Manovra, Irpef e cuneo fiscale: crescita entrate tributarie blinda misure per ceto medio
EconomiaIntroduzione
Dal ministero dell'Economia e delle Finanze trapela ben poco, ma la sensazione è che i dati sul gettito tributario incassato a luglio abbiano in parte rilassato gli animi nella caccia ai fondi per la Legge di Bilancio. Nei primi sette mesi dell'anno si è toccata quota 328,4 miliardi, 19,2 miliardi in più rispetto al 2023 (+6,2%), di cui la maggior parte dalle imposte dirette (14 miliardi in più, +7,8%).
La strada è ancora lunga e i conti sono complicati - è il solito "bilanciomercato", taglia corto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti - ma sembra abbastanza per coprire due misure cardine: la proroga del taglio contributivo e del sistema Irpef a tre scaglioni (con l'obiettivo di rivedere il secondo scaglione).
Quello che devi sapere
Entrate tributarie in crescita: una spinta alle risorse per la Manovra
- Ottimismo, smorzato da una doverosa cautela. È la sensazione che corre tra i palazzi romani in questi giorni guardando alla cornice finanziaria che apre le porte alla prossima Legge di Bilancio. Ad alimentare i pensieri positivi è il fatto che le entrate nelle casse dello Stato sono in aumento, pur tenendo conto dell’enorme debito che le appesantisce. Se non si riuscirà quindi a fare una rivoluzione con la Manovra 2025, sembra quantomeno che non mancheranno due provvedimenti cardine nella visione del governo Meloni: il taglio del cuneo fiscale e una nuova revisione del sistema di aliquote Irpef per alleggerire il peso contributivo sulle spalle del ceto medio
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Si guarda al Piano struttuale di bilancio
- Che ci si stia muovendo con i piedi di piombo non sorprende e la conferma è arrivata ancora una volta da fonti del ministero dell’Economia e delle Finanze: "Nessun tesoretto. La cifra è vicina a quella prevista (25 miliardi di euro, ndr). Quindi siamo prudenti". Il quadro sarà chiaro quando verrà blindato il Piano strutturale di bilancio (Psb) che prenderà il posto di quella che abbiamo sempre conosciuto come Nadef, la Nota di aggiornamento al Def. È atteso in Consiglio dei ministri per metà settembre
Gettito tributario a 328,4 miliardi di euro
- Prima di qualsiasi anticipazione vera e propria si stava aspettando che arrivassero i dati sulle entrate tributarie erariali di luglio. Non hanno deluso: nei primi sette mesi dell’anno salgono a quota 328,4 miliardi di euro, 19,2 miliardi in più rispetto al 2023 (+6,2%). Il contributo maggiore è dato dalle imposte dirette (14 miliardi in più, +7,8%), ma anche quelle indirette salgono di 5,17 miliardi (+4%). Un ulteriore contributo arriva anche dalla lotta all'evasione, che da gennaio a luglio ha fruttato 2 miliardi di euro in più (+32%)
A luglio entrate +14,7% sul 2023
- Già a giugno i numeri facevano ben sperare, ma si voleva vedere anche l'effetto delle autoliquidazioni degli autonomi, l'incremento Irpef legato all'aumento degli occupati e quello dell'Ires spinto dagli utili di banche e società petrolifere. I flussi di luglio hanno segnalato entrate totali per 70,6 miliardi (+14,7% rispetto al 2023): a correre soprattutto le imposte dirette (+21,4%), con l'Irpef a +7,2%, e il boom degli incassi Ires (+103,4%). Pressoché stabili ma comunque in positivo le imposte indirette (+0,2%)
I prossimi step verso la Legge di Bilancio
- È adesso quindi che entra davvero nel vivo il lavoro del Mef per mettere a punto il Psb, da inviare poi a Bruxelles entro il prossimo 20 settembre. Potrebbe scalare di un po’, visto che l'Ue ha già acceso un faro su chi, come l'Italia, sarà chiamato ad uno sforzo in più sulle riforme per poter estendere la traiettoria su 7 anni. Gira voce che si attenderà almeno il 23 settembre, per vedere i conti annuali dell'Istat e la revisione del Pil degli ultimi 5 anni
Bloomberg: "Si punta a deficit sotto 3% in un paio d'anni"
- Inizia tuttavia già a trapelare qualche numero: secondo Bloomberg l'esecutivo punterebbe a portare il deficit sotto il 3% in un paio d'anni (al 2,9% nel 2026). Va detto però che sono numeri per cui non si trova conferma al Mef
Confermati taglio del cuneo fiscale e Irpef a tre aliquote
- In ogni caso, nel complicato mosaico della Manovra troveranno conferma, come detto, il taglio del cuneo fiscale e l'Irpef a tre aliquote. L’obiettivo nel secondo caso è di abbassare lo scaglione intermedio. Dal 35% si passerebbe al 33%, ampliando allo stesso tempo la fascia di reddito interessata dal secondo scaglione: non più 50mila ma 60mila euro
Bonus mamme e Assegno unico
- Sicuri anche il bonus per le mamme lavoratrici (che dovrebbe essere esteso alle autonome) e l'Assegno unico (in qualche modo rivisto). Insomma: il ceto medio sarà oggetto di "attenzione specifica", come assicura il sottosegretario leghista Freni, che conferma intanto i lavori in corso per alzare la flat tax (Salvini vuole portarla fino a 100mila euro)
Le richieste per la Sanità
- Tutto prematuro: è il solito "bilanciomercato", taglia corto Giorgetti. Ma su di lui è ormai iniziato il classico pressing del rientro dalla pausa estiva. Il ministro della Salute Orazio Schillaci chiede "più fondi per assumere il personale e vogliamo che chi lavora nel Servizio sanitario venga pagato meglio". L'obiettivo, secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, è mettere in Manovra un piano straordinario di assunzioni che arrivi fino a 30mila unità di personale, tra medici e infermieri, in tre anni. Per loro si lavorerebbe anche alla detassazione con una flat tax al 15% dell'indennità di specificità. Ma a chiedere più risorse sono anche i medici di famiglia, che senza risposte si dicono già pronti allo sciopero
L'appello dell'editoria
- Un altro appello arriva dal mondo dell'editoria: "L'aggravarsi della crisi" del settore "rende indispensabili interventi urgenti", dice la Fieg, la Federazione italiana editori giornali, che chiede "misure nella Manovra e una nuova legge"
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