Istat: l'economia italiana cresce ma aumenta la povertà

Economia
Simone Spina

Simone Spina

Il Rapporto Annuale dell'Ufficio di Statistica: negli ultimi anni il Pil del nostro Paese superiore a quella degli altri maggiori Stati del Continente, ma gli italiani hanno perso potere d'acquisto a causa dell'inflazione. Migliorata l'occupazione, ma restiamo indietro rispetto alla media Ue. Nuovo minimo storico delle nascite nel 2023. I decessi scendono ai livelli pre-pandemici

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Non siamo più il malato d’Europa: la nostra economia negli ultimi anni ha viaggiato sopra la media continentale e meglio di Spagna, Francia e Germania. E anche quest’anno, in un contesto internazionale complesso, dovremmo tenere il passo.

Potere d'acquisto rosicchiato dal carovita

Per contro, ci dice il Rapporto Annuale dell’Istat, gli italiani si sono impoveriti: i salari non hanno tenuto il ritmo della forte inflazione e, sempre tenuto conto dell’aumento dei prezzi, il potere d’acquisto è diminuito di un punto e mezzo percentuale fra il 2019 e il 2023, con un conseguente calo dei risparmi e maggiori difficoltà ad arrivare a fine mese.

 

Sono aumentate le disuguaglianze

Il carovita ha pesato di più su chi era già svantaggiato, col risultato che è aumentata la povertà assoluta. L’anno scorso non ha avuto uno standard di vita dignitoso il 9,8 per cento della popolazione: tre punti in più rispetto al 2014; e la situazione sarebbe state peggiore se non ci fossero stati i sussidi, come il Reddito di Cittadinanza e gli aiuti durante l'emergenza sanitaria.

Più si è giovani, più ci sono difficoltà

Le maggiori disuguaglianze economiche preoccupano perché riguardano soprattutto le nuove generazioni: più una persona è giovane – sottolinea l’Ufficio di Statistica – più è probabile che abbia difficoltà. Difficoltà che riguardano anche il lavoro, nonostante l’aumento record dell’occupazione, che comunque rimane a livelli più bassi rispetto alle altre maggiori economie, soprattutto per quanto riguarda le donne.

Un Paese che invecchia

Continua intanto il calo delle nascite, l’anno scorso scese a un nuovo minimo storico. E’ però rallentata la diminuzione della popolazione che vive in Italia, grazie soprattutto all’ingresso di immigrati, e restiamo uno dei Paesi più longevi al mondo, con il numero di decessi che, dopo il picco raggiunto con il Covid, è tornato vicino ai livelli pre-pandemia.

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