Manovra, la sfida del governo: alleggerire l'Irpef per i redditi fino a 50mila euro

Economia
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Introduzione

L’esecutivo di Giorgia Meloni punta a proporre una legge di bilancio da 23-25 miliardi di euro e circolano già diverse ipotesi su quali misure saranno confermate, inserite o cancellate. La nuova mossa che il governo potrebbe realizzare con la prossima Manovra economica è quella di alleggerire l'Irpef per i redditi fino a 50mila euro, cioè il ceto medio. Si tratterebbe di un passo in avanti rispetto all'ultimo intervento che ha ridotto - ma solo per quest'anno - le aliquote da quattro a tre, con un beneficio soprattutto per i redditi bassi. Il nodo, come sempre, restano le risorse. Ecco cosa sappiamo

Quello che devi sapere

La Manovra

  • Dopo le vacanze estive, uno dei temi più importanti che il governo di Giorgia Meloni dovrà affrontare è quello che riguarda la Manovra: l’esecutivo punta a proporre una legge di bilancio da 23-25 miliardi di euro e circolano già diverse ipotesi su quali misure saranno confermate, inserite o cancellate. Il nodo, come sempre, sono le risorse. Un primo punto sugli interventi da finanziare sarà fatto tra la premier e i due vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini a fine mese, il 30 agosto. Ma intanto qualcosa comincia a filtrare

  • Per approfondire: Manovra 2025, da taglio cuneo fiscale alle aliquote Irpef: è corsa per trovare le risorse

L’Irpef

  • Da quanto emerso nella ultime ore, la nuova sfida che il governo potrebbe realizzare con la prossima manovra economica è quella di alleggerire l'Irpef per i redditi fino a 50mila euro, cioè per il ceto medio. Si tratterebbe di un ulteriore passo in avanti rispetto all'ultimo intervento che ha ridotto - ma solo per quest'anno - le aliquote da quattro a tre, con un beneficio soprattutto per i redditi bassi

Le risorse

  • Il nodo, come detto, rimane però sempre lo stesso: quello delle risorse. Conti alla mano, potrebbero non essere di poco conto. Tutto dipenderà, comunque, dalla riuscita dell'operazione “concordato preventivo biennale”. Il governo ha semplificato e reso conveniente questo strumento pensato per le partite Iva, ma in concreto la prima scadenza di pagamento con le adesioni è prevista per il 31 ottobre prossimo e solo dopo quella data sarà possibile verificare le risorse

Le parole del viceministro Leo

  • La nuova sfida Irpef, comunque, non è una suggestione. Il viceministro all'economia Maurizio Leo, già quando il novembre scorso si decise la riduzione da 4 a 3 aliquote, non aveva nascosto come l'obiettivo fosse di fare ulteriori passi avanti per i redditi fino a 50.000 euro. Un concetto che ha ripetuto più volte, anche in una recente intervista. "I nuovi sgravi dovranno riguardare la fascia di reddito dai 35mila euro, dove si esaurisce il beneficio del taglio al cuneo fiscale, a 50mila euro, anche qualcosa in più", ha detto. Tirando in ballo, in pratica, il ceto medio

Le aliquote

  • Al momento le aliquote Irpef sono tre: la prima, del 23%, si ferma a 28mila euro; la seconda è del 35% e si applica tra i 28mila e i 50mila euro; la terza, del 43%, oltre questa soglia. L'obiettivo a regime è quello di scendere a due aliquote, rimodulando le detrazioni per evitare penalizzazioni. Tutto ciò, però, appare al momento difficile da realizzare. Sembra più probabile, invece, che si possa ridurre di uno o due punti l'aliquota intermedia del 35%

Il concordato preventivo biennale

  • Questo progetto, però, è legato a doppio filo con il concordato preventivo biennale, cioè il meccanismo in base al quale le partite Iva possono decidere di concordare - in base a specifici parametri di categoria - i versamenti da fare nei due anni. Sarà necessario, infatti, capire quale gettito darà quest'anno questo strumento e quindi quanto potrà garantire anche il prossimo anno in modo praticamente automatico. Questo gettito, unito all'andamento del gettito fiscale che al momento sembra trottare a buon ritmo con entrate che nei primi sei mesi sono state di 13 miliardi superiori al primo semestre 2023, potrebbe consentire l'abbassamento Irpef

Le altre misure

  • Intanto, è caccia alle risorse anche per confermare quanto già approvato per quest'anno. C’è il taglio del cuneo e la prima tranche dello sconto Irpef, ma anche le decontribuzioni per le mamme lavoratrici. Proprio su quest'ultimo capitolo sembrano arrivare prime certezze: si sta pensando non solo di confermare lo sgravio, ora limitato a un solo anno per le mamme lavoratrici con due figli, ma anche di estenderlo dalle dipendenti alle lavoratrici professioniste, alle mamme con partita Iva

Il vertice del 30 agosto e i prossimi passi

  • Il quadro degli incassi e delle risorse necessarie per i diversi interventi, che come sempre possono essere modulati, non è comunque ancora definito. L'appuntamento politico è fissato per il 30 agosto, quando la premier Giorgia Meloni incontrerà i due vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani. Poi ci sarà il primo consiglio dei ministri a settembre: come tradizione, il ministro dell'Economia tornerà a chiedere ai propri colleghi di elaborare risparmi di spesa, la cosiddetta spending review dal quale il governo punterebbe a raggranellare 2 miliardi. Quest'anno poi, oltre alla Nadef con il nuovo quadro macroeconomico che deve essere approvata entro il 27 settembre, il governo dovrà elaborare il piano di rientro settennale con i nuovi parametri di spesa previsti dal patto Ue

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