Giorgetti: conti in linea, correzioni solo se necessarie

Economia
Simone Spina

Simone Spina

La zavorra dei bonus edilizi e le nuove regole europee di bilancio complicano  la ricerca delle risorse per la prossima legge di Bilancio. Solo per confermare nel 2025 il taglio delle tasse e gli sgravi dei contributi ai lavoratori servono più di 14 miliardi. Il ministro del Tesoro esclude una correzione dei conti

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“Se c'è qualcosa da correggere la correggeremo, ma sostanzialmente siamo in linea“. Il ministro del Tesoro Giancarlo Giorgetti non esclude del tutto un intervento sui conti pubblici per rimettere in riga le finanze e rispettare gli obiettivi ma, al momento, non è necessario. 

Il peso dei bonus edilizi

 

A pesare è la zavorra dei bonus edilizi da oltre 200 miliardi che grava  sul debito e che condiziona le scelte del governo in vista della manovra per l’anno prossimo, sulla quale c’è anche l’incognita delle nuove, e più stringenti, regole europee di bilancio. 

Documento economico asciutto e leggero

Giorgetti dà per scontato che Bruxelles metta l’Italia sotto procedura d’infrazione e con tutti questi ostacoli la parola d’ordine è: prudenza. Così il nuovo Documento col quale, come di consueto, ad aprile si traccia la cornice finanziaria, non conterrà i numeri che spiegano cosa intende fare il governo per stimolare l’economia e salvaguardare le finanze. Ci si limiterà, per il momento, a ritocchi alle stime su crescita, deficit e debito. 

La caccia alle risorse

Cifre che, quindi, non terrebbero conto delle politiche da mettere in campo, perché Palazzo Chigi sembra voler prendere tempo per capire quanto potrà tirare la coperta, cioè quanta spesa extra poter fare. Solo per mantenere le misure in vigore del taglio delle tasse (l’Irpef) e lo sgravio dei contributi per i lavoratori servono più di 14 miliardi. Un’altra decina sono necessari per mantenere la spesa sanitaria ai livelli attuali. C’è anche l’eventualità che si debbano impiegare più quattrini per la Difesa e poi ci sono le cosiddette uscite obbligatorie, quelle per mandare avanti la macchina dello Stato.

Si prepara la trattativa con l'Europa

Cruciale, quindi, la definizione delle regole comunitarie di bilancio, attese poco prima delle elezioni di giugno. Solo dopo, con un nuovo Esecutivo a Bruxelles, si giocherà la partita per la nuova manovra, contrattando margini aggiuntivi di spesa per mantenere le promesse.

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