Bonus ristrutturazione 2025, taglio a detrazione Irpef e tetto di spesa: cosa cambia

Economia
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Introduzione

Salvo interventi in Legge di bilancio, dal 1° gennaio del prossimo anno scenderà dal 50 al 36% il contributo fiscale riconosciuto a chi esegue lavori di manutenzione o restauro. La riduzione interesserà anche la soglia massima di spese agevolabili per singola unità abitativa: 48mila euro, la metà rispetto a quanto previsto attualmente.

 

Una seconda sforbiciata è attesa a partire dal 2028 quando il bonus ristrutturazioni calerà al 30%. Sulla revisione pesano gli effetti sul bilancio dello Stato dei bonus casa, che potrebbero essere rivisti con l’applicazione della direttiva Ue sulle Case Green.

Quello che devi sapere

Bonus ristrutturazioni 2025

  • Dal prossimo anno è destinata a mutare la mappa delle agevolazioni fiscali per chi esegue lavori edilizi. Tra questi rientra anche il bonus ristrutturazioni che dal 1° gennaio 2025 subirà quasi un dimezzamento, salvo interventi da inserire nella prossima Legge di bilancio. Ecco cosa sapere

Per approfondire:

La rubrica di Carlo Cottarelli: "Pil, cosa dice davvero la revisione dei conti pubblici dell'Istat"

Bonus ristrutturazioni 2025

A cosa serve la detrazione

  • A seguito del rafforzamento deciso a fine 2021, il bonus ristrutturazione consiste in una detrazione Irpef al 50% per lavori di manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia su singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e pertinenze. Per quanto concerne le parti comuni di edifici residenziali è ammessa anche la manutenzione ordinaria

Gli interventi ammessi

  • Tra i lavori di riqualificazione ammessi rientrano: installazione di ascensori e scale di sicurezza; realizzazione e miglioramento di servizi igienici; sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane con serrande; rifacimento o costruzione di scale e rampe; interventi finalizzati al risparmio energetico; interventi di bonifica dall’amianto; opere per evitare infortuni domestici e eliminazione delle barriere architettoniche; interventi finalizzati alla cablatura degli edifici; installazione di apparecchi di rilevazione di gas

La fine della proroga

  • Le legge di bilancio 2022 aveva prorogato l’agevolazione "potenziata" fino al 31 dicembre di quest’anno. Di conseguenza, dal 1° gennaio tornerà l’aliquota originaria che passa dal 50 al 36% per tutti i lavori

Il tetto di spesa

  • Insieme alla nuova aliquota, cambia inoltre il tetto massimo di spesa coperto dall’agevolazione. Dagli attuali 96mila euro, la soglia verrà dimezzata a 48mila euro per singola unità immobiliare

Come ottenere il bonus

  • Dopo l’eliminazione delle opzioni relative alla cessione del credito e allo sconto in fattura, al momento l’unico modo per accedere al bonus ristrutturazioni resta la detrazione Irpef. L’agevolazione viene spalmata in 10 quote annuali di pari importo. Il rimborso avviene tramite la compilazione della dichiarazione dei redditi: il 730 precompilato o il modello Redditi Persone Fisiche

A chi spetta

  • Come negli anni precedenti, il bonus è rivolto a tutti i contribuenti soggetti al pagamento delle imposte sui redditi. Possono richiedere il contributo: proprietari o titolari di nuda proprietà, titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie), locatari e comodatari, soci di cooperative. Per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce sono inclusi inoltre gli imprenditori individuali e coloro che producono redditi in forma associata

I documenti

  • A fini fiscali bisogna conservare una serie di documenti: domanda di accatastamento, ricevute di pagamento dell’imposta comunale Ici/Imu, delibera dell’assemblea per l’esecuzione dei lavori (per le parti comuni degli edifici residenziali) e tabella della ripartizione delle spese, dichiarazione di consenso all’esecuzione dei lavori. E ancora concessioni, autorizzazioni o dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà con la data di inizio dei lavori e la compatibilità con le spese ammesse

L’orientamento del governo

  • Al netto di interventi che potrebbero vedere la luce durante l’iter parlamentare della Manovra, maggioranza e governo sembrano orientati a restringere il campo dei bonus legati all’edilizia. Una stretta ribadita anche dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni in occasione del suo recente intervento all’Assemblea di Confindustria. A spingere verso la riduzione c'è soprattutto il tentativo di contenere l’impatto dei bonus sulle casse dello Stato

Il futuro della detrazione

  • Salvo modifiche entro fine anno, l’agevolazione Irpef al 36% coprirà il triennio 2025-27. Poi, come previsto dal Dl Superbonus (n. 39/2024), dal 1° gennaio 2028 il bonus scenderà ulteriormente al 30%: l’aliquota ridotta resterà in vigore fino al 31 dicembre 2033. Non sono escluse future modifiche anche in vista dell’applicazione della direttiva europea sulle Case Green e del Pniec, Piano Nazionale Integrato per Energia e Clima

 

Per approfondire:

Bonus edilizi, stop alle agevolazioni per seconde e terze case: le ultime novità