Affitti brevi, nuove regole: come funziona il Cin e cosa cambia per i proprietari
EconomiaIntroduzione
Procede la creazione della Banca dati delle strutture ricettive (Bdsr). L'obiettivo: raccogliere tutte le strutture presenti sul territorio nazionale comprese quelle extralberghiere e gli appartamenti destinati alla locazione breve. La fase pilota deve concludersi entro l'1 settembre. Dopo di essa, con la pubblicazione dell'avviso dell'entrata in funzione, il Codice identificativo nazionale (Cin) assegnato diventerà definitivo.
Ma cos'è il Cin? È un codice che viene assegnato dal Ministero del Turismo attraverso una procedura automatizzata, su richiesta del locatore o del soggetto titolare della struttura turistico ricettiva. Servirà a certificare che le strutture sono in regola. Per chi non seguirà le nuove regole sono previste multe da 800 a 8.000 euro
Quello che devi sapere
Bsdr e Cin, cosa significano e cosa cambia
- Procede a ritmo spedito la creazione della Banca dati delle strutture ricettive (Bdsr) gestita dal Ministero del turismo. L'obiettivo: raccogliere tutte le strutture presenti sul territorio nazionale comprese quelle extralberghiere e gli appartamenti destinati alla locazione breve. Con la Banca dati da settembre arriva poi il Cin, il Codice identificativo nazionale che sarà rilasciato solo se le strutture sono a norma di legge. Ma cosa significa? E quali sono le principali novità?
Per approfondire:
Affitti brevi, la banca dati unica entra nel vivo: cosa sapere
Il Cin
- Il Codice Identificativo Nazionale (Cin) è un’innovazione introdotta nel settore degli affitti brevi e turistici in Italia. Questo codice viene assegnato dal Ministero del Turismo attraverso una procedura automatizzata, su richiesta del locatore o del soggetto titolare della struttura turistico ricettiva. Il Cin è destinato alle unità immobiliari ad uso abitativo destinate a contratti di locazione per finalità turistiche, locazioni brevi, e alle strutture turistico ricettive alberghiere ed extra alberghiere
Cin e affitti brevi
- Per gli affitti brevi, con il Cin gli appartamenti dotati di bollino sono in regola dal punto di vista urbanistico e catastale, e i proprietari provvedono a tutte le incombenze di legge, dall'identificazione dei clienti alla raccolta e al versamento al Comune dell'imposta di soggiorno.
- Gli appartamenti senza il bollino non potranno invece essere pubblicizzati e scatteranno i controlli dell'Agenzia delle entrate per chi li mette comunque sul mercato
Le tempistiche
- La Banca dati sarà pienamente operativa dal 1° settembre 2024. Al momento, come ricorda La Repubblica, possono richiedere il Cin solo i residenti in: Abruzzo, Calabria, Lombardia, Marche, Puglia, Sicilia e Veneto. Per le altre Regioni vale ancora il Cir, cioè il Codice identificativo regionale rilasciato dal Comune. Chi ha già il Cir da settembre in poi potrà “convertirlo” in Cin. Il Codice dovrà essere esposto all’esterno dell'edificio in cui si trova l'appartamento destinato alla locazione breve e andrà riportato in ogni annuncio
Le multe
- Chi non avrà il Cin sarà punito con una multa da 800 a 8.000 euro, in relazione alle dimensioni della struttura o dell'immobile. Per la mancata esposizione del bollino negli annunci, invece, la sanzione varia da 500 a 5.000 euro, con l'aggiunta dell'immediata rimozione dell'annuncio stesso
Come richiedere il Cin e i requisiti
- Per richiedere il Cin occorre accedere alla banca dati con Spid o Carta d'identità elettronica, e fornire le stesse informazioni richieste già oggi per l'avvio dell'attività, ossia tipologia di alloggio, ubicazione, capacità ricettiva, soggetto che esercita l’attività. Il titolare dovrà anche autocertificare che l'appartamento è in regola e che rispetto alla piantina catastale non sono state fatte innovazioni. Sulla regolarità degli immobili ci sono le verifiche della Polizia locale
I requisiti/2
- Gli immobili destinati ad affitti brevi devono inoltre essere dotati di dispositivi per la rilevazione di gas combustibili e del monossido di carbonio, oltre ad avere estintori portatili a norma di legge posizionati in punti accessibili e visibili
A cosa serve la Banca dati
- La Banca ha l'obiettivo dichiarato di fornire una mappatura degli esercizi ricettivi su scala nazionale e facilitare la lotta agli abusivi. Se ci saranno dei dubbi, sarà possibile inviare una segnalazione al Comune affinché vengano effettuati tutti i controlli e nel caso bloccata l'attività abusiva
Servizi più trasparenti
- Il governo ha più volte dichiarato che, con l’introduzione della Banca e del Cin, oltre alla lotta al sommerso – e quindi all’evasione fiscale dilagata negli scorsi anni - si punta a offrire allo stesso tempo servizi più immediati e trasparenti per gli utenti
La fase sperimentale
- L'implementazione è andata per gradi: a inizio giugno ha preso il via la fase sperimentale in cui gli archivi regionali hanno iniziato a interagire con la Banca dati di rilevanza nazionale, facendo dunque uscire i dati in loro possesso dai confini regionali. Questo passaggio è servito per evidenziare eventuali criticità tecniche e andrà terminatato in tutte le regioni entro inizio settembre
I numeri
Quanti Cin sono già stati assegnati
- A fine giugno, il numero di Cin assegnati era salito a 2.766. Secondo le stime diffuse dall'Aigab – Associazione italiana gestori affitti brevi - sul totale delle seconde case degli italiani non utilizzate, circa 9,6 milioni, quelle entrate nel circuito degli affitti brevi sono solamente 640 mila (si tratta insomma dell'1,8% delle abitazioni nazionali). Di queste circa il 25% è gestito da aziende e va suddiviso in circa 510 mila annunci pubblicizzati online. Sono invece 130 mila i cosiddetti “annunci dormienti”, cioè gli immobili che non hanno ricevuto nemmeno una prenotazione negli ultimi 12 mesi. Complessivamente, gli operatori - contando sia quelli professionali che i non professionali - sono circa 30 mila, con un indotto nel mondo del lavoro di circa 150mila persone
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