Condizionatori, dai requisiti alla spesa: cosa sapere sulle agevolazioni fiscali dedicate

Economia
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Introduzione

Per chi vuole avere una casa fresca grazie all’aria condizionata ci sono diversi incentivi che includono anche il montaggio dei condizionatori, a condizione di rispettare determinati limiti di spesa e di vantare diritti reali sull’immobile oppure di essere familiari dei titolari. Le agevolazioni attualmente attive sono il bonus mobili, il bonus ristrutturazione, l’ecobonus e il superbonus, con sgravi che possono variare tra il 50 e il 65%, a seconda della scelta.

 

Da ricordare, però, come in tutti i casi sia necessario presentare dichiarazione all’Enea. A seconda del bonus scelto, potrebbe essere chiesto l’Attestato di Prestazione Energetica (APE), con il conseguente miglioramento di classi energetiche, quando previsto dallo stesso bonus; in caso di bonus di riqualificazione energetica, si dovrà anche allegare l’asseverazione tecnica del professionista abilitato e la scheda tecnica dei lavori effettuati. La comunicazione all’Enea deve pervenire entro 90 giorni dal collaudo dell’impianto di climatizzazione

Quello che devi sapere

Cosa sapere sulle agevolazioni per i condizionatori

  • Estate, la stagione calda per eccellenza. Per questo è bene ricordare come siano attive le agevolazioni fiscali per chi decide di acquistare un sistema di climatizzazione domestico, sia per le necessità di raffrescamento che di riscaldamento del proprio immobile. Ma a chi spetta questo incentivo e, soprattutto, come fare per richiederlo?

 

Per approfondire: 

Condizionatori, dalla manutenzione alla programmazione: i consigli per risparmiare

 

 

In cosa consistono

  • Per l’anno in corso, sono quattro le iniziative che permettono di portare in detrazione i sistemi di climatizzazione: il bonus mobili, il bonus ristrutturazione, l’ecobonus e il superbonus. Lo sgravio è tra il 50 e il 65%, a seconda del bonus prescelto, e comprende anche gli impianti dotati di pompa di calore. La richiesta di detrazione si effettua tramite il sito dell’Enea e, se regolarmente registrata, dovrebbe già comparire all’interno del 730 precompilato

Il bonus mobili

  • La prima misura che permette di approfittare di sgravi fiscali per l’installazione di un condizionatore è il bonus mobili, un’agevolazione prevista per l’acquisto di componenti d’arredo all’interno di un piano di ristrutturazione edilizia o manutenzione ordinaria di un edificio. Come sappiamo, il bonus mobili consiste in una detrazione IRPEF pari al 50% della spesa sostenuta per l’acquisto di componenti d’arredo, compreso il condizionatore, e ha un limite di spesa massimo detraibile di 5 mila euro. Perché l’agevolazione sia valevole, è necessario che la data di inizio dei lavori di ristrutturazione sia antecedente all’acquisto del condizionatore e che la classe energetica dell’apparecchio sia pari o superiore all’A+

Il bonus ristrutturazione/1

  • Ma c'è anche il bonus ristrutturazione, una misura riconfermata fino al 31 dicembre 2024, che prevede la possibilità di ottenere fino al 50% di detrazioni Irpef sugli interventi di ristrutturazione o manutenzione ordinaria che hanno l’obiettivo dell’efficientamento energetico e termico dell’immobile

Il bonus ristrutturazione/2

Attenzione ai requisiti presenti:

  • Devono essere installati sistemi di climatizzazione con pompa di calore;
  • si può detrarre il 50% della spesa sostenuta entro il tetto massimo di 96 mila euro, da intendersi come complessivi di tutti gli interventi di ristrutturazione sostenuti;
  • la detrazione sull’Irpef è spalmata su 10 anni e, fatto non meno importante, affinché lo sgravio sia compatibile con il condizionatore è necessario non solo avere a disposizione la documentazione sull’impianto, ma anche l’apposito attestato di conformità

L’Ecobonus/1

  • Da segnalare anche come sia possibile anche optare per l’ecobonus, cioè la misura voluta per migliorare l’efficientamento energetico e termico degli edifici così da ridurne l’impatto ambientale, la detrazione sui condizionatori è legata alla sostituzione di una vecchia caldaia a gas
  • L’agevolazione consente di portare in detrazione fino al 65% delle spese complessive sostenute per un limite massimo di 46.154 euro. Anche in questo caso, la detrazione Irpef sarà spalmata nell’arco di 10 anni, con dieci rate annuali

L’Ecobonus/2

Non è però tutto, poiché per il sistema di climatizzazione, lo sgravio è vincolato a:

  • Un impianto che permetta di sostituire la caldaia a gas, sia per il raffreddamento che per il riscaldamento degli ambienti. Sarà perciò necessario superare la logica dei classici termosifoni, ad esempio prevedendo bocchettoni e split in ogni stanza;
  • un sistema di climatizzazione che presenti una classe energetica pari o superiore ad A+++;
  • alla presentazione dell’Attestato di Prestazione Energetica (APE) al termine dei lavori

Il Superbonus/1

  • Infine, è possibile usufruire della detrazione per i condizionatori anche all’interno del superbonus, purché l’installazione dell’impianto di climatizzazione avvenga in un condominio. In questo caso lo sgravio è più sostanzioso e può arrivare fino al 70% di detrazione Irpef, anche se vincolato al rispetto di alcuni requisiti:
  • è necessario che l’installazione del climatizzatore sia legata a un aumento di due classi energetiche per l’immobile;
  • la classe energetica venga confermata dall’Attestato di Prestazione Energetica (APE);
  • l’installazione del condizionatore è possibile solo se legata ad altri interventi “trainanti”, fra quelli previsti dal superbonus

Il Superbonus/2

In particolare, fra gli interventi trainanti validi in abbonato al bonus condizionatore 2024, sono inclusi:

  • l’isolamento termico delle superfici opache e verticali dell’edificio;
  • la sostituzione della caldaia con impianti centralizzati a condensazione;
  • la sostituzione della caldaia con altri impianti centralizzati, compresa la bonifica e lo smaltimento dell’impianto sostituito

Chi ne ha diritto

  • Ma chi può richiedere queste agevolazioni? I beneficiari sono tutti coloro che possono vantare diritti reali sull’immobile o anche i loro familiari. Sono inclusi:
  • persone fisiche;
  • esercenti arti e professioni;
  • società di persone e società di capitali;
  • associazioni di professionisti;
  • condomini;
  • enti pubblici e privati non commerciali;
  • istituti per le case popolari;
  • cooperative di abitazione a proprietà indivisa;
  • il coniuge, il partner in unione civile e il parente fino al terzo grado;
  • gli affini fino al secondo grado;
  • il coniuge separato assegnatario dell’immobile in oggetto;
  • il convivente more uxorio

Come si richiede

  • Per richiedere le agevolazioni non sono previsti ulteriori requisiti oltre a quelli già elencati. È sufficiente presentare la dichiarazione dei redditi relativa all’anno in cui sono stati effettuati i lavori. È fondamentale in tutti i casi, però, presentare dichiarazione all’Enea
  • Ma come si presenta dichiarazione all’ENEA? A seconda del bonus scelto, potrebbe essere chiesto l’Attestato di Prestazione Energetica (APE), con il conseguente miglioramento di classi energetiche, quando previsto dallo stesso bonus; in caso di bonus di riqualificazione energetica, si dovrà anche allegare l’asseverazione tecnica del professionista abilitato e la scheda tecnica dei lavori effettuati. La comunicazione all’ENEA deve pervenire entro 90 giorni dal collaudo dell’impianto di climatizzazione. Per farlo, è sufficiente collegarsi alla piattaforma online dell’ENEA, registrare il proprio account o accedere con SPID - quando previsto - e seguire le istruzioni a schermo in base alla tipologia di bonus

 

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