Introduzione
La prossima riunione della Banca centrale europea potrebbe decidere il primo storico taglio del costo del denaro, dopo nove rialzi consecutivi decisi per lottare contro l’inflazione, che ha portato i prezzi in tutta Europa a crescere del 17% in questi anni. Al momento l’inflazione viaggia in Italia sotto l’1%, ma nella media dell’Eurozona resta sopra l’obiettivo del 2%.
Secondo l’osservatorio di Facile.it, se venisse confermato un taglio di 25 punti base, il calo per un mutuo variabile potrebbe essere di appena 18 euro. La situazione sarebbe decisamente migliore, invece, per i mutui a tasso fisso, con le richieste di finanziamenti cresciute del 17% nei primi 4 mesi del 2024. Diventerebbe vantaggiosa anche una possibile operazione di surroga, che permetterebbe un risparmio di 147 euro.
Quello che devi sapere
IL TAGLIO DEI TASSI
- Giovedì 6 giugno si terrà la riunione della BCE che, dopo 9 rialzi consecutivi, potrebbe decidere di tagliare i tassi. Abbassare il costo del denaro avrebbe numerosi effetti sui nostri portafogli, a partire dai mutui e dai prestiti alle famiglie
Per approfondire: Taglio dei tassi della Bce, le conseguenze sui Btp: cosa può succedere
LA DECISIONE
- Quello che potrebbe decidere l’Istituto centrale di Francoforte, a meno di clamorose sorprese, sarebbe il primo, storico, passo indietro, dopo l’inizio nell’estate di due anni di una politica restrittiva per combattere l’aumento dei prezzi, cresciuti in questo periodo di circa il 17%
L’IMPENNATA DELL’INFLAZIONE
- Finora, si può dire che la mossa ha raggiunto lo scopo, anche se il carovita non è sceso alla stessa maniera in tutti i Paesi: in Italia, dove l’impennata è arrivata prima, l’inflazione ora viaggia sotto l’1%, ma nella media nell’Eurozona resta sopra l’obiettivo del 2%
COSA SUCCEDERÀ
- Sia i mutui sia i prestiti per l’auto o la lavatrice hanno vissuto negli ultimi anni uno scenario molto simile. Adesso cosa accadrà dopo la riduzione dei tassi da parte della Bce? Si ipotizza un lieve, ulteriore, ribasso
LA RIDUZIONE DELLA RATA DEL MUTUO A TASSO VARIABILE
- Per quanto riguarda i mutui a tasso variabile, Facile.it ha calcolato che, se venisse confermato un taglio di 25 punti base, il calo per un mutuo variabile potrebbe essere di 18 euro. In meno di due anni chi ha sottoscritto un mutuo medio, ad esempio 126 mila euro in 25 anni (LTV 70%), ha visto aumentare la rata di oltre il 60 per cento; per assistere a un calo significativo bisognerà attendere ancora un po’ di tempo
L’ANDAMENTO DEI FUTURES SUGLI EURIBOR
- Analizzando l’andamento dei Futures sugli Euribor si scopre che la rata, arrivata a maggio 2024 a 747 euro, potrebbe scendere, complessivamente, di circa 37 euro entro la fine dell’anno e di 55 euro entro giugno 2025, arrivando così a 692 euro tra 12 mesi
TASSI FISSI
- Se i tassi variabili sono ancora alti, quelli fissi offerti dalle banche godono di condizioni favorevoli e, anche grazie a questo, secondo l’osservatorio di Facile.it le richieste di finanziamenti sono tornate a crescere del 17% nei primi 4 mesi del 2024. Guardando alle migliori offerte disponibili online per un mutuo standard da 126 mila euro in 25 anni (LTV 70%), i tassi fissi partono da un TAN pari al 2,87%, vale a dire una rata mensile di 589 euro
MUTUI GREEN A TASSO FISSO
- Indici ancora più vantaggiosi per i cosiddetti mutui green a tasso fisso (per immobili in classe A o B): in questo caso i tassi partono da un tasso TAN pari a 2,65% con una rata mensile di 574 euro
L’OPPORTUNITÀ DELLA SURROGA
- Il calo dei fissi degli ultimi mesi, come detto, rappresenta un’opportunità anche per chi vuole provare a surrogare il finanziamento; i migliori tassi surroga partono da 3,05% pari ad una rata di 600 euro (che scende a 578 euro in caso di surroga green). Ipotizzando il mutuo medio variabile preso in esame, arrivato a maggio 2024 a 747 euro, un’operazione di surroga consentirebbe di abbassare la rata di 147 euro al mese
LO SCENARIO
- Il taglio di un solo quarto di punto, nonostante i dati dell’inflazione di maggio siano stati oltre le attese (a quota 2,6% per l’eurozona), parrebbe scontato. Ma la presidente Christine Lagarde, salvo sorprese, non fornirà molte indicazioni prospettiche sulle prossime mosse. Il consensus degli analisti vede tre riduzioni del costo del denaro nel corso del 2024, per complessivi 75 punti base in meno rispetto l’attuale livello (4,00% per il tasso sui depositi, il parametro più monitorato da Francoforte)
LE PAROLE
- Alla vigilia, prima della settimana di silenzio antecedente la decisione, si era esposto il capo economista di Francoforte, Philip Lane. “Salvo grandi sorprese, in questo momento ciò che vediamo è sufficiente per rimuovere il livello massimo di restrizione, pari al 4%. Il flusso di dati nei prossimi mesi ci aiuterà a decidere la velocità con cui rimuovere ulteriori restrizioni”, ha spiegato al Financial Times. Ma non bisogna correre il rischio di alimentare una spirale di euforia negli operatori. “Dovremo essere restrittivi ancora per tutto il 2025”, ha anche aggiunto Lane. Il percorso dell’inflazione, infatti, potrebbe essere ancora parecchio tormentato e con svariati sussulti, specie durante l’estate.
Per approfondire: Mutui, se la BCE taglia i tassi a giugno rate mensili giù di 15 euro