Manovra 2025, da taglio cuneo fiscale alle aliquote Irpef: è corsa per trovare le risorse

Economia
Ansa/Ipa

Introduzione

Le pensioni, un nuovo alleggerimento del sistema a scaglioni dell'imposta sul reddito delle persone fisiche e gli sgravi per i datori di lavoro che stipulano contratti subordinati a tempo indeterminato. Sono solo alcuni dei punti caldi a cui si sta lavorando in vista della prossima Legge di Bilancio, intervento che secondo alcuni dovrebbe ammontare a 22-23 miliardi di euro, anche se Marco Osnato, presidente della Commissione Finanze della Camera, a Sky TG24 ha detto: "Anche nell'ambito delle nuove norme Ue riusciremo a fare una Manovra che penso si attesti sui 25 miliardi, forse qualcosa di più". Come ogni anno, a fine estate inizia il momento più delicato per trovare tutti i fondi necessari a prorogare le misure in scadenza

Quello che devi sapere

Manovra 2025, ipotesi legge da 22-25 miliardi di euro

  • Come ogni anno, al finire dell’estate, la priorità in cima alla lista del governo è sempre la stessa: trovare i fondi per la Manovra. Si parla di 22-23 miliardi di euro per coprire le misure in cantiere, tra quelle nuove e la proroga di quelle già entrate nella Legge di Bilancio 2024, dalle pensioni alla conferma dell'Irpef a tre aliquote. Tuttavia, parlando a Sky TG24, Marco Osnato, presidente della Commissione Finanze della Camera, ha detto: "Anche nell'ambito delle nuove norme Ue riusciremo a fare una Manovra che penso si attesti sui 25 miliardi, forse qualcosa di più". Ma assicurarsi le risorse è anche questa volta un rebus, dato il debito a un passo dai 3mila miliardi di euro. Un aiuto è arrivato dalla Ragioneria generale dello Stato: le entrate nel periodo gennaio-giugno segnano un balzo di 13,113 miliardi (+3,4%). E fonti vicine al dossier hanno fatto intanto trapelare che più o meno la stessa cifra sarebbe già stata definita per la Manovra. Si sta quindi lavorando per capire da dove prendere i 10 miliardi mancanti 

Per approfondire:

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I 13 miliardi dalle entrate tributarie e contributive

  • Come detto, tra entrate tributarie e contributive nei primi sei mesi del 2024 si sono superati i 13 miliardi di euro, con il gettito da tributo che è cresciuto di 10,973 miliardi (+4,2%), fino a 273,502 miliardi. Agli incassi hanno contribuito le attività di accertamento e controllo (+1,707 miliardi, +31,2% nelle quali vengono contabilizzate anche le prime tre rate della rottamazione quater), ma anche - e soprattutto - il forte gettito Irpef a 112,883 miliardi (+7,219 miliardi, +6,8%) grazie al lavoro dipendente (+8,543 miliardi, +8,6%). Poi l'Iva, a 80,094 miliardi (+3,585 miliardi, +4,7%)

Bruxelles e il piano pluriennale di spesa

  • I calcoli veri e propri per le coperture della Manovra si faranno a settembre, quando saranno disponibili i dati aggiornati dell'autoliquidazione delle imposte e di altre scadenze prorogate (come la quinta rata della rottamazione). Flussi migliori rispetto alle stime del Def potrebbe tradursi in un miglioramento dei conti, trasformandosi in un tesoretto utile la Legge di Bilancio. Poi, con scadenza fissata al 20 settembre, si dovrà mettere a punto il piano pluriennale di spesa da inviare a Bruxelles, che dovrà essere approvato nel pacchetto di autunno del semestre europeo, insieme alle raccomandazioni sul deficit

Nuove emissioni di debito pubblico per finanziare la Manovra

  • Per finanziare la Legge di Bilancio, a settembre arriveranno anche nuove e “innovative” emissioni di debito pubblico (come ha anticipato in questi giorni La Stampa). La strategia comprenderebbe anche più emissioni verdi, con rating vantaggiosi, e uno stop ai Btp Valore. La previsione è che la cifra che contribuirà a coprire la parte in deficit della prossima Manovra si aggirerà intorno ai 15 miliardi di euro

Il taglio del cuneo fiscale

  • Ma cosa rientrerà nel testo della Manovra? L’esecutivo ha assicurato che ci sarà la riconferma del taglio del cuneo fiscale (che da solo costa quasi 11 miliardi di euro), con una platea di circa 14 milioni di lavoratori dipendenti interessati dal rinnovo

Le misure in bilico

  • Tutto il resto sarebbe al momento in bilico, o comunque da rivedere nei dettagli: molte delle misure contenute nell’ultima Legge di Bilancio hanno scadenza fissata al 31 dicembre 2024. Si guarda ad esempio alla detassazione del welfare aziendale alla decontribuzione per le lavoratrici madri, al taglio del canone Rai e all'anticipo pensionistico. Sul fronte previdenziale, il governo punta sulla conferma per l'Ape sociale e per Opzione donna. Discorso diverso per Quota 103, che potrebbe essere sostituita da Quota 41, con il ricalcolo interamente contributivo se si confermasse il trend di scarsa adesione alla misura dopo la stretta dell'anno scorso. Fra le opzioni ci sarebbe un intervento sul fronte della previdenza complementare

Dalle aliquote Irpef ai fringe benefits

  • Considerando il rebus per reperire le risorse necessarie, tra i piani dell’esecutivo c’è poi non solo la conferma delle 3 aliquote Irpef (invece che le 4 dell’anno precedente), ma anche una loro ulteriore riduzione. A questo si aggiunge la proroga del regime di tassazione agevolata (al 5%) sui premi di produttività e dell’esenzione dei fringe benefits (fino a mille euro per i dipendenti senza figli e 2mila euro per quelli con figli)

Dalla maxi-deduzione per chi assume agli sgravi per le madri

  • Non è finita qui: c’è da pensare anche alla maxi-deduzione fino al 120% per chi assume con contratto a tempo indeterminato (130% se l’assunzione riguarda categorie di lavoratori svantaggiati) e allo sgravio dei contributi previdenziali per le lavoratrici madri, già fissato fino al 2026 per le madri con almeno 3 figli (fino al 18esimo compleanno del più piccolo) ma in bilico per quelle con un figlio in meno (in questi casi per ora è confermato solo fino all’ultimo giorno del 2024)

Per approfondire:

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