Truffe online, a rischio recupero del denaro dei bonifici istantanei: cosa sapere

Economia
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Introduzione

L'allarme del vicequestore Lisa Di Berardino, responsabile della sezione di Polizia giudiziaria della Procura presso il tribunale di Milano e super-esperta di truffe cibernetiche: "Se tutte le banche trasformeranno i bonifici ordinari in istantanei, sarà veramente dura tutelare i cittadini dalle frodi online: sarà, infatti, molto più difficile bloccare pagamenti sospetti in favore di potenziali truffatori". Ma come ci si può proteggere? 

Quello che devi sapere

I rischi sui bonifici istantanei

  • L’allarme arriva dal vicequestore Lisa Di Berardino, responsabile della sezione di Polizia giudiziaria della Procura presso il tribunale di Milano e super-esperta di truffe cibernetiche: “Se tutte le banche trasformeranno i bonifici ordinari in istantanei, sarà veramente dura tutelare i cittadini dalle frodi online: sarà, infatti, molto più difficile bloccare pagamenti sospetti in favore di potenziali truffatori”. Ma quali sono i rischi? E come ci si può tutelare?

Per approfondire:

Phishing, nuova truffa con logo Agenzia delle Entrate via sms ed email

Come tutelarsi

  • Per Di Berardino, prima di tutto, “è necessario un cooling period, un periodo di sospensione dell’invio dei soldi che consenta ai rispettivi reparti antifrode di fare le opportune verifiche ed eventualmente bloccare il pagamento. Sempre che sia possibile”. “Altra regola da cambiare nel mondo bancario è l’attuale necessità di richiedere il consenso a chi riceve il bonifico - e quindi al truffatore nel nostro caso -  affinché i soldi transati illegittimamente siano restituiti alla vittima, nonostante ci siano evidenze sufficienti a ritenere la transazione fraudolenta, non ultima la denuncia della stessa vittima”, ha ricordato il vicequestore, durante una conferenza stampa organizzata questa settimana da Ing Italia, dove è stata presentata una nuova funzione dell'app per tutelare i clienti da telefonate di truffatori che si spacciano per dipendenti della banca

Attenzione allo spoofing

  • Quando si parla di questo tipo di truffe, bisogna fare molta attenzione allo spoofing: è una tecnica informatica che punta a ingannare gli utenti/clienti fingendo, in questo caso, di essere un dipendente di banca. “Con poche decine di euro - evidenzia Damiano Zanisi, chief information officer di Ing Italia - si possono comprare dei software che sostituiscono l’identificativo del chiamante”. In sostanza, i software riescono a “copiare” il numero della propria banca e a ingannare il cliente. Secondo i dati forniti da Certifin, il 15% delle truffe in ambito digital banking è avvenuto proprio con lo spoofing. Le truffe di questo tipo avvengono principalmente con contatto telefonico, sms o email, e sono cresciute del 13% rispetto al 2022

I rischi legati al phishing

  • C’è poi da non sottovalutare il diffuso fenomeno del phishing, con il tentativo di ottenere codici di accesso o dati finanziari. Le pratiche per difendersi passano, in questo caso, anche da un frequente cambio di password, diversificandole per le varie attività, senza mai usare le stesse sequenze

I money mule

  • Infine, “mai installare app da fonti non conosciute, stare alla larga dai guadagni facili e immediati come anche dalle facili illusioni romantiche”, precisa il vicequestore Lisa Di Berardino. “Guai a dare il consenso a trasferire del denaro da un conto all’altro in cambio di soldi: quasi sicuramente si tratta di un "conto mulo" o "money mule" che trasforma ignari correntisti in complici di operazioni illecite"

I dati sulle truffe online

  • A livello generale, quello delle truffe online è un ambito che, purtroppo, è in grande espansione. Dai dati della Polizia Postale emerge che nel 2023 le frodi denunciate sono circa 17mila per un controvalore record di 140milioni di euro, di cui 111 milioni sono relative al trading online. Inoltre, dall’analisi delle tecniche utilizzate dai truffatori emerge che l’uso dell’Intelligenza artificiale contribuisce a rendere sempre più sofisticate le modalità di raggiro

L'indagine di Bankitalia

  • Secondo l'ultima indagine svolta della Banca d'Italia, il 4,7% degli italiani ha dichiarato di aver scoperto l'utilizzo non autorizzato delle proprie carte di pagamento o dei propri dati da parte dei truffatori negli ultimi due anni
  • "Aver usato tutte le accortezze per evitare la truffa ci mette nella condizione di poter chiedere alla nostra banca il rimborso delle somme perse, con la ragionevole certezza di poterlo ottenere in tempi molto brevi. Se così non fosse possiamo presentare un reclamo all'intermediario stesso e se la risposta non ci soddisfa oppure non otteniamo risposta possiamo ricorrere all'Arbitro Bancario e Finanziario. Secondo gli ultimi dati disponibili sui ricorsi all'Arbitro per utilizzo fraudolento di servizi e strumenti di pagamento, gli intermediari, nel 2022, hanno restituito ai ricorrenti ben 9 milioni di euro", si legge sul sito di Banca d'Italia

Per approfondire:

Il vademecum dell’Inps contro le truffe: tutti i consigli per evitare raggiri