Bonus assunzioni, da settembre nuovi incentivi per donne, ZES e giovani. Di cosa si tratta

Economia
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Introduzione

Dal 1° settembre 2024 e fino al 31 dicembre 2025 partiranno gli sgravi contributivi previsti dal Decreto Coesione per categorie di lavoratori considerati svantaggiati. Tutti mirano a incentivare l'occupazione, tramite un esonero del 100% dai complessivi contributi previdenziali (eccetto quelli INAIL). Ecco come funzionano

Quello che devi sapere

Assunzioni, nuovi incentivi in arrivo fino al 2025

  • Giovani under 35, donne in situazione di svantaggio, lavoratori del Mezzogiorno (in piccole e micro aziende che rientrano nella ZES Unica del Sud). A fine estate arriveranno tre nuovi incentivi – sotto forma di sgravio contributivo - per le assunzioni, come previsto dalla legge di conversione del decreto Coesione (dl 07/07/2024). Partiranno il 1°settembre e dureranno più di un anno, fino al 31 dicembre 2025

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Come funzionano i bonus per le assunzioni

  • Per poter accedere agli sgravi, i datori di lavoro devono assumere le categorie interessate di lavoratori nel periodo di valenza degli incentivi, quindi dal 1° settembre 2024 al 31 dicembre del prossimo anno. C’è però tutta una serie di requisiti da rispettare, specifici per ogni incentivo

Il bonus per l’assunzione dei giovani/1

  • L’articolo 22 del decreto Coesione disciplina il bonus per l’assunzione dei giovani per “incrementare l'occupazione giovanile stabile”, pensato per i datori di lavoro che inserisco in azienda “personale non dirigenziale con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato o effettuano la trasformazione del contratto di lavoro subordinato da tempo determinato a tempo indeterminato”.  A loro viene riconosciuto – per un periodo massimo di 24 mesi – un esonero dal versamento del 100% dei contributi previdenziali (escludendo però i premi e contributi dovuti all'INAIL)

Il bonus per l’assunzione dei giovani/2

  • C’è un limite di importo mensile per lo sgravio: 500 euro mensili. I neoassunti in ogni caso non devono ancora aver compiuto il 35esimo anno di età e non essere mai stati occupati a tempo indeterminato. Sono sempre esclusi dal campo di applicazione della norma i rapporti di lavoro domestico e i rapporti di apprendistato, mentre l'esonero spetta anche nei casi di precedente assunzione con contratto di lavoro di apprendistato non proseguito come ordinario rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato

Bonus giovani per transizione digitale ed ecologica

  • Sempre per promuovere l’occupazione dei più giovani, l’articolo 21 del Dl Coesione prevede un incentivo anche per le assunzioni dei disoccupati (sempre sotto i 35 anni) che però riguarda le aziende che operano nell'ambito dei settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie e la transizione digitale ed ecologica. In questo caso gli sgravi sono già partiti, lo scorso 1° luglio. La scadenza è sempre quella del 31 dicembre 2025. La durata massima è di tre anni, fino al 2028. L'esonero dal versamento è anche in questo caso del 100%, con importo massimo che sale fino a 800 euro su base mensile

Giovani e ZES

  • Una forma speciale di sgravio è prevista per lo sviluppo occupazionale della ZES per il Mezzogiorno. Viene riconosciuto ai datori di lavoro privati che assumono lavoratori in una sede o unità produttiva nelle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna, nel limite massimo di importo pari a 650 euro su base mensile per ciascun lavoratore

Lo sgravio contributivo per le lavoratrici donne svantaggiate/1

  • L’articolo 23 è invece la norma di riferimento per il bonus donne, che non ha limiti di età come quello per i giovani. Anche in questo caso lo sgravio riguarda i contratti a tempo indeterminato. Consiste in un esonero del 100% dai complessivi contributi previdenziali – di nuovo con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL – per un periodo massimo di 24 mesi e nel limite massimo di importo pari a 650 euro su base mensile per ciascuna lavoratrice. Il bonus riguarda le assunzioni delle lavoratrici disoccupate da almeno 6 mesi, residenti nelle regioni della Zona Economica Speciale unica per il Mezzogiorno, ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione europea o che svolgono attività lavorativa in settori economici caratterizzati da un’elevata disparità occupazionale di genere

Lo sgravio contributivo per le lavoratrici donne svantaggiate/2

  • Le assunzioni legate al bonus, spiega la legge, “devono comportare un incremento occupazionale netto calcolato sulla base della differenza tra il numero dei lavoratori occupati rilevato in ciascun mese e il numero dei lavoratori mediamente occupati nei dodici mesi precedenti”. Per i dipendenti con contratto di lavoro a tempo parziale, il calcolo è ponderato in base al rapporto tra il numero delle ore pattuite e il numero delle ore che costituiscono l'orario normale di lavoro dei lavoratori a tempo pieno

Il Bonus Zona economica speciale per il Mezzogiorno - ZES unica/1

  • L’articolo 24 del decreto Coesione va invece a disciplinare il Bonus Zona economica speciale per il Mezzogiorno - ZES unica, che punta a “contribuire alla riduzione dei divari territoriali”. Le caratteristiche principali non cambiano: è rivolto ai datori che assumono personale non dirigenziale con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, per un periodo massimo di 24 mesi, e consiste nell'esonero dal versamento del 100 per cento dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro (fatta eccezione per quelli INAIL), nel limite massimo di importo pari a 650 euro su base mensile

Il Bonus Zona economica speciale per il Mezzogiorno - ZES unica/2

  • In questo caso i lavoratori devono avere meno di 35 anni. Non solo: non devono avere un lavoro regolare da non meno di due anni. Come gli altri sgravi, nemmeno questo incentivo è applicabile ai rapporti di lavoro domestico e di apprendistato

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