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Istat rivede al ribasso Pil del 2023: +0,7%. Migliorano deficit e stime su debito italiano

Economia
©Ansa

L’istituto di statistica ha pubblicato la revisione generale dei Conti economici nazionali. Migliorano le stime sul debito nel 2023: il rapporto con il Pil è al 134,6%, mentre nel Def e nel comunicato di aprile era al 137,3%. Migliora rispetto alla stima di aprile anche il deficit in rapporto al Pil nel 2023: allora indicava -7,4%, ora è pari al 7,2%. Il tasso di variazione del Pil in volume è pari a 0,7%, 0,2 punti in meno rispetto alla stima di marzo. Giorgetti: "Revisione di lieve entità, non cambia quadro Psb"

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L’Istat ha pubblicato la revisione generale dei Conti economici nazionali. Da quanto emerge, l’istituto di statistica rivede al ribasso il Pil del 2023 a +0,7%. Migliora, rispetto alla stima pubblicata ad aprile, il deficit italiano in rapporto al Pil. E migliorano anche le stime sul debito italiano nel 2023. "La revisione dei dati comunicati oggi da Istat è di lieve entità e non cambiano i principi e il quadro del Piano strutturale di bilancio già esaminato dal Cdm lo scorso 17 settembre", ha detto il ministro dell'Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti. "Il Psb sarà rifinito alla luce dei numeri comunicati oggi da Istat", ha aggiunto.

Istat rivede al ribasso Pil del 2023

Nel 2023, ha reso noto l’Istat, il tasso di variazione del Pil italiano in volume è pari a 0,7%, 0,2 punti percentuali in meno rispetto alla stima del marzo scorso. Sulla base dei nuovi dati, nel 2022 il Pil in volume è aumentato del 4,7%, al rialzo di 0,7 punti percentuali, nel 2021 è cresciuto dell'8,9%, con una revisione di +0,6 punti percentuali. Nel 2023 il Pil ai prezzi di mercato risulta pari a 2.128.001 milioni di euro correnti, con una revisione al rialzo di 42.625 milioni rispetto alla stima di marzo scorso, ha spiegato l'Istat. Ha anche sottolineato come il livello sia tornato per la prima volta sopra i massimi pre-crisi finanziaria del 2008. Per il 2022 il livello del Pil risulta rivisto verso l'alto di 34.209 milioni di euro. Per il 2021 la revisione al rialzo è stata di 20.572 milioni di euro. Per il 2023 la variazione in volume è invece stata rivista al ribasso, nonostante l'aumento in valore a prezzi correnti. Le variabili sono infatti diverse e, come spiegato nel corso di una conferenza stampa dai tecnici dell'Istituto, i cambiamenti in livello possono "modificare, non modificare o modificare anche in direzione opposta" il tasso di crescita che è una comparazione tra anni. Ragionamento che vale anche per i dati su deficit e debito, che si misurano come rapporto e che implicano un cambiamento sia del numeratore che del denominatore. Tornando ai dati sul Pil, nel 2023 gli investimenti fissi lordi sono aumentati in volume dell'8,5%, i consumi finali nazionali dell'1,2%, le esportazioni di beni e servizi dello 0,8%, mentre le importazioni sono scese dello 0,4%. Il valore aggiunto in volume nel 2023 è diminuito dell'1,6% nell'industria in senso stretto e del 3,5% nel settore dell'agricoltura, silvicoltura e pesca, mentre è aumentato del 6,7% nelle costruzioni e dell'1,1% nei servizi.

Istat migliora il deficit 2023

L’Istat ha anche reso noto che il deficit italiano in rapporto al Pil nel 2023 è migliorato rispetto alla stima pubblicata ad aprile: allora indicava -7,4%, mentre ora è pari al 7,2%. L’istituto ha rivisto anche le stime sul 2022 a 8,1%, dall'8,6% stimato in primavera. In termini assoluti, il miglioramento del deficit di due decimali si traduce in 3 miliardi di euro in meno. A migliorare rispetto alle stima di aprile è anche il saldo primario, ovvero l'indebitamento al netto della spesa per interessi: nel 2023 è stato pari a -3,5% contro il -3,6% del comunicato Istat di aprile. Si tratta di un miglioramento di circa un miliardo di euro.

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Migliorano le stime sul debito

Migliorano anche le stime sul debito italiano nel 2023. Secondo le ultime revisioni dei conti economici nazionali, il rapporto con il Pil si è attestato al 134,6%. Nel Def e nell'ultimo comunicato dell'Istituto di statistica di aprile era indicato un rapporto al 137,3%.

Scende la pressione fiscale

La pressione fiscale in Italia, spiega sempre l’Istat, è scesa nel 2023 al 41,5% del Pil contro il 41,7% del 2022. Il calo, ha sottolineato l’istituto, fa seguito a un aumento delle entrate fiscali e contributive (6,0%) inferiore rispetto a quello del Pil a prezzi correnti (+6,6%).

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