Piano casa in Manovra, ipotesi affitti agevolati per giovani neoassunti: cosa sappiamo
EconomiaIntroduzione
La proposta allo studio mira ad aumentare l'attrattività delle imprese a caccia di nuovi talenti. Una prima parte del piano guarda a contributi fiscali per agevolare il trasferimento di potenziali lavoratori verso aziende in cerca di professionalità. In cantiere anche un piano di sviluppo immobiliare a partire dalla rigenerazione urbana.
Il presidente di Confindustria Orsini chiede al governo che un primo contributo fiscale sia inserito nella prossima Legge di bilancio. Il ministro delle Imprese Urso conferma: "In autunno presenteremo un piano per favorire la mobilità dei lavoratori"
Quello che devi sapere
Piano casa in manovra?
- La manovra 2025, come ricordato nei giorni scorsi dalla premier Giorgia Meloni, è ancora “tutta da scrivere” ma tra le proposte che potrebbero vedere la luce nella prossima Legge di bilancio spunta un piano casa dedicato ai giovani lavoratori neoassunti. Ecco di cosa si tratta
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Obiettivo
- Scopo della proposta, caldeggiata dal presidente di Confindustria Emanuele Orsini, è di destinari alloggi con affitti calmierati a chi trova un impiego ma si trova nella condizione di non poter offrire garanzie. In secondo luogo, il piano punta a rendere le imprese “più attrattive”, capaci di chiamare a sé talenti professionali da province di tutta Italia così come dall’estero. Non è tuttavia chiaro, al momento, se la misura riguarderebbe solo imprese attive nell’industria o anche in altri settori economici come agricoltura e servizi
Dialogo governo-Confindustria
- Come affermato nei giorni scorsi da Orsini, ospite a una kermesse in Salento, Confindustria ha avviato un dialogo sul progetto casa con i ministeri dell’Economia, delle Imprese ma anche con attori finanziari come banche, assicurazioni, fondi immobiliari e Cassa Depositi e Prestiti (Cdp). “Servono alloggi in un costo sostenibile non solo per chi arriva dall’estero ma anche per chi si trasferisce da una città all’altra”, sottolinea il numero uno di Viale dell’Astronomia, aggiungendo che l’interlocuzione è aperta, oltre che con l’esecutivo, anche con la segretaria del Pd
Rigenerazione urbana
- Orsini ammette che per “mettere a terra un piano edilizio per nuovi alloggi servirebbero 2-3 anni”. Per questo motivo, secondo il capo di Confindustria, il progetto casa dovrebbe partire da piani di rigenerazione urbana come si sta pensando di fare “in alcune aree della città di Parma”
Affitti agevolati
- Il cuore della proposta su cui ragiona il leader degli industriali ruota intorno alla possibilità di prevedere, in via temporanea, per i lavoratori di primo impiego, affitti calmierati con una soglia del canone "non superiore ai 500 euro al mese, pari a circa il 25% del salario”
La posizione del governo
- In occasione del Meeting di Rimini, il ministro delle Imprese Adolfo Urso aveva confermato l'interlocuzione sul tema tra governo e Confindustria. “Serve un piano strutturale che consenta alle imprese, come accadeva in passato, di realizzare gli alloggi che servono per i propri lavoratori, utilizzando le aree demaniali e anche con l'intervento di fondi”, è la posizione del titolare del Mimit. Nei giorni scorsi anche il Ministero dell'Economia ha confermato che il dialogo con gli industriali "è aperto"
Mappatura delle professionalità
- Urso ha aggiunto che in 23 province è in corso una mappatura delle professionalità necessarie con l’obiettivo di incrociare domanda e offerta di alloggi destinati a lavoratori disponibili al trasferimento
Le ricadute sul mercato del lavoro
- Per Andrea Marangione, vicepresidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria, "in un momento in cui tutti i settori stanno avendo difficoltà a trovare persone qualificate quello della casa è un tema su cui lavorare urgentemente per implementare la mobilità, l’attrazione di figure specializzate dall’estero e facilitare l’accesso dei ragazzi al mondo delle imprese. Per spostarsi i ragazzi lasciano situazioni consolidate nei loro paesi e avere alloggi sicuri e economici renderebbe il mercato del lavoro più flessibile", afferma
I finanziamenti
- Per non gravare sulla produzione, ragiona Confindustria, la linea di credito sugli affitti ai neoassunti non dovrebbe ricadere solo sulle imprese ma è necessario “il coinvolgimento di altri attori finanziari”. In tal senso un'ipotesi allo studio guarda al ruolo di Cdp Real Asset che dagli investimenti in studentati, social e senior housing potrebbe estendersi anche agli alloggi per i lavoratori di primo impiego
Il piano immobiliare
- Una volta messo a punto il meccanismo finanziario, il piano casa punterebbe poi sullo sviluppo immobiliare di alloggi destinati ai giovani lavoratori. In quest’ottica lo Stato, con l’ausilio del Demanio, metterebbe a disposizione delle imprese luoghi dove realizzare abitazioni per i propri dipendenti
I precedenti storici
- Avvicinare fisicamente la casa e l'azienda non è una novità assoluta nel panorama edilizio italiano. Da Crespi d’Adda al Villaggio Leumann, da Campione sul Garda a Schio, in epoca industriale sorsero, da nord a sud, numerosi villaggi edificati a partire dalle esigenze dei lavoratori in fabbrica
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