Manovra 2025, dalla Nadef a giudizio Ue e voto in Parlamento: tappe e date da segnare
EconomiaIntroduzione
Dopo la pausa estiva, la prossima Legge di bilancio inizierà ufficialmente il suo cammino scandito da appuntamenti cruciali: il primo è a fine settembre, quando il governo dovrà presentare la nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza, già approvato ad aprile, e fissare gli obiettivi programmatici della manovra
A metà ottobre poi partirà il dialogo con la Commissione Ue, chiamata a vigilare sul rispetto dei vincoli di bilancio. Entro il mese è atteso il giudizio delle agenzie di rating, mentre l'Istat pubblicherà le stime sul Pil del III trimestre 2024. Dopo l’approvazione in Consiglio dei ministri, il Parlamento avrà meno di due mesi di tempo per esaminare il testo e apportare eventuali modifiche prima del voto finale, entro il 31 dicembre
Quello che devi sapere
La sessione di bilancio
- Mancano ancora alcune settimane alla riapertura dei lavori parlamentari dopo la pausa estiva ma già inizia a delinearsi il percorso della Manovra 2025. Dalla presentazione della Nadef al giudizio di Commissione Ue e agenzie di rating fino ai dati Istat: sono diversi gli appuntamenti da segnare, concentrati in poche settimane
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La presentazione della Nadef
- A dare il “calcio d’inizio” alla sessione di bilancio sarà il governo, chiamato a presentare entro il 27 settembre la Nota di aggiornamento al documento di Economia e Finanza (Nadef). Il documento ha l’obiettivo di confermare o rivedere le previsioni sui conti pubblici approvate dall’esecutivo ad aprile e costituisce la base per la costruzione della manovra vera e propria. La nota, contenente le stime su Pil, rapporto tra deficit-Pil e debito-Pil, dovrà ricevere il disco verde in Parlamento con una risoluzione votata da ciascuna Camera
Invio del Dpb a Bruxelles
- Il dialogo con la Commissione europea prenderà avvio nella prima metà di ottobre, quando il governo dovrà inviare a Bruxelles il Documento programmatico di bilancio (Dpb). Compito della Ue è vigilare sul rispetto da parte degli Stati membri dei vincoli previsti dai trattati. Nell’analisi preliminare l’esecutivo guidato da Ursula Von Der Leyen, che in queste settimane sta mettendo a punto la squadra dei nuovi Commissari in carica dal 1° dicembre, valuterà i saldi previsti in manovra
Il giudizio di Fitch e S&P
- Il primo giudizio sui conti pubblici italiani arriverà tuttavia dalle agenzie di rating Fitch e S&P, il 18 ottobre. Nell’ultima analisi l’Italia aveva ricevuto da entrambe la conferma sul rating: BBB e outlook stabile
L’ok del governo al Ddl Bilancio
- Un altro appuntamento cruciale da segnare è il 20 ottobre, quando il governo presenterà ufficialmente in Parlamento il disegno di legge di Bilancio. Il provvedimento contiene nel dettaglio tutte le misure economiche per il prossimo anno. La data del 20 ottobre è tuttavia indicativa dal momento che negli ultimi anni il testo approvato da Palazzo Chigi è slittato in Parlamento tra fine ottobre e i primi giorni di novembre
I dati Istat/1
- Nei giorni dell’approdo alla Camera o al Senato della manovra, governo e forze politiche si misureranno con i dati Istat relativi al Pil sul terzo trimestre 2024, il 30 ottobre. Il dato farà da cartina al tornasole sull’obiettivo di una crescita annuale del +1%, così come stimato nel Def di aprile
I dati Istat/2
- Come evidenzia il dato Istat sul secondo trimestre 2024, il traguardo del punto di crescita sembra più vicino. L’Istituto di statistica aveva registrato per l’anno in corso un +0.7% di crescita acquisita, dato che si otterrebbe se nei successivi due trimestri la crescita dell’economia fosse invariata. La conferma del Pil 2024 al +1% avrebbe l’effetto di liberare risorse aggiuntive da destinare in manovra
Il parere della Commissione
- Una prima risposta dalla Commissione Ue sulla manovra varata dal governo arriverà a inizio novembre in occasione delle previsioni economiche d’autunno. Bruxelles verificherà il rispetto dei vincoli di bilancio alla luce delle nuove stime su Pil, rapporto tra deficit-Pil e tra debito-Pil. Il parere ufficiale è atteso a fine mese anche se, come avvenuto in passato, la Commissione potrebbe rilasciare un giudizio parziale e rimandare il parere definitivo in primavera
Il giudizio di Moody’s
- Il 22 novembre è atteso inoltre il terzo giudizio di un’agenza di rating internazionale: Moody’s sarà chiamata a confermare o rivedere l’analisi sul debito italiano, fermo attualmente a BAA3
L’iter parlamentare
- Nel frattempo la manovra affronterà l’esame in Parlamento. Come da prassi negli ultimi anni spetta solo ad un ramo la possibilità di emendare il testo e quest’anno, salvo colpi di scena, toccherà alla Camera. Dopo il voto definitivo di Montecitorio, probabilmente a seguito di fiducia, il testo “blindato” passerà al Senato per un rapido esame e quindi il voto definitivo atteso tra Natale e Capodanno. A quel punto la manovra sarà pronta ad entrare in vigore, il 1° gennaio 2025
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