Ue, Draghi presenta il suo report sulla competitività: ecco i punti chiave

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Introduzione

Oggi l'ex presidente del Consiglio e della Bce Mario Draghi ha presentato a Bruxelles il suo report di 400 pagine sulla competitività: l'obiettivo è dare all'Unione europea un nuovo slancio, permettendole di superare i freni strutturali che le hanno fatto perdere sempre più terreno nei confronti di Stati Uniti e Cina.

 

Il documento include strategie sulla produttività, sulla riduzione delle dipendenze, sul clima, sull'inclusione sociale e fornisce ricette per i singoli settori sulla base dei dieci principali dossier economici che riguardano l'Ue. Le raccomandazioni saranno parte delle lettere di missione che Ursula von der Leyen invierà ai nuovi commissari designati, rappresentando di fatto la bussola della prossima agenda Ue, andandosi ad affiancare al report sul mercato unico di Enrico Letta.

Quello che devi sapere

Il report di Draghi

  • Riforme e investimenti a 360 gradi per riportare l'Europa sulla retta via. L'ex presidente del Consiglio e della Banca centrale europea Mario Draghi ha svelato oggi, a Bruxelles, il suo report di 400 pagine sulla competitività per dare all'Ue un nuovo slancio, permettendole di superare i freni strutturali che le hanno fatto perdere sempre più terreno nei confronti di Stati Uniti e Cina

Per approfondire:
La conferenza stampa di Draghi

Il report di Draghi

I punti chiave /1

  • Nel documento, commissionato da Palazzo Berlaymont, l'ex numero uno della Bce pone l'accento sulla necessità di riforme senza precedenti "rapide e urgenti" che tocchino tutte le istituzioni. Il report tocca vari temi: produttività, riduzione delle dipendenze, clima, inclusione sociale e ricette per i singoli settori sulla base dei dieci principali dossier economici che riguardano l'Ue

I punti chiave /2

  • In particolare, le sfide da affrontare secondo Draghi vanno dalla mancanza di innovazione ai prezzi energetici elevati, dai gap tecnologici all'urgente bisogno di accelerare la digitalizzazione. Tra gli interventi che l'ex premier ha presentato stamattina alla squadra di Ursula von der Leyen - e poco dopo anche alla stampa - rientrano misure sull'high tech e l'innovazione, nonché una maggiore coesione e modifiche alle regole sugli aiuti di Stato che assicurino parità di condizioni con le altre potenze mondiali. Le raccomandazioni saranno anche parte delle lettere di missione che von der Leyen invierà ai nuovi commissari designati, rappresentando di fatto la bussola della prossima agenda Ue, andandosi ad affiancare al report sul mercato unico di Enrico Letta

Produttività e decisioni in Ue

  • Secondo Draghi, l'Unione europea è davanti a sfide importanti. "I valori fondamentali dell'Europa sono prosperità, equità, libertà, pace e democrazia in un ambiente sostenibile. L'Ue esiste per garantire che gli europei possano sempre beneficiare di questi diritti fondamentali. Se l'Europa non sarà più in grado di garantirli avrà perso la sua ragione d'essere. L'unico modo per affrontare questa sfida è crescere e diventare più produttivi, preservando i nostri valori di equità e inclusione sociale. L'unico modo per diventare più produttiva è che l'Europa cambi radicalmente", scrive nell'introduzione del suo rapporto
  • Uno dei cambiamenti sostenuti dall'ex presidente del Consiglio italiano è il modo in cui Bruxelles prende le sue decisioni. "Finora, molti sforzi per approfondire l'integrazione europea tra gli Stati membri sono stati ostacolati dal voto all'unanimità. Dovrebbero quindi essere sfruttate tutte le possibilità offerte dai Trattati Ue per estendere il voto a maggioranza qualificata". Secondo l'ex premier, "il voto a maggioranza qualificata dovrebbe essere esteso a più aree", con il ricorso, in caso di stallo, "anche alla cooperazione rafforzata"

Debito e investimenti

  • Tra i punti toccati da Draghi nel suo rapporto c'è la questione debito: "Se le condizioni politiche e istituzionali sono presenti, l'Ue dovrebbe continuare - basandosi sul modello del NextGenerationEu - a emettere strumenti di debito comune, che verrebbero utilizzati per finanziare progetti di investimento congiunti volti ad aumentare la competitività e la sicurezza europea", scrive l'ex presidente del Consiglio italiano
  • La questione del debito è legata agli investimenti. "Il fabbisogno finanziario necessario all'Ue per raggiungere i suoi obiettivi è enorme: sono necessari almeno 750-800 miliardi di euro di investimenti aggiuntivi annui, secondo le ultime stime della Commissione, pari al 4,4-4,7% del Pil dell'Ue nel 2023", si legge nel rapporto. Una cifra superiore a quella investita nel Piano Marshall successivo al secondo conflitto mondiale. "Per fare un paragone, gli investimenti del Piano Marshall nel periodo 1948-51 equivalevano all'1-2% del Pil dell'Ue", scrive Draghi
  • Uno dei propositi presenti è "aumentare i finanziamenti europei per la Ricerca e Sviluppo (R&S) nel campo della difesa e di concentrarli su iniziative comuni". Questo approccio potrebbe essere sviluppato attraverso "nuovi programmi a duplice uso e una proposta di progetti europei di difesa di interesse comune" per organizzare la necessaria cooperazione industriale

I precedenti "avvisi" di Draghi /1

  • Già nel febbraio scorso Draghi aveva suggerito all'Europa di trovare una "enorme quantità" di denaro - circa 500 miliardi di euro all'anno - per finanziare la svolta gemella verde e digitale. Tuttavia, di nuovo debito comune nel solco del Recovery Fund sarà però difficile parlare: alcuni Paesi ed eurodeputati hanno già posto le loro linee rosse

I precedenti "avvisi" di Draghi /2

  • Anche ad aprile Draghi aveva sottolineato che per salvare l'Europa e ridarle lo slancio perduto al cospetto di Stati Uniti, Cina e delle altre potenze mondiali sarebbe servito "un cambiamento radicale". Il succo delle sue idee ha ora preso forma: il dossier, come detto, è sul tavolo di Ursula von der Leyen e dei suoi commissari uscenti

Le prime reazioni

  • La presidenza di turno ungherese dell'Ue ha già sottolineato che inserirà nell'agenda l'attuazione del rapporto. Draghi ha espresso soddisfazione sul fatto che molte delle idee si possano già trovare nelle linee guida politiche presentate da Ursula von der Leyen a luglio per il suo secondo mandato. Spetterà ora ai leader Ue, ai parlamentari europei, alle istituzioni europee e agli Stati membri decidere come portare avanti il suo lavoro e trasformare le sue raccomandazioni in risultati concreti per i cittadini europei

Von der Leyen: "Prima definire priorità comuni, poi fondi"

  • In conferenza stampa accanto a Mario Draghi, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha dichiarato: "Prima c'è la definizione di priorità e progetti comuni, poi ci sono due strade possibili: i finanziamenti nazionali o nuove risorse proprie. Sarà la volontà dei Paesi membri di decidere come si vuole agire"

Il ringraziamento della presidente Metsola

  • "Grazie Mario Draghi per un'importante conversazione sulla competitività dell'Europa e sulla strada da seguire. La nostra Unione deve essere attrezzata per affrontare le realtà economiche e geopolitiche attuali e future. Insieme siamo più forti", ha detto la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, dopo l'incontro con i capigruppo

Il commento della premier Meloni

  • "Ho trovato molto interessanti degli elementi che Enrico Letta ha portato nel suo piano. Ascolteremo adesso Mario Draghi anche con le sue valutazioni. Penso che dobbiamo essere contenti, al di là del fatto che sono stata all'opposizione di entrambi, che ci siano due italiani che vengono chiamati dall'Ue a fare le proprie valutazioni sulla competitività, sul mercato unico e sulle grandi sfide dell'Europa, è una bella cosa", ha detto la premier Giorgia Meloni al Forum di Cernobbio (Como)

Gentiloni: "Servono misure urgenti"

  • "Il consiglio che posso dare al prossimo Commissario economico è di essere molto ambizioso", ha detto Paolo Gentiloni, il cui mandato termina fra un paio di settimane. Alla finestra c'è Raffaele Fitto, ministro agli Affari europei e candidato commissario italiano. "Sarebbe un errore immaginare il prossimo mandato della Commissione come un mandato, come si dice nel gergo bruxellese, di 'implementazione', nel quale attuare cose fatte, decisioni prese, perchè come ci ricordano rapporti di Enrico Letta e Mario Draghi dobbiamo avere un senso di urgenza per l'Europa. Perché pur avendo fatto delle cose molto importanti, pur essendosi rafforzata l'unione Ue, il contesto richiede di accelerare ed essere molto ambiziosi", ha concluso Gentiloni

Per approfondire:
Chi è Raffaele Fitto, la sua storia politica