Calcio, il report Figc: “Dal settore un impatto sul Pil di oltre 11 miliardi di euro”

Economia
©IPA/Fotogramma

Introduzione

È arrivata la quattordicesima edizione del “Report Calcio”, il documento annuale realizzato dal Centro Studi Figc in collaborazione con Agenzia di ricerche e legislazione (Arel) e PwC Italia: in base a quanto riportato, emerge come il calcio italiano abbia un impatto sul Pil di 11,3 miliardi di euro. Il mondo del pallone ha attivato quasi 130mila unità lavorative annue, generando 3,3 miliardi complessivi di gettito fiscale.

L’impatto maggiore arriva dal calcio professionistico maschile, con un contributo sul Pil stimabile in oltre cinque miliardi. La perdita aggregata del settore, registrata nei 16 anni analizzati nel ReportCalcio, ha raggiunto gli 8,5 miliardi, con un significativo impatto delle tre stagioni segnate dal Covid, in cui il 'rosso' totale ammontava a 3,6 miliardi.

Quello che devi sapere

L’impatto del calcio sul Pil

  • Il calcio italiano ha un impatto sul Pil di 11,3 miliardi di euro. A dirlo è la quattordicesima edizione del “Report Calcio”, il documento annuale realizzato dal Centro Studi Figc in collaborazione con Agenzia di ricerche e legislazione (Arel) e PwC Italia. In base a quanto si legge nel documento, il mondo del pallone ha visto quasi 130mila unità lavorative annue attivate, generando 3,3 miliardi complessivi di gettito fiscale.

Per approfondire: 

Daria Perrotta, chi è la prima donna designata alla Ragioneria generale dello Stato

Oltre 5 miliardi dal professionismo

  • In base a quanto si legge nel report, il calcio professionistico maschile - Serie A, B e C - è il settore prevalente in termini di impatto diretto e ricadute a livello indiretto e indotto, con un impatto complessivo sul Pil stimabile in oltre cinque miliardi. Questi indicatori equivalgono, in termini di moltiplicatori socio-economici, a 1,2 milioni di euro di contributo al PIL e ad 8 unità di lavoro annue sostenute per ogni milione di euro di valore della produzione diretto generato dai club professionistici.

Nel periodo Covid perdite per 3,6 miliardi

  • La perdita aggregata del settore, registrata nei 16 anni analizzati nel ReportCalcio, ha raggiunto gli 8,5 miliardi, con un significativo impatto delle tre stagioni segnate dal Covid, in cui il 'rosso' totale ammontava a 3,6 miliardi. Uno scenario di grande difficoltà, ma in leggero miglioramento nell’ultima stagione sportiva (2022/23), in cui si è assistito a un aumento del 24% del valore della produzione che ha sfiorato i 4,3 miliardi (rispetto ai 3,4 della precedente), dato record.

L’impatto dell’indotto turistico

  • Nel documento viene evidenziato anche l’impatto economico dell’indotto turistico connesso al calcio. Prendendo in considerazione i tifosi e le ricadute prodotte dai consumi degli spettatori presenti negli stadi per competizioni disputate in Italia, la spesa turistica complessiva ammonta a 975 milioni, con un impatto sul PIL superiore al miliardo di euro e oltre 21mila unità di lavoro annue attivate

3,2 milioni di notti di pernottamento

  • Nel dettaglio, nel report si legge che “la spesa turistica è stata destinata per 162 milioni all’alloggio, per un totale di 3,2 milioni di notti di pernottamento stimate, nonché per 389 milioni alle consumazioni nei pressi dello stadio, prevalentemente per cibo e bevande ma anche per acquisti di merchandising e altre spese, per 96 milioni ai pasti consumati in luoghi diversi dallo stadio, per 298 milioni ai costi del trasporto sostenuti in Italia e per 30 milioni ad attività di shopping di vario tipo. Rispetto ai 975 milioni di spesa complessiva, inoltre, il 44% è stato generato dagli spettatori residenti nella regione della partita, il 31% da quelli provenienti da fuori regione e il 25% dai fan provenienti dall’estero”.

Gravina: “Calcio è motore di educazione”

  • “Il Report è l'enciclopedia del calcio italiano, una raccolta di dati per individuare la dimensione del movimento per permettere di evidenziare i punti di forza ma anche alcune criticità”, ha detto il presidente della Figc, Gabriele Gravina. Dal documento - ha aggiunto - emerge che il calcio "è uno dei motori di educazione e socialità nel Paese, dove si incentiva una serie di pratiche sociali che sviluppano empatia, condivisione, cultura e occupazione. La Federazione è impegnata per valorizzare questa dimensione”.

Gravina: “Serve equilibrio tra costi e ricavi”

  • "I dati negativi riguardano il profilo economico-finanziario, laddove, seppur con segnali più incoraggianti rispetto agli ultimi anni, persiste una situazione molto delicata”, ha detto ancora il presidente federale. “La Figc ha intrapreso una strada virtuosa che però non può essere davvero esaustiva se la necessità di trovare un sostanziale equilibrio tra costi e ricavi non diventa una scelta consapevole e definitiva da parte dei club professionistici. Le società devono cambiare cultura all'interno della loro organizzazione gestionale”.

Per approfondire:
Case vacanza, da Livigno a Portofino: dove valgono di più? La classifica