come fare domanda in via telematica sul portale Inps.
Quello che devi sapere
Iscro, domande entro il 31 ottobre
- Si avvicina la scadenza per richiedere l’Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (Iscro). Entro il 31 ottobre, i lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata dell’Inps che soddisfano i requisiti possono inviare la domanda in via telematica per ricevere il contributo. Tuttavia come rilevano i dati di un rapporto dell’Istituto di previdenza, fino ad oggi la misura ha suscitato "scarso" interesse. Ecco perché
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I dati
- Introdotto in via sperimentale per tre anni, l’Iscro ha raggiunto una fetta minima di potenziali beneficiari. Secondo un'analisi dell’Associazione dei Freelance (Acta), basata sull'ultimo Rapporto Inps, nel 2023 l’indennità è stata chiesta da appena 465 autonomi, pari allo 0,1% della platea totale
Il confronto con altri contributi
- Al momento dell'entrata a regime l’Iscro trova un’accoglienza "fredda" rispetto ad altri contributi fiscali destinati a forme contrattuali differenti. Lo scorso anno l’indennità Dis-coll per i lavoratori con contratto co.co.co è stata chiesta dal 3% di potenziali beneficiari. Mentre la NASpI ha interessato il 16% dei dipendenti
I costi per l’Inps
- Di conseguenza, i costi della misura per il sistema previdenziale si rivelano al momenti modesti. Acta calcola un onere di 3 milioni di euro a fronte dei circa 25 milioni di incassi per la Gestione Separata Inps
Costo del lavoro autonomo
- Come mostra il rapporto dell'Istituto, la crescita dell’aliquota contributiva dallo 0,26 allo 0,51% sul reddito certifica l’aumento dei costi per il lavoro autonomo. Secondo Acta l'aliquota "stabilita sulla base delle prestazioni attese appare sovradimensionata alla luce delle risultanze dell’utilizzo della stessa"
Le difficoltà d’accesso
- Secondo l’associazione che riunisce i lavoratori freelance, ad ostacolare la diffusione della misura è soprattutto la difficolta d'accesso sul fronte dei requisiti, come la quota mancante di reddito da lavoro autonomo calcolata sulla media degli anni passati. Inoltre quest’anno la finestra temporale per richiedere il contributo si è ridotta con l'apertura dei termini il 1° agosto, in ritardo di tre mesi rispetto agli anni precedenti
Le novità rispetto alla sperimentazione
- Nei giorni scorsi l’Inps ha ricordato le caratteristiche principali della misura, in parte "smussata" rispetto alla fase sperimentale. Per accedere quest’anno all’Iscro la soglia massima di reddito autonomo dichiarato passa da 8.145 a 12mila euro
Riduzione di anzianità
- Tra gli allentamenti sale la percentuale di riferimento di riduzione del reddito autonomo: il calcolo si basa ora sui 2 anni precedenti alla domanda, anziché i 3 previsti nella fase sperimentale. Cambia inoltre il requisito di anzianità parametrato sugli anni dall’apertura della partita Iva, ridotti da quattro a tre. Secondo l'Acta le attenuazioni sui requisiti rischiano di rivelarsi comunque insufficienti "a superare l’attuale irrilevanza"
I requisiti attuali
- Per accedere all’Iscro è necessaria l’iscrizione alla Gestione Separata dell’Inps e l’assenza di trattamenti pensionistici diretti. Inoltre il lavoratore deve aver prodotto un reddito di lavoro autonomo inferiore al 70% rispetto alla media degli anni precedenti. Come detto, la soglia di reddito percepito nel 2023 deve risultare inferiore ai 12mila euro, inoltre il lavoratore deve essere in regola con la contribuzione previdenziale obbligatoria e non può essere assicurato presse altre forme previdenziali. Infine, Inps ricorda che il beneficiario non può risultare percettore dell'Assegno di inclusione
Come presentare la domanda
- Entro il 31 ottobre la domanda deve essere presentata in via telematica sul sito dell’Inps. In caso di accoglimento della richiesta, l'indennità verrà corrisposta per un arco temporale di 6 mesi. Al termine del periodo di copertura non sarà possibile richiedere il contributo per il biennio successivo. Ipotizzando una domanda inoltrata nel 2024, la prossima finestra sarà nel 2027 per i redditi percepiti nel 2026
A quanto ammonta il contributo
- Come precisato dall’Inps in una circolare, l’indennità corrisponde al 25% su base semestrale della media dei redditi da lavoro dichiarati nei 2 anni precedenti l’inoltro della domanda. Per l’importo del contributo la norma prevede una forbice mensile compresa da 250 e 800 euro e include la correzione automatica in caso di valori eccedenti. Inoltre è prevista la rivalutazione di queste soglie in base ai dati Istat sull’inflazione che, nonostante le variazioni, dovrebbe mantenersi sui livelli del 2021
Per approfondire:
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