Bonus mobili, c’è l’ipotesi che venga cancellato dal 2025: cosa sappiamo

Economia
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Introduzione

La detrazione al 50% sull’acquisto di mobili ed elettrodomestici destinati ad arredare immobili oggetto di lavori edilizi, quali opere di manutenzione straordinaria, restauro e ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti o fabbricati, negli ultimi anni ha subìto diverse modifiche al tetto di spesa. Nel 2022 era di 10mila euro, nel 2023 di 8mila euro, ora è calato a 5mila euro. Adesso però si parla di un possibile stop dal prossimo anno

Quello che devi sapere

Bonus mobili al capolinea?

  • La prossima manovra potrebbe decretare la fine del cosiddetto “bonus mobili”. Dopo che negli ultimi anni era stato più volte ritoccato al ribasso il tetto di spesa, con la legge di Bilancio di fine anno è possibile che venga cancellata la detrazione al 50% finora concessa per arredi ed elettrodomestici. Al momento l’agevolazione collegata a lavori edilizi, come opere di manutenzione straordinaria, restauro e ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti o fabbricati, è in bilico e rischia di saltare.

 

Per approfondire: Bonus mobili 2024, come funziona e chi può farne richiesta: i requisiti e le novità

Cosa succede

  • Il bonus mobili, così come l’ecobonus e il sismabonus, per ora non è confermato per il prossimo anno. Per il 2025, al momento non risulta rifinanziata. Questo può avvenire (o non avvenire) con un intervento in manovra. Altrimenti da gennaio non esisterà più. Il governo sta procedendo su una strada di tagli ai bonus edilizi. Anche il bonus ristrutturazioni sembra avviato a tornare alla versione base al 36%, dopo anni al 50%

I tagli al tetto di spesa

  • Il bonus mobili è già stato ritoccato negli ultimi anni, per quanto riguarda il tetto di spesa agevolabile della detrazione Irpef: nel 2021 era di 16mila euro (quindi 8mila potevano tornare nelle tasche del contribuente). Poi nel 2022 il tetto è sceso a 10mila, nel 2023 è passato a 8mila euro e quest’anno è di 5mila euro (e dunque si ricevono indietro massimo 2.500 euro)

Come muoversi?

  • In attesa di conferme o smentite sull’ipotesi circolata, la strada più sicura da seguire è quella di non rimandare gli acquisti previsti ed effettuarli entro il 2024, in modo da essere certi di non perdere almeno il tetto attuale di 5mila euro. Ovviamente partendo sempre dal presupposto di questo bonus: per usufruirne è obbligatorio che la data di inizio lavori sia anteriore a quella in cui sono fatte le spese per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici

Cosa è il bonus mobili

  • Il cosiddetto "bonus mobili ed elettrodomestici” è un incentivo fiscale che copre il 50% delle spese sostenute per acquistare mobili ed elettrodomestici destinati ad arredare immobili oggetto di lavori edilizi. L'agevolazione consiste in una detrazione Irpef ripartita in 10 quote annuali di pari importo. La detrazione valida per il 2024 scatta nel caso di lavori di ristrutturazione edilizia effettuati a partire dal primo gennaio 2023

I lavori per cui vale

  • Il bonus è legato a opere di manutenzione straordinaria, restauro e ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti o fabbricati. Lo sconto dall'imposta vale anche in caso di interventi realizzati sul box auto o il garage. Vale anche nella ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza

I lavori per cui vale/2

  • L'incentivo vale anche in caso di interventi di restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che entro 18 mesi dal termine dei lavori vendono o assegnano l’immobile. E infine in caso di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali finalizzati alla riduzione del rischio sismico

Gli elettrodomestici e i mobili

  • Per quanto riguarda gli elettrodomestici su cui si applica la detrazione, la classe energetica non deve essere inferiore alla A per i forni, E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie ed F per frigoriferi e congelatori. Tra i mobili d’arredo rientrano nel contributo letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie e comodini. Concorrono inoltre alla detrazione divani, poltrone, credenze, materassi e apparecchi di illuminazione

I pagamenti

  • Il bonus viene riconosciuto in caso di pagamenti tracciabili come bonifico, carta di debito o credito. Restano escluse altre tipologie di transazioni, come ad esempio contanti o assegni. Ai fini della richiesta in dichiarazione dei redditi è necessario conservare la ricevuta del bonifico o di avvenuta transazione per i pagamenti con carta di credito o di debito. Sono richieste inoltre le fatture che riportano la natura, la qualità e la quantità dei beni acquistati

La dichiarazione dei redditi

  • L’importo sostenuto per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici deve essere indicato nell’apposita sezione del modello 730/2024. I dati devono essere immessi all'interno del Quadro E, Sezione III C del modello. In particolare, è necessario compilare il rigo E57 in questo modo: nelle colonne 1 e 3, bisogna indicare per ciascuna unità abitativa oggetto di ristrutturazione il numero di rata, mentre nelle colonne 2 e 4 bisogna indicare la spesa sostenuta per l'acquisto dei mobili.

 

Per approfondire: Bonus mobili, è possibile usufruirne per i lavori su una pertinenza? Cosa dice il Fisco